La pagella della scuola materna francese


L'aspettavo da un po', sapevo che sarebbe arrivata prima dell'inizio delle vacanze invernali, ed ecco che venerdì pomeriggio la troviamo nel quaderno che
Daniele riporta a casa per ogni fine settimana.

Premetto che non faccio parte di quella categoria di mamme che, ascia alla mano e sul piede di guerra, si reca dalla maestra la mattina dopo ribellandosi per gli eventuali giudizi non graditi sul figlio. Cerco sempre d'essere molto oggettiva e empatica.


Io e BabboFarAndAway cerchiamo sempre di leggere i voti delle pagelle con oggettività, ma questa volta alcune cose proprio non ci tornavano!

La pagella della scuola materna francese, quella per il primo semestre (in altre scuole arriva ogni trimestre), è composta da una decina di fogli spillati con un elenco, infinito e prolisso, di competenze che il bambino dell'ultimo anno di materna dovrebbe deve acquisire durante l'anno.

E' uno dei pochi mezzi di comunicazione insegnante-genitore che ci permette di capire cosa fanno e come vanno i nostri bambini a scuola.
La comunicazione genitore-insegnante è quasi nulla nella scuola materna francese, per non parlare della scuola primaria. L'importante è portare i bambini in orario, andarli a prendere in orario e non fare troppe domande. 

La partecipazione dei genitori viene richiesta solo per la festa di fine anno e generalmente è minima. Si ha quasi la percezione che non vogliano scocciature e ingerenze da parte dei genitori.
Per adesso accontentiamoci della pagella.
Di fianco ad ogni competenza c'è la colonna del giudizio della maestra, giudizio espresso da una pallina colorata, che va dal verde al rosso a seconda del grado di acquisizione della stessa. 
Ci sono maestre che al posto del colore mettono la faccina, con il sorriso, oppure seria o con la bocca in giù, oppure quelle che mettono il numero da 1 a 4 oppure la lettera, c'è la varietà di scelta!



Il mio Dani, 5 anni, era particolarmente curioso di guardare cosa aveva scritto la maestra su di lui e appena arrivati a casa ci siamo seduti insieme sul divano a sfogliare queste valutazioni. 
Io ero segretamente in ansia per la paura di vedere qualche "rosso" e sentirmi dire "ma perché Mamma?".
Abbiamo iniziato a sfogliare insieme queste pagine e pensate che una valutazione era riferita pure alla dimostrazione di sicurezza di sé del  bambino e all'abilità di controllare le sue emozioni.
Io leggo serenamente ad alta voce a Dani, senza lasciar trapelare il mio dissenso, ma dentro di me sento qualcosa che non va. 
Ogni bambino è diverso, non è ammissibile voler dare una valutazione alla sicurezza di un bambino di entrare in classe a testa alta e salutare, ci sono bambini timidi e introversi che fanno fatica anche solo a salutare. 
Non si può dare una valutazione al modo di controllare le emozioni, le emozioni vanno lasciate fluire, non vanno represse.

 

Nelle prime pagine va tutto liscio con tanti verdi e azzurri e qualche arancione, ma poi eccolo, il rosso arriva, come arriva pure un po' di nervoso, devo ammetterlo

Siamo nella zona matematica, in una riga la maestra scrive che "conosce i numeri fino a..." e riporta il numero 29, perché sembra che Dani sappia contare fino al 29. 
Poi qualche riga più sotto, alla voce "memorizzare i numeri almeno fino a 30", ci mette un bel puntino ROSSO!


Non sapevo se ridere o piangere, ma non ho fatto in tempo a pensarci troppo visto che la domanda arriva fresca fresca dalla boccuccia di Dani: "Mamma cosa dice lì, perché mi ha messo rosso?"
E adesso cosa dico a Dani?
Gli dico "amore ti sei dimenticato di passare da 29 a 30 e la maestra ti ha messo ROSSO!"?
"Amore ti manca un numerino per avere direttamente VERDE!"?
"Amore potevi avanzare di un numerino per la miseria per avere VERDE!"?
Gli dico di non preoccuparsi, che è stato bravissimo, che ha dato il meglio di sé e che deve continuare così e che siamo tutti fieri di lui, siamo solo alla scuola materna, per la miseria!