Di cattiveria e di insofferenza in Costa Azzurra

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    Che i bambini non fossero ben graditi in questa residenza della Costa Azzurra, piena di persone anziane, l'avevamo già capito da qualche mese, dopo essere stati scrutati in malo modo mentre i bambini andavano in bici nel cortile e giocavano davanti al garage, ridendo, qualche volta gridando, insomma esprimendo il loro essere bambini.
    Oggi è successo qualcosa di più, qualcosa che mi ha fatto stare davvero male.

    I bimbi erano pronti per scendere in piscina, arriviamo davanti al portone e incrociamo la coppia di nostri dirimpettai e una coppia di donne.

    Io saluto educatamente, i bimbi rimangono schivi, quasi intimoriti dall'assenza di un sorriso, soprattutto la piccola Paola che si attacca alla mia gamba e, in tutta sincerità, fa proprio bene visto che lei ha sentito prima di me l'energia negativa nell'aria.

    Paola, 18 mesi, vuole venire in braccio e per farlo attira la mia attenzione con uno dei suoi urletti da femmina che ultimamente fa spesso. Ed ecco che arrivano le parole inaspettate.

    I miei condomini colgono l'occasione per dirmi che non ce la fanno più, che le urla di mia figlia sono insopportabili, che io non sono capace di gestirla, che devo fare qualcosa e che devo portarla da uno psicologo.
    Il tutto gettato addosso senza empatia, senza delicatezza, solo con rabbia e insofferenza.

    Da uno psicologo a 18 mesi?

    Io non so gestire i miei figli?

    Loro chi sono per parlarmi in questo modo?

    Non è la prima volta che sento i francesi consigliare subito lo psicologo appena sussiste un problema con i bambini, ma qui mi sembra che si sia superato il limite.

    Ecco, un'altra persona li avrebbe mandati a quel paese alla prima affermazione e sarebbe andato via. Io questa capacità di difendermi non l'ho ancora acquisita, soprattutto in queste situazioni che mi spiazzano.

    Non ce l'ho fatta: sono rimasta immobile, a farmi insultare, a farmi giudicare da questi quattro esseri maleducati e impertinenti, mi sono pure messa a giustificarmi e a spiegare che ho già parlato con la pediatra del fatto che Paola ogni tanto grida e che la pediatra mi ha detto che è una fase normale del suo sviluppo e che appena parlerà per bene smetterà di fare quegli urletti.


    Che bisogno avevo di giustificarmi con questo tipo di persone?

    La loro risposta a quello che per me è stata una sorta di autodifesa personale è stata "E allora cambia pediatra!"

    Addirittura una delle due donne mi fa presente che Paola ha disturbato le sue parole crociate che stava facendo sul terrazzo e che ha contato le urla di mia figlia: venti in un'ora!

    Lorenzo, il più grande dei miei tre figli, era accanto a me.

    Con i suoi 6 anni è stato abbastanza maturo per aver colto la cattiveria di queste persone e l'ho guardato, ci siamo guardati con quell'intesa mamma-figlio che c'è ed entrambi avevamo le lacrime agli occhi. Gli veniva da piangere e il suo cuore batteva forte.

    Ci siamo sentiti assaliti, a parole, a cattiveria, a sguardi malefici ed io non sono stata in grado di difendermi.
    Ora vorrei urlare, ritornare indietro nel tempo e mandarli a quel paese al posto di dire "pardon je suis desolee" (scusate mi dispiace in francese).

    I pensieri si susseguono nella mia testa e la rabbia non lascia spazio alla razionalità e per ora il primo istinto è di andarmene da qui.

    E' da tanto che ne parliamo io e BabboFarAndAway, è da tanto che riflettiamo su quale sarà il nostro destino, sulla possibilità di un cambiamento e ancora non sappiamo darci una risposta, ma sappiamo che la Costa Azzurra non fa per noi, non è un posto accogliente in cui crescere bambini, dove una famiglia come noi, con i nostri principi e le nostre aspettative, può vivere veramente serenamente.

    Non percepiamo amore per i bambini, i bambini disturbano, sempre e comunque, ed il razzismo spesso aleggia nell'aria (qui avevo raccontato una storia di intolleranza e razzismo nel nostro condominio).

    Spesso ho la sensazione che la gente pensi che i bambini debbano essere come dei soldatini: zitti e obbedienti, sottomessi solo al volere di pace e silenzio dei grandi.

    Queste sono le piccole gocce che fanno traboccare il vaso e che ci danno la forza e la spinta giusta per riprendere la nostra vita in mano in mano e decidere di cambiarla, dopo aver messo sul piatto della bilancia il bello e il brutto del vivere in Costa Azzurra.

    se non ami dove stai cambia

    Aggiornamento al post: questo post, scritto di getto, risale al 2012. Nel 2014 siamo finalmente riusciti a lasciare la Costa Azzurra e trasferirci in Inghilterra, dove indubbiamente abbiamo trovato un ambiente più "family friendly" e tollerante, nonostante tutto. Gli articoli sulla nostra vita in Inghilterra potete trovarli qui.