Tablet e bambini: le nostre regole

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    Abbiamo ceduto alla tentazione di munire i nostri figli di un tablet, dalla più piccola di 4 anni al più grande di 8 anni. 
    E' stata una scelta meditata, lunga e un po' sofferta.
    Abbiamo alternato momenti di entusiasmo a momenti di titubanza.

    Siamo consapevoli dei danni che la tecnologia, i tablet e i cellulari possono fare ai bambini, ma siamo anche consci di quanto, se uno strumento viene usato bene e con determinate regole, possa essere fonte di insegnamento.

    Quale erano le mie paure nel dare i miei figli un tablet (e poi in futuro un cellulare, probabilmente)?

    Ho visto scene di bambini che si rifiutavano di stare al parco perché volevano tornare a casa a giocare con la Wii o con l'ultima App del momento. 

    Ho visto famiglie al ristorante non rivolgersi la parola perché i bambini erano troppo impegnati a giocare con il tablet ed i genitori intenti a controllare lo smartphone.

    Ho visto bambini passare pomeriggi interi con i loro amici a giocare sul tablet scordandosi di quanto sia bello giocare a nascondino o dare due calci al pallone o anche solo costruire qualcosa con i lego.

    Ho visto genitori, troppo impegnati, usare il tablet come il miglior babysitter del secolo o come mezzo per far star buono il bambino.

    Ho letto di statistiche paurose che fanno vedere i tablet come dei mostri che rovinano i bambini ed il loro cervello, ma ho anche letto di tutti gli aspetti positivi legati all'apprendimento. 

    Ho visto bambini implorare i genitori, fino alle lacrime, per averlo, per giocarci e ho visto genitori usare quell'oggetto del desiderio come tattica per ottenere determinate azioni "non ti do' il tablet se non fai i compiti", per esempio.

    Tutto ciò non mi tornava, tutto ciò mi sembrava sbagliato e incoerente con il mio approccio educativo.

    Ho sempre dato tantissima importanza al tempo all'aria aperta, soprattutto da quando viviamo in Inghilterra ed abbiamo imparato che non importa che tempo atmosferico ci sia ma è sempre bello stare fuori, basta essere vestiti in maniera adeguata e non aver paura del freddo e della pioggia. Non volevo fare entrare in casa uno strumento che facesse passare la voglia ai miei figli di giocare al parco.

    Trovo sbagliato e pericoloso, per la comunicazione famigliare, essere distratti a tavola dalla tecnologia. Per noi il momento della cena o del pranzo è un momento sacro, è stare insieme, parlare della giornata, condividere pensieri mentre assaporiamo il cibo che tanto amiamo. Non volevo nessun oggetto che ci distraesse da questo attimo prezioso anche perché ho brutti ricordi di quando a casa mia qualche volta si cenava con la TV accesa e non si era liberi di parlare come avrei voluto.

    Sono consapevole dell'impegno che ci vuole per intrattenere i figli in certe situazioni. Vogliamo parlare di quando vado da sola a fare la spesa con tutti e tre i miei figli? Sarebbe sicuramente più semplice piazzarli davanti uno schermo e fare le spesa in santa pace, ma non è questo quello che voglio e non è giusto. Fare la spesa con i propri figli può essere trasformato in un momento di gioco e apprendimento e così è sempre stato per me. Mi aiutano, li coinvolgo, collaborano, giocano e ridono, insomma è indubbiamente un bel impegno, lo è sempre stato, ma non ho nessuna intenzione di cedere al "baby sitter tecnologico"!

    Avevo bisogno di un approccio diverso, avevo bisogno di trovare il mio approccio a questa tecnologia e di capire come poter far entrare questo tanto atteso e desiderato tablet in casa nostra. 

    Insieme a Babbo Far And Away abbiamo ragionato su come fare, su come far approcciare i nostri figli a questa nuova tecnologia senza renderli dipendenti da essa, su come aiutarli ad avere un uso moderato del tablet.

    Nel Natale 2015 , grazie al contributo dei nonni, sono entrati tre tablet in casa Far And Away. Non sono di marca conosciuta, ma sono dei semplici ed economici tablet.

    Nel mese di novembre e dicembre Babbo Far And Away ha fatto un accurato lavoro su ogni singolo tablet installando la casella di posta elettronica per ognuno di loro, in modo tale da poter liberamente comunicare con nonni, zii e amici. Ha creato una cartella dropbox nel quale condividere i files, ha impostato alcuni blocchi per evitare che i bambini accedano, anche solo per sbaglio, a determinati siti ed abbiamo installato alcune App, diverse a seconda dell'età. Insomma la prima fase è stata quello di dare un certo tipo di impostazioni al tablet.

