Francia in Camper: Antibes - Juvignac (Montpellier)


La prima cosa che abbiamo capito del Camper è che i bimbi si fanno delle grasse dormite! 

La seconda e' che il camper e' impegnativo, soprattutto se in cinque.

Il giorno della partenza è stato difficile:

camper ritirato dal noleggio di mattina, tutto cio' con i tre marmocchi al seguito, perche' quando sei expat non hai i nonni che ti tengono i marmocchi quando hai bisogno!


Camper caricato alla velocita' della luce, WonderWoman in confronto va piu' piano! 
Babbo caricava ed io sistemavo mentre Lolo' e Dada' si divertivano a scoprire la casa viaggiante e tutti i suoi sportelli. 

Vi assicuro che sistemare le cose per cinque persone in pochi metri quadrati non e' stato facile, le mie capacita' di fare "spider" sono state messe alla prova!

Sorpresa della partenza: Lolo' con la febbre. 
La nostra cara Legge di Murphy non ci molla mai.

E qui arriva la terza cosa che abbiamo capito del camper: con i bambini e' troppo comodo, soprattutto se ammalati.
Babbo si mette alla guida, all'inizio un po' difficolta' per il prendere le misure di questo bestione come lo chiama lui.
Riusciamo a partire dopo pranzo con l'obiettivo di arrivare nella zona di Montpellier, percorriamo piu' di 300 km ma per il primo giorno sono sufficienti.


Decidiamo di passare la notte in una delle fattorie/vigneti consigliati nella guida France Passion, le Chateau de Fourques a Juvignac, poco fuori Montpellier... santo navigatore che ci guida fino qui!
Il posto e' da favola, parcheggiamo il nostro Challenger tra le vigne e gli ulivi, siamo in piena campagna e regna un silenzio surreale.
Ci sentiamo tranquilli perche' possiamo dormire in una zona recintata, insomma siamo in casa del contadino. 

In teoria nella guida c'e' scritto di fare un salutino al fattore ma appena ci avviciniamo alla casa un bel canone ci da un benvenuto non troppo carino e scappiamo tutti e 5 di corsa. 
Ci riproveremo il giorno dopo, se mai un salutino prima di partire.

Intanto Babbo in versione vacanziera sfodera il super acquilone e approfitta del bel venticello per far divertire i marmocchi. 
Questa si' che e' vita!