Nel giro di poche settimane siamo passati dal finire d'arredare casa nuova al fare scatoloni per il trasloco.
Il pensiero d'aver appena comprato casa è stato l'unico ad averci messo in grossa crisi sulla decisione da prendere se trasferirci in Francia oppure no.
La vita è così, ti accadono cose quando meno te lo aspetti.
Stiamo cominciando ad organizzarci, il file Excel con l'elenco dei cartoni ed il loro contenuto è pronto. E' il nostro primo trasloco internazionale, con 2 bambini piccoli e vogliamo essere organizzati al meglio.
In Francia non abbiamo ancora una casa in cui andare a vivere, dovremo affittare un appartamento mentre questo di Dublino lo affitteremo a una coppia di nostri amici. I nostri cartoni andranno spediti a casa dei miei genitori che li terranno nel loro garage finché non avremo un indirizzo in Francia.
Sono successe troppe cose in pochi giorni che ora riportarle tutte mi risulta difficile e probabilmente non riuscirò a rendere al meglio l'idea dell'adrenalina che abbiamo avuto in circolo nell'ultima settimana.
Tutto è cominciato con la chiamata di un'azienda americana a BabboFarAndAway, lo volevano sentire per un colloquio.
Lui, tempo fa, aveva mandato il suo curriculum, un po' per gioco, visto che cominciava a salire in lui il bisogno di cambiare lavoro e anche perché l'azienda ha sede nel sud della Francia e non si aspettava di certo che stessero a fare colloquio a qualcuno residente in Irlanda.
Nella vita si fanno delle scelte e una delle più importanti che ho preso è quella di essere "full time mum", una mamma a tempo pieno lasciando il mio lavoro.
Non è facile, lo so, e spesso mi trovo ad essere criticata e non capita da amiche o conoscenti che hanno sempre pronta la domanda "e te? la tua indipendenza? la tua carriera?".
Siamo finalmente ritornati a casa nostra a Dublino.
Dopo la settimana di mare di settembre, BabboFarAndAway ci ha lasciato qualche settimana in Italia dai nonni, mentre lui è rientrato al lavoro qui a Dublino (giorni di ferie finiti per lui).
Siamo talmente abituati ad essere sempre noi 4 che la mancanza di Babbo si è sentita, l'abbiamo sentita tutti e 3.
La nostra settimana di mare si è conclusa.
Dopo la difficile estate irlandese, con poco sole, poca luce e poco caldo, abbiamo optato per una settimana di mare con i bambini.
Abbiamo scelto la zona dell'Argentario, in Toscana.
Se all'inizio mi entusiasmava l'idea, adesso che la settimana si è conclusa sono esausta, più stanca di quando sono partita.
Non ce ne siamo per niente accorti, ma dicono che a fine luglio sia già estate!
Siamo stati fortunati ad avere qualche giornata di sole primaverile in maggio e qualcuna in giugno, ma poi sono iniziate le settimane di pioggia estiva tipiche irlandesi, quelle più pesanti e insopportabili, che ti rendono un pochino triste (tanto più se una ha appena partorito e dorme 3 ore per notte), e che ti fanno venire ancora più voglia di caldo, afa e sole.
Sono rientrata dall'ospedale da meno di 15 giorni e mi trovo già ad organizzare la festa di compleanno di Lorenzo, quella festa che non sono riuscita a fare il mese scorso viste le mie condizioni di donna gravida a termine.
La super nonna dall''Italia è ancora con noi e ci ha pensato lei a preparare un bel buffet all'italiana, sempre ben gradito dai nostri amici spagnoli, argentini, italiani ed irlandesi.
Sto facendo del mio meglio per dare un ritmo alle nostre giornate, per mantenere le abitudini di Lorenzo e adattarci le esigenze di Daniele.
In tutto questo mi aiuta tantissimo mia mamma, sempre in cucina a preparare pranzi, cene e merende, a sistemare casa, stirare e lavare.
Insomma fa di tutto per non farmi alzare un dito e tutto ciò mi permette di dedicarmi solo ai bambini e ai loro bisogni.
Di questo gliene sarò eternamente grata.
Siamo tornati a casa, io e il piccolo Dani!
Il parto indotto è andato meglio di come mi ricordavo per Lorenzo e il miracolo della vita ci ha lasciato di nuovo a bocca aperta e intontiti.
Il piccolo Daniele sta benone, è un bel bambinone di più di 3 kg, per ora sembra tranquillo, mangia e dorme serenamente e ogni tanto fa sentire i suoi pianti da bebé ai quali ci eravamo disabituati.
Il rientro a casa è stato emozionante, è bello ritrovarsi in 4, per ora ancora in 5 visto che la nonna fa parte dei nostri e starà con noi ancora per qualche settimana.
Non sono di certo l'unica a fare il conto alla rovescia per l'arrivo di Daniele.
Tutti lo fanno insieme a me, sottovoce, per non farmi pesare il fatto che "ohhhhhhhh, non partorisci?".
