Cronaca di un trasloco internazionale: a meta' dell'opera!

Credo d'essermi sopravvalutata. 

Credevo d'essere in anticipo sulla tabella di marcia di questo trasloco impegnativo Francia-Inghilterra e credevo pure che avrei trovato il tempo per fare un po' di vacanza.

Mi sono sbagliata.

Siamo arrivati a quota 90 cartoni senza rendercene conto e sembravano non finire mai.





Ho avuto un crollo, era inevitabile e umano direi, perché la testa che non si ferma mai per troppi giorni  e poi comincia a dare i numeri e se a questo ci aggiungi l'attenzione per tre bambini e gli ormoni in circolo allora per una donna è un vero casino!

Martedì 12 era previsto l'arrivo del camion del trasloco. Prima per l'ora di pranzo, poi per le 17, poi per le 19. E' arrivato alle 20.

Tutto doveva essere impacchettato e smontato. 
Noi ci siamo messi avanti nei giorni precedenti portando tutti i cartoni in cantina e in garage per ridurre al minimo l'uso dell'ascensore nel giorno fatale - visto che nella nostra residenza sembra essere vietato usare l'ascensore in caso di trasloco - e accorciando le tempistiche visto che il camion avrebbe intralciato creando disagio ai nostri vicini di casa, pronti a ricordarcelo e confermandoci l'indisponibilità di questa gente.

L'attesa è stata snervante, la serata intensa. 

Io e BabboGer ci siamo ritrovati ad aiutare questi due giovani inglesi sudati da testa a piedi e vogliosi di terminare pure loro la giornata. 


I bambini si sono emozionati nel vedere quel grande camion dalla finestra. 
Io ero presa dal controllare che non rompessero niente ma non distoglievo l'attenzione da quei 3. 

So che è una fase delicata, l'abbiamo vissuta a Dublino!


Lori durante il trasloco del 2009

So che veder portar via tutto fa effetto e ritrovarsi in un appartamento vuoto, rimbombante e impersonale fa quasi paura. 
 
E così è stato. 

Ho visto Paola, l'ho beccata quando il suo labbro è sceso in giù e i suoi occhi sono diventati un po' lucidi nel momento in cui i due ragazzi in tutta fretta hanno sollevato metà del divano e se lo sono portato via. 

Ho letto la paura nei suoi occhi!

Quel divano cavoli. 
Quello in cui guarda la tv stravaccata con i suoi fratelli. Quello che diventa un letto grande in cui ci sdraiamo tutti e 5 per guardarci i film insieme.

Non sono una persona che si attacca agli oggetti ma riesco a capire il suo punto di vista. 

Motivo per cui ci siamo portati dietro il più possibile le nostre cose e non vediamo l'ora di rimontarle tutte e ritrovarle - speriamo in fretta!

I momenti di nervosismo non sono mancati. 
Normale direi.

Qualche risposta acida tra me e BabboGer c'è stata - meno male poi se ne parla e umilmente ci chiediamo scusa.

Il 13 e il 14 abbiamo fatto vero e proprio campeggio dormendo per terra su materassini gonfiabili, mangiando in qualche fast food - con area gioco per far sufficientemente sfogare i marmocchi - e prendendo pizza da asporto da condividere in terrazza. 



Le giornate mi sembravano non finire mai e la stanchezza ha cominciato a farsi sentire. 

La testa piena di pensieri, di ultime cose da fare. 
Tutto questo mentre BabboGer era al lavoro e gli spostamenti si facevano con una sola macchina, visto che la mia opel corsa è salita sul camion insieme ai nostri mobili per ritrovarla a Londra tra qualche giorno.

Il 14 mattina è stato il momento del tanto temuto "etat des lieux de sortie". 
E' lo stato dei luoghi di uscita che fanno le agenzie immobiliari per controllare che negli appartamenti affittati tutto sia a posto, pulito, in ordine e in buono stato - per lo meno nello stesso stato in cui era al momento dell'entrata nella casa.
E' stato buffo vedere come alcune cose che nello stato dei luoghi d'entrata erano in "eu" (etat usage') ce li hanno segnati come "be" (bonne etat)...insomma dopo 3 anni di noi l'appartamento  è pure meglio di prima! Mah!

In tutto il trambusto di questo stato dei luoghi la mia salvezza è stata la mia amica Cri.
Lei che con il suo compagno ed i suoi bambini, fa parte delle cose belle della nostra esperienza in Francia. 
Lei si è proposta di tenermi i miei tre marmocchi dalle 10 del mattino alle 3 del pomeriggio - mentre io correvo tra appartamento da pulire, agenzie immobiliari e assicurazioni.
"Cri sei sicura?" - le ho chiesto! "Cri sono 3...più i tuoi 2 fa 5!". 
Lei ce l'ha fatta, fa parte della bella categoria delle super mamme!

Quando alle 4 del pomeriggio mi sono ritrovata con un appartamento chiuso alle mie spalle, un'auto piena di valigie - infilarle tutte nel baule è stato come infilarmi un paio di jeans taglia 42...impossibile! -  un BabboGer sorridente e soddisfatto alla guida della nostra auto verso l'Italia con 3 marmocchi addormentati dietro... ci siamo sentiti "leggeri", felici, soddisfatti ed esausti!

Ci aspettano 4 giorni dai nonni, tra Emilia Romagna e Toscana, per salutare tutti, per lasciare alcune cose preziose che per il momento non traslochiamo e per ricaricare le energie. 
E' finita solo la prima fase.

La seconda inizierà dal 19, quando arriveremo a Londra. Alloggeremo per 15 giorni in una casa di privati prenotata sul sito airbnb. Da qui partiremo alla ricerca di una casa definitiva - sperando di trovarla in fretta tramite le agenzie immobiliari con le quali siamo gia' in contatto.
Molti ci dicono che siamo matti a non avere già una casa, ma non era possibile fare diversamente.
Ci portiamo dietro i nostri 3 marmocchi, perché per noi è importante l'unità, è importante che i bambini vivano con noi questo passaggio, questa fase e ci dicono già che la casa vogliono sceglierla loro!

Sono dei bravi viaggiatori e avventurieri. 

Ce l'hanno confermato in questa ultima settimana. 
Mi hanno stupito, ci hanno sorpreso.

Sono stati bravi, che più bravi non potevano - nei limiti della bravura dei bambini!

Tutto gli viene spiegato, tutto è quasi chiaro nella loro testa. 
Mi ritrovo ogni tanto a disegnare mappe e itinerari per rendergli meglio l'idea degli spostamenti che aspettano noi e le nostre cose.

Siamo insieme, siamo uniti, siamo felici di questa scelta, alla faccia di tutti quelli che in Francia al nostro "on vas a Londre" hanno esclamato: "oh la la' mais a Londre il n'y a pas de soleil".

Osservazione riduttiva e superficiale.

Sorrido e mi compiaccio perdendomi a leggere "La mia Londra" di Simonetta Agnello Hornby - regalo azzeccatissimo della mia amica Cri - nel quale l'autrice esprime il suo amore per Londra riportando una famosa frase di Samuel Johnson:
" ..quando un uomo è stanco di Londra, è stanco anche di vivere; perche' Londra offre tutto ciò che la vita può offrire.."

Mi sale la voglia di scoperta leggendo questo libro e non vedo l'ora di lanciarmi con i miei compagni di viaggio in questa nuova avventura.

Stay tuned!