Colpo al cuore

Non li viviamo nella quotidianità, non li vediamo per il pranzo della domenica e certe volte nemmeno per Natale e Pasqua, non vanno a prendere i bambini a scuola portandoli  casa loro a far merenda e non ci preparano manicaretti settimanali da riempire la dispensa.
I nonni per i miei figli sono un po' far and away.
 
Poi arriva il momento in cui arrivano a casa nostra, entrano nel nostro quotidiano, riempiono ancora di più le nostre giornate e li viviamo 24 ore su 24. 
Può essere un bene o un male - per dei nonni che non sono abituati ad avere i tre nipotini intorno potrebbe essere traumatico ritrovarsi giorno e notte circondati dal casino di questi marmocchi eccitati e bisognosi d'attenzioni nonnesche.

Abbiamo fuso mio papà. 

E' stato con noi per cinque giorni intensi, bellissimi, caldi (in tutti i sensi viste le temperature estive di questa settimana!) e troppo veloci!

Quei tre non l'hanno mollato un attimo e lui ha tenuto il ritmo.
Un ritmo fatto di giri in bicicletta, mattinate al parco, di canzoni in sardo - le stesse che mi cantava a me da piccola - di pranzi con litigate per chi doveva stare accanto al nonno - sono tre ed i lati del nonno sono due, non facile! - di scavate di zucca e di racconti d'infanzia che nemmeno io avevo mai sentito.





 
La domanda "quando parte il nonno?" era la prima del mattino.

Perché loro lo sanno che i nonni ripartano, sanno che passeranno mesi prima di rivederli ed ogni volta e' un colpo al cuore.

Più crescono, più fanno domande e più è difficile rispondere.

"Perché non andiamo per Natale?"
"Quest'anno rimaniamo qui, non ci siamo organizzati in tempo con i voli"
"Ma mamma il Natale è una festa da fare in famiglia e noi vogliamo andare dai nonni"
"Faremo in modo di fare una bella videochiamata con i nonni il giorno di Natale"
"No mamma perché con la video chiamata non è che arrivano qui e poi come facciamo a mangiare la torta della nonna?"

Ogni affermazione, ogni domanda è un colpo al cuore per me.

Quel colpo al cuore che pesa come un mattone in questa nuova bella vita che mi piace tanto, ma che ci ha portato ancora più lontani dai nonni.

Non possiamo più salire in macchina il venerdi sera e raggiungere i nonni a Parma o in toscana solo perché ne sentiamo la mancanza.
 
Qui siamo vincolati ai voli aerei ed al calendario scolastico.
 
Le scuole inglesi non sono per niente permissive per quanto riguarda le assenze ingiustificate (la voce "mancanze dei nonni" se pur valida, non sarebbe accettata!), per cui non ci possiamo nemmeno sognare di partire prima dell'half term e ciò comporta che le compagnie aeree ne approfittino e sparino alle stelle i prezzi dei voli aerei in quelle date a cavallo delle vacanze scolastiche.
Alcune scuole fanno addirittura la multa in sterline per ogni giorno di assenza dei figli.

Facciamo di tutto per fare venire qui i nonni, a turno, così che i bimbi possano viverli al 100% nella quotidianità e approfittare di ogni istante con loro, scoprendo i lati del carattere che non passano tramite skype o tramite il telefono, abbracciandosi e guardandosi.

La partenza è sempre la parte peggiore, rimane quel vuoto in casa, quelle lenzuola piegate sul divano-letto, quel disordine da vita a 6 in una minicasetta. 
Con quelle tre faccine tristi devo sfoderare sorrisi ed energia per ritornare alla normalità segnando subito sul calendario quando sarà il prossimo incontro con i nonni! 


Ed il colpo al cuore rimane per un po' lì a farmi compagnia.