Il Referendum Brexit e la percezione dei bambini immigrati in Inghilterra


"Mamma, hai visto? In quella casa hanno messo il cartello LEAVE!"

L'ho visto e a dire il vero ne ho visti anche parecchi, come ho visto parecchi volantini di propaganda infilati nella cassetta della posta. 
Il dibattito è acceso, noi leggiamo e guardiamo alcuni programmi della tv inglese dedicati all'argomento caldo e cerchiamo di rispondere alle domande dei bambini.

La data del referendum qui in UK si sta avvicinando e non posso negare che la cosa ci preoccupa non poco. 
Ovviamente non lo diamo a vedere ai nostri figli, ma allo stesso tempo non possiamo nascondergli cosa farà la popolazione britannica giovedì 23 giugno ed abbiamo il dovere di rispondere alle loro domande.

Abbiamo cercato di spiegare loro cos'è un referendum e cosa verrà chiesto alla popolazione: i cittadini dovranno dire se vogliono lasciare o restare nell'Unione Europea

"Voi mamma votate?"
"No, non siamo cittadini britannici e non abbiamo il diritto al voto per il referendum, noi possiamo votare solo per il sindaco"

Lo guardiamo da dentro questo referendum e ammetto che non so cosa pensare. 
Non ho mai osato parlarne con le mie amiche inglesi perché ho paura di essere indiscreta e visto che rispetto la loro discrezione, certi dubbi e perplessità me li tengo per me.  Allo stesso tempo loro non hanno iniziato l'argomento con me, probabilmente per la stessa forma di discrezione. 

"Mamma, ma perché gli inglesi non vogliono stare in Europa?"
Aiuto... a questa ho fatto fatica a rispondere. 
Ho spiegato che non sono "tutti gli inglesi" che non vogliono restare in Europa, ecco perché fanno il referendum, per capire cosa vuole la maggioranza della popolazione. 

Ci sono tanti motivi dietro al loro voler lasciare l'Europa e spiegarli tutti ai bambini non e' semplice. 

Abbiamo citato l'autonomia, il controllo delle frontiere e l'immigrazione. 
Noi facciamo parte di quest'ultima voce ed i nostri figli lo sanno bene. 

"Mamma, allora non ci vogliono? Dobbiamo andare via se al referendum votano LEAVE?"
Ah, la percezione dei bambini!

  
Dopo averli rassicurati che gli amici inglesi ci vogliono bene e le maestre li adorano, ho cercato di spiegare che non sappiamo bene cosa accadrà in senso pratico se UK lascerà l'Europa, ci sarà bisogno di un visto per rimanere qui e continuare a fare la nostra vita normalmente e noi questo visto lo chiederemo o probabilmente sarà l'azienda per la quale lavoro Babbo a fornirlo, insomma sarà un po' come se fossimo andati a vivere in America, in Canada o in Australia.
Ci vorrà tempo per queste cose, non sarà tutto immediato dall'oggi al domani. 
In maniera un po' scherzosa e allegramente ho anche affermato che noi cinque possiamo stare bene ovunque e se per caso qui non potremmo più starci allora andremo da un'altra parte ed ho cominciato a fare l'elenco delle nazioni in cui sogniamo, per ora, d'andare in vacanza.
Hanno capito lo scherzo ed hanno cominciato a "sparare" qualche meta pure loro. 
Non lo dovrei dire, ma per ora la più gettonata è' San Francisco e se lo vengono a sapere i Nonni gli prende un colpo!

A parte gli scherzi, cerchiamo di mantenere la nostra preoccupazione per noi. Questo referendum confonde parecchio gli adulti, figuriamoci i bambini. 
Anche se non me lo dicono, percepisco che i miei figli in questo momento si sentono diversi, perché se ci siamo sempre detti che siamo Italiani e siamo Europei (parola usata molto spesso quando un paio d'anni fa abbiamo preso la decisione di lasciare la Francia e di rimanere comunque in Europa proprio perché ci sentiamo Europei!) adesso loro si stanno chiedendo "se siamo Europei e UK lascia l'Europa, cosa saremo?". 

La scelta di giovedì 23 giugno influenzerà il futuro di molti, stranieri e britannici, e per capire in che modo ci vorranno anni. 
Ammetto che non riesco a percepire che aria tira, i sondaggi sono altalenanti, sarà veramente una sorpresa.
 
Io e la mia famiglia ci focalizziamo sul presente, giorno per giorno come sempre e se proprio non sarà più possibile rimanere in UK o se le cose diventeranno troppo complesse per noi, cercheremo e troveremo una soluzione. 

Destino vuole che il 23 giugno saremo in volo per l'Italia, per essere presenti al matrimonio di una persona importante per noi per cui non seguiremo dal vivo l'andamento di questo evento importante.
Ieri notte ho sognato che al momento di salire sul volo di ritorno per Londra, il 27 giugno, non ci facevano rientrare perché al referendum aveva vinto il "LEAVE" e UK non era più nell'Europa e noi non avevamo il visto. 
Lacrime, drammi e bambini in crisi hanno popolato il mio sogno.
Se credo d'essere tranquilla, il mio subconscio lo è un po' meno! 


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Mentre qui trovate l'articolo relativo alle nuove regole dell'immigrazione per trasferisti in Inghilterra dopo la Brexit.

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