La casa dov'è?


Il giorno prima di partire una delle mie amiche inglesi mi ha augurato buon viaggio aggiungendo pure "are you happy to go back home for Christmas?". 
La domanda, apparentemente semplice ed ovvia, mi ha un po' spiazzata.
Sono tornata fisicamente a casa dei miei, dopo due giorni di viaggio attraversando mezza Europa in automobile con mio marito alla guida ed i tre bimbi in smania d'arrivare dai nonni.
I miei genitori hanno cambiato casa nell'anno in cui iniziai la mia avventura all'estero a Dublino, nella primavera del 2004, e questo ha fatto sì che io non abbia mai vissuto tra queste mura con loro, per cui questa casa non conserva nessun ricordo del mio tempo qui, se non quello passato con mio marito e i miei figli durante le nostre visite dai nonni.


Il paesino in cui vivono i miei genitori non è quello in cui sono nata, non è nemmeno quello in cui ho passato gli anni dell'asilo e nemmeno le elementari (in questo post ho provato a spiegare "di dove sono"). 
Ho ricordi intensi di questo luogo in cui ho passato la mia adolescenza ma del quale  non mi sono mai sentita al 100% parte. 
Questo mi ha permesso di sentirmi "libera", senza provare dolori assurdi da separazione con il luogo d'origine, e prendere scelte che mi hanno portato lontano da qui (avevo parlato un po' delle mie radici qui). 

Per noi cinque non è "tornare a casa", per noi cinque è "andare dai nonni", noi non abbiamo una casa italiana in cui tornare.

Questo sentimento in teoria potrebbe destabilizzare un po', potrebbe farci sentire "senza radici", ma non è così.

Abbiamo la possibilità di sentirci liberi e forti di costruire il nostro concetto di casa ovunque siamo, sentirci a casa nel luogo in cui stiamo costruendo i nostri ricordi, stiamo crescendo e ci sentiamo felici.

Da più di un anno casa per noi è diventata la cittadina in cui viviamo e la casetta in affitto in cui abbiamo iniziato la nostra nuova vita in Inghilterra.

Nel paesino in cui vivono i miei genitori ho tanti ricordi che amo condividere con i bambini, ma allo stesso tempo, dopo tanti anni passati lontano da qui, mi rendo conto di quante cose siano cambiate, alcune in peggio e di come altre invece siamo completamente immutate. 
Sentimenti contrastanti in questi giorni, allietati da qualche caffè con quei pochi amici con i quali siamo riusciti a rimanere in contatto. 
I miei bimbi sono felici e pretenziosi, pretendono attenzione da tutti qui in casa dei miei e non è facile spiegargli che per i nonni e gli zii la vita normale va comunque avanti, con i loro impegni e non possiamo chiedere loro di fermare tutto per noi... o forse dovremmo?

Il Natale si avvicina, lo passeremo con i miei genitori ed i miei fratelli, un altro momento della nostra vita che si aggiungerà ai tanti ricordi belli che i nostri figli hanno dei loro momenti in Italia. Perché per loro Italia vuol dire l'amore dei nonni, il profumo della cucina della nonna e del nonno, le passeggiate in campagna con il nonno, i giochi pericolosi con gli zii, la lingua italiana parlata da tutti e il tempo di qualità passato con chi ci vuole bene.

Quando rivedrò la mia amica inglese il 5 Gennaio magari le diro' "I'm happy to be back home!