Vogliamo poi parlare dei messaggi di amici, parenti: "sei ancora li' ?" , "ancora niente?", "e allora?".
La Due Date (data presunta del parto) si avvicina ed io comincio a non farcela più.
Sento il peso di questo pancione e mi sembra che Dani non riesca più a rigirarsi, tutto stretto in questa pancia.
Ho cominciato a fare le visite settimanali in ospedale e la paura di ripetere l'esperienza un po' sconvolgente del primo parto mi gironzola in testa (l'avevo raccontato qui il parto).
Io ho una passione per i compleanni, mi piace festeggiarli ed essere festeggiata.
Quest'anno sono 30, un passo importante, un traguardo per alcuni, per me una tappa particolare della mia vita, ho un bimbo nella pancia, un altro che mi gironzola intorno e mi sento appagata.
Il conto alla rovescia per l'arrivo di Daniele è quasi iniziato, anche se ho il terrore sentore che anche lui si farà attendere.
Essendo il secondo figlio non ci servivano troppe cose.
I vestiti andranno benissimo quelli di Lorenzo anche perché il mese di nascita sarà lo stesso.
Una delle cose che ci è piaciuta di più quando abbiamo scelto il nostro appartamento è stato il terrazzino. Non è grandissimo, ma grande abbastanza per farci un barbeque, per pranzare nel nostro tavolo da esterno, per metterci lo stendino, fare qualche gioco con Lori e per metterci una piantina.
La variabile da considerare per tutto ciò è il tempo.
Lo ammetto: vivere all'estero con un bambino è più difficile rispetto a quando eravamo solo in due, si sente ancora di più la mancanza dei nostri genitori.
Da quando è nato Lorenzo torniamo spesso in Italia perché vogliamo davvero che lui abbia modo di stare il più possibile con i suoi nonni, che lo adorano e che hanno già subito la classica metamorfosi da nonno.
Avete presente quell'incredibile metamorfosi del cambio del tono di voce, l'utilizzo di diminutivi ridicoli e l'idealizzazione del proprio nipotino (di più belli non ce n'è, per intenderci!) .
Sono passati più di due mesi dal trasloco e la cameretta per Lorenzo e il fratellino in arrivo è quasi pronta.
Non sopportavo più la "stanza del casino" e Babbo si è davvero impegnato tanto per portare a termine la sua opera e farmi felice.
La cameretta azzurra è pronta, ed ora sarebbe il caso che Lori andasse a dormire solo soletto nel suo lettino da "toddler".
Con l'arrivo dei figli si cambiano abitudini.
Dai pubs siamo passati ai playgroup. Per playgroup si intende un gruppo di genitori che si incontrano con i loro bambini piccoli per farli giocare insieme e socializzare. E' un modo per far stare i bambini tra di loro e per confrontarsi con altri genitori, nonché fare amicizie nuove. Si svolgono in biblioteche, community centre o librerie.
Per le mamme che non lavorano e per i bambini che non vanno all'asilo nido, è un ottimo modo per avere momenti di socializzazione e di gioco con altri bambini. Alcuni playgroup sono strutturati nei minimi dettagli con un programma fatto di canzoncine, giochi, momenti di socializzazione, altri sono meno strutturati e più improvvisati.
Da qualche mese frequentiamo un "italian playgroup" in una biblioteca del centro di Dublino.
Ci ritroviamo in tante famiglie di italiani, alcune mamme sposate con irlandesi, alcuni papà italiani immigrati 20 anni fa sposati con irlandesi, una mamma italiana sposata con un papà , alcune coppie di italiani, insomma un bel mix, tutti alla ricerca di un po' di cultura italiana da passare fin da piccoli ai nostri figli.
Posso dire che siamo diventati esperti in traslochi.
Questo è stato il quarto trasloco insieme a Babbo e ogni volta siamo più organizzati nonostante la roba sia aumentata in dismisura!
Ci sono cose inutili che continuiamo a traslocare e che prima o poi abbandoneremo in qualche appartamento, ma per il momento ci va di tenerle ancora con noi. La fase che qui chiamano di "decluttering" è in parte iniziata!
Stanno per avvicinarsi le nostre vacanze annuali.
Da quando viviamo a Dublino abbiamo un viscerale bisogno di andare in vacanza in inverno, per spezzare dal grigio e dal freddo irlandese ed andare al sole e al caldo.
Quest'anno abbiamo optato per una meta lontana: i Caraibi.
Sembra uno strano gioco del destino, quello che mi vede fare traslochi con il pancione, o quasi!
Il gioco si ripete, mi ritrovo a fare un trasloco e mi ritrovo felicemente in attesa del secondo maschietto di casa!
Stavolta il trasloco è una roba ancora più seria, il passo è stato fatto: abbiamo comprato un appartamento.
Abbiamo pensato, riflettuto, cercato di valutare tutto e abbiamo calcolato tutte le possibili variabili: la decisione è stata presa e speriamo di farcela.