Dublino a modo mio

Sono appena rientrata da uno dei viaggi più belli della mia vita. 

Niente di troppo lontano, niente di troppo expensive, niente di "stratosferico" o "strafigo", niente di pianificato da mesi, niente guida alla mano o info pratiche cercate online, ma solo e soltanto il nostro primo viaggio a 5 per tornare qualche giorno nella nostra amata Irlanda, a Dublino. 


Insomma un vero e proprio tuffo nel passato.

Un vero e proprio viaggio emozionale.

Abbiamo azzardato prendendo un volo che atterrava a Dublino alle 11 di sera, ma anche stavolta i nostri marmocchi hanno dato prova d'essere pronti a tutto pur di viaggiare! 
Quando dal finestrino abbiamo comiciato a vedere le luci delle costa, le luci della città - un cielo stranamente limpido ci ha fatto questo regalo - ho rivissuto quel feeling, quella sensazione che provavo ogni volta che rientravo a Dublino dopo le nostre vacanze in Italia - la sensazione di "sto tornado a casa". 
Mi sono sempre sentita a casa in Irlanda e non è cosa da poco per un'expat.

L'ho sempre sentita un po' mia questa Irlanda e mi piace, sono fiera di vedere scritto sulla carta d'identità dei miei maschietti Dublino - Irlanda come luogo di nascita.

Le emozioni sono iniziate in volo, per non parlare poi del tragitto in taxi per tornare nel nostro appartamento, nella periferia nord di Dublino, fino all'esplosione delle lacrime una volta varcata la porta di casa. 

Abbiamo lasciato il nostro appartamentino tutto dipinto di giallo - per avere più luce nei grigi inverni -  5 anni fa, senza sapere cosa ci aspettava in Francia, nel frattempo sono passate altre persone da queste quattro mura, altre feste, altri amori o chissà cos'altro si è svolto nella nostra casa.

Ci siamo sempre detti "appena gli inquilini andranno via, se riusciremo ci torniamo tutti e cinque"! 

Così è successo, a cavallo dei nostri 10 anni dal primo incontro a Dublino. 

Coincidenze, casi della vita, segnale? 

Tutto ha un senso e pure questi 4 giorni di quotidianità dublinese l'hanno avuto.

I bambini si sono sentiti subito a casa loro, l'energia era buona, ed io all'energia dei luoghi ci credo.

Non è stato facile spiegare ai bambini il concetto di "casa nostra" nella quale però non viviamo e "casa nostra" ad Antibes nella quella viviamo ma che non è veramente nostra! 


Abbiamo fatto un po' di sana "routine" di quartiere, un quartiere che si è popolato di bambini e che il bel sole ha fatto uscire per strada. 
Grida, risate, bimbi in bici, con il pallone ed i nostri nel mezzo con il loro amico ritrovato Leo e le sue sorelline con il quale l'intesa è stata immediata.
Ma il meglio è arrivato quando abbiamo sentito un'allegra sirena, NO WAY, il camioncino del gelato! 


Sono troppo avanti da queste parti!
Il giorno successivo, quando il sole non splendeva più e il freddo ci ha colpito, il camioncino è passato ugualmente sorprendendo uno dei miei bimbi "ma fa freddo per il gelato!". 
Anche questo è Dublino!

Tra la pulita dell'appartamento - il concetto di pulizia per certi inquilini è aleatorio - e alcuni lavoretti di bricolage, abbiamo trovato il tempo per andare a fare un giro in centro.
Freddo e pioggia non ci hanno fermato, eravamo attrezzati!


Il solo fatto di prendere il bus a due piani ha fatto iniziare bene la gita nella capitale irlandese.

Vista del quartiere dal primo piano del bus
Abbiamo fatto un tour tutto speciale che non è di particolare interesse  turistico - qui trovate il post più serio su cosa fare e cosa vedere con i bambini a Dublino - potremo definirlo il Mamma&Babbo Far and Away tour


mamma ha lavorato qui, BabboGe' lavorava lì, questo è il bus che prendavamo tutte le mattine, qui ci siamo dati il primo bacio, dove c'era la statua di Molly Malone ci davamo appuntamento (oh, ci sono rimasta troppo male nel vedere che la statua non è più lì, l'hanno spostata per far passare il tram e ne approfittano per restaurarla un po'!), qui viveva la nostra amica Paola, qui viveva la mia amica dell'Università Romina, in questo pub abbiamo festeggiato il mio primo compleanno insieme, in questo parco Lori ha fatto i primi passi, in questa panchina del lungo fiume, mentre pomiciavamo, un homeless ci ha minacciato con un coltello da cucina  - devo ammettere questa è stata la parte che li ha colpiti di più, non il fatto che pomiciavamo su una panchina ma il senzatetto con il coltetto

La passeggiata sul lungo fiume "Liffey Boardwalk"

Lucchetto dell'amore, non mio ma mi sarebbe piaciuto!

Addentrandoci in Temple Bar


Ci siamo addentrati nell'animata area di Temple Bar, che però alle 10 del mattino tanto animata non è, passando dall'ingresso che da' sul Ha'Penny Bridge.

Uno dei pub piu' famosi di Temple Bar
 


Sono andata a rivedere la mia panchina in "Saint Stephen's Green", il parco più grande di Dublino, dove nelle mie giornate in giro per Dublino a portare CV ovunque mi fermavo per scrivere sul mio diario - con annessa lacrimuccia -  o per consultare il dizionario tascabile alla ricerca di parole che mi permettessero di ampliare il vocabolario (era Maggio 2004!)


Ingresso di Saint Stephen Green

Saint Stephen Green

Il parco giochi non lo prendevo troppo in considerazione nel lontano 2004, ma a distanza di 10 anni e 3 bimbi al seguito ha fatto un sacco comodo per farli sfogare un po', prima di riprendere il tour romantico.



Dublino è una di quelle città che visiti a piedi. 
Li abbiamo fatti camminare questi 3 e non si sono persi nemmeno un pulsante del semaforo pedonale che ha quel suo suonino unico quando diventa verde che li ha troppo divertiti. 
Chi ha vissuto o visitato Dublino può capire cosa intendo!


Una di quelle cose che amavo fare a Dublino era lo shopping: ce n'è per tutti i gusti e per tutte le tasche, ma io adoravo particolarmente l'economico Penney's, con le sue coulotte fantasia, le t-shirt a 3 euro, le tute inconsumabili e i pigiamoni in pile!

Abbiamo pranzato con dei nostri amici nel centro commerciale vicino a casa, eravamo 10: 4 adulti e 6 bambini, niente di sconvolgente per la media irlandese. Bambini ovunque e passeggini ovunque. Quanto mi sono sentita a mio agio!


Amichetti

Abbiamo sorpreso i bambini portandoli nel paradiso dei giocattoli: Smyths. 
Corsie infinitamente alte e per tutti i gusti, a noi bastava il "gusto" Lego!


Ci siamo ritrovati a casa nostra come ai vecchi tempi per salutare i nostri amici, un bel mix di lingue e di culture e sempre tanto affetto. 

Mi sono ricaricata, rigenerata.

Mi ha fatto bene tutta la cortesia della gente, le file composte per l'autobus, i sorrisi dei vecchietti ai miei bambini, le chiacchiere  con il tassista, la cortesia delle commesse nei negozi, tutti i please ed i sorry, l'affetto degli amici, gli scones a colazione e l'hot dog di Eddie Rocket's a pranzo, il bidoncino del latte da due litri che mi fa molto famiglia e...... le quattro stagioni in un giorno, anche questa e' Dublino. 

See you soon!