    Il mio compito invece è stato quello di stilare una lista di regole, decise insieme a mio marito ovviamente, che avrebbero fatto parte del pacchetto regalo insieme al tablet e che sono state messe in bellavista attaccate al frigorifero.

    Era molto importante per noi spiegare subito le regole ai nostri bambini di 4, 6 e 8 anni, nel momento in cui avrebbero aperto il regalo e trovato il tanto desiderato tablet.

    regole per bambini

    Sei semplici regole, scritte e rappresentate graficamente (soprattutto per Paola che stava ancora imparando a leggere).

    Regole che vanno rispettate e che noi genitori ci impegniamo a far rispettare. Abbiamo imparato in questi anni di vita da genitori che se si decide una regola, quella va fatta rispettare, senza cedere mai, salvo occasioni particolari di dialogo, di cambiamento di condizioni e dinamiche, ma sempre motivando e spiegando le scelte ai bambini. Non è che un no diventa sì per magia e a caso, sarebbe destabilizzante per i bambini stessi e una cosa poi ingestibile per noi, che perderemmo di credibilità e autorità. Ci vuole coerenza, tanta coerenza.

    genitori figli e tablet

    Ai bambini sono stati spiegati i loro diritti e che quei 6 punti devono essere rispettati:

    1- Il tablet si usa insieme a mamma e babbo

    Abbiamo spiegato ai ragazzi che il tablet va usato quando ci siamo noi e insieme a noi

    2- Tempo massimo di utilizzo di 30 minuti

    Abbiamo impostato un tempo massimo di utilizzo giornaliero del tablet di 30 minuti. Per farlo rispettare abbiamo comprato un piccolo timer da cucina che i bambini usano autonomamente. Sono loro che lo fanno partire e poi lo spengono quando il tempo è finito. E' un modo per responsabilizzarli e per non fare ricadere su di me il compito di ricordargli che il tempo è finito. Sanno che quando suona il timer è ora di spegnere.

    3- Lavarsi le mani prima di usarlo

    Il tablet è un oggetto costoso e delicato e abbiamo voluto trasmettergli l'importanza di utilizzarlo in un certo modo e di tenerlo con cura.

    4- Il tablet si usa da seduti

    5- Il tablet non si usa a tavola

    Assolutamente vietato qualunque tipo di utilizzo di tecnologia a tavola, così come non guardiamo la TV mentre mangiamo, non vogliamo di certo ritrovarci con tre figli a tavola intenti a guardare uno schermo senza capire cosa stanno per mettere in bocca.

    6- Si rimette a posto dopo averlo usato

    Nell'ultima settimana si è aggiunta anche la regola numero 7: "non si gioca con il tablet appena svegli" perché Dani e Paola, nel weekend, sono stati tentati di accendere il tablet anche prima di colazione, per cui abbiamo dovuto aggiungere la regola per evitare che diventasse un'abitudine accendere il tablet come prima cosa del mattino.

    Sono passati tre mesi dall'inizio della nostra avventura e sono fiera e felice di dire che tutto procede bene.
    I bambini sanno che i 30 minuti non si superano, sono responsabili del loro Tablet e non vi dico come si lavano bene le mani!

    Ovvio che ogni tanto ci provano con un "dai mammina dolce fammi finire il gioco..." ma la risposta è sempre un NO categorico, sempre, nonostante qualche lamentela!

    Tutto quello che ci ha guidato in questo approccio è racchiuso in questa frase "il tablet non è una babysitter, non è un insegnante e non è un compagno di gioco".
    Non nego che prima di Natale, nelle giornate uggiose in cui quei tre non facevano altro che litigare, io e Babbo ci siamo detti "non vedo l'ora che abbiano il tablet così non li sentiamo più!". Ma non ci siamo fatti prendere dalla tentazione, perchéquelle regole sono anche per noi!

    Voglio continuare a vedere i miei bambini entusiasti dell'andare al parco dietro casa o uscire in giardino a tagliare le erbacce, giocare con i loro amici in camera con i lego o fare la lotta, vederli leggere un libro e scrivere storie nei loro diari. 
    C'è anche il tablet ora nella loro vita, nella loro quotidianità, non c'è giorno che saltino quei 30 minuti, ma sono solo 30 minuti, la giusta dose per non fare danni alla loro età.

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