Mamma Far and Away
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Il giorno prima di partire una delle mie amiche inglesi mi ha augurato buon viaggio aggiungendo pure "are you happy to go back home for Christmas?". 
La domanda, apparentemente semplice ed ovvia, mi ha un po' spiazzata.
Sono tornata fisicamente a casa dei miei, dopo due giorni di viaggio attraversando mezza Europa in automobile con mio marito alla guida ed i tre bimbi in smania d'arrivare dai nonni.
Le mille attività pre-natalizie, la preparazione pratica per le vacanze in Italia e l'assenza di tempo per fare i miei mandala hanno colpito e stanno lasciando il segno in termini di stanchezza fisica e stress.

Mentre scrivo questo post sento il vociare delle classi della scuola dei miei figli che passano davanti a casa per andare alla celebrazione natalizia in Chiesa ed io, che non ce l'ho fatta a candidarmi come genitore accompagnatore, a questo giro "ho mollato". 
Arrivo al giovedi' sera esausta, con la scarica d'adrenalina a mille, perche' quell'ora del giovedi' pomeriggio passata in classe di Dada' a insegnare un po' di francese mi appassiona da matti e ci metto talmente tanto impegno, che poi la stanchezza si fa sentire (per chi si chiedesse come mai parlo bene francese qui trovate la storia del mio bilinguismo).
Ho un piano da seguire, quello delle unita' del programma di francese che seguono gli Y3 della scuola.
L'avvicinarsi del Natale mi porta sempre emozioni contrastanti. 
Da un lato la gioia dei bambini, l'amore per le decorazioni, la voglia di pensare a cose belle e di riflettere sulla vita e dall'altro l'insofferenza per gli eccessi, il consumismo, lo stress che ci circonda e la corsa assurda ai regali. 

L'anno scorso in questo periodo avevamo portato i bambini in centro a Londra a vedere il famosissimo Winter Wonderland di Hyde Park. 
E' stata un'esperienza che non credo ripeteremo. 
Non era quella l'atmosfera natalizia che cercavamo. 

Così quest'anno abbiamo optato per qualcosa di meno gettonato, cercavamo un posto tranquillo, direi quasi romantico, in cui assaporare l'atmosfera del Natale. 
Quando nel 2006, a Dublino, sono diventata mamma per la prima volta non avevo tempo di stare online a cercare info o leggere pareri, avevo mia mamma e mia suocera che con discrezione e affetto mi supportavano e la mia pediatra di fiducia, nonché zia di mio marito, che con una professionalità incredibile ci aiutava nei problemi di salute relativi al bebè, tutto ciò a distanza. 
Ammetto che mi sono comprata qualche volume in libreria sperando che mi illuminasse su chissà quale tematica relativa al bambino. 
Tanti numeri, tanti casi, tanti modi di cercare di "inscatolare" l'esperienza materna, standardizzarla, quando di standard non c'è un bel niente. 
Eccoci tornati al nostro viaggio nelle scuole in giro per il mondo. 
Con immenso piacere ospito Giuliana, una mamma italiana in Svizzera che ci racconta la sua esperienza con il sistema scolastico elvetico. 
Grazie Giuliana!


Sono ormai diciotto anni che vivo nella ridente Confederazione Elvetica e, vedendola scritta, questa cifra fa impressione. Mio marito è uno svizzero doc e i miei figli, una bimba di 7 anni e un bimbo di 2, sono nati qui. Per dirla con le parole di mia figlia, sono Svizzeri ma anche un po' Italiani. Nonostante tutti gli anni vissuti qui, devo dire che per alcune cose non sono ancora completamente abituata, e una di queste è la scuola.
Gasatissima e lanciatissima avevo scritto il post di settembre "Ricomincio" con un sacco di buoni propositi: attivita' sportiva, corso online e chi piu' ne ha piu' ne metta. 
L'attivita' sportiva si e' conclusa perche' il "power walking" con le condizioni atmosferiche deprimenti di questo periodo e' impossibile. Potrei fare altro, ovvio, ma diciamolo, non sono la persona piu' sportiva del mondo e sudare mi da' noia! 
Today I have a special guest: an American mum, who lives in Milan, shares with us her point of view in regards to the Italian school system.
Il mio viaggio tra le scuole in giro per il mondo oggi fa un giro particolare. Ospito con immenso piacere una mamma americana, che segue da un po' di tempo il mio blog e che, con entusiasmo, si e' proposta di offrirci il suo punto di vista sulla scuola italiana. Buona lettura.


Sono reduce da un interessante "coffee morning" a scuola organizzato per i genitori che hanno l'inglese come lingua addizionale (EAL, English as Additional Language).
Eravamo in tanti: io e la mia amica giapponese conosciuta al corso della scorsa estate, tante mamme indiane, una francese, una turca, una finlandese, due cinesi, una coreana e un papà pakistano. Come sempre un bel mix.
Ognuna con la sua storia, ognuna con il suo accento, ognuna con la sua personale esperienza di bilinguismo con i figli.
I Nonni Far and Away sono una categoria particolare di nonni, che hanno caratteristiche comuni a tanti nonni italiani, ma allo stesso tempo hanno aspetti peculiari che li caratterizzano e li rendono unici.
In primis i Nonni Far and Away sono i miei genitori e come tali non hanno avuto altra scelta che accettare la mia vagabondaggine e la mia tendenza agli spostamenti, alle avventure ed ai miei "colpi di testa" (della loro capicità di lasciar liberi avevo parlato qui).

Fin qui tutto bene, o quasi!

Il bello è arrivato quando sono diventati nonni ed hanno imparato a convivere con il fatto d'essere "far and away", nonostante il loro riuscire ad essere presenti nei momenti più importanti. 
Il nostro viaggio nelle scuole all'estero continua ed oggi ospito una mamma italiana che vive in Belgio e che, con passione e grinta, ha accettato il mio invito di partecipare alla rubrica "la scuola raccontata dalle mamme". Grazie Patrizia!


Ciao a tutte!
Mi chiamo Patrizia, vengo da Roma e sono la mamma di Laura (8), Flavio (4) e Marco (2). Abito in Belgio da 11 anni, in una cittadina universitaria delle Fiandre. 

Aspettavamo il momento giusto, quello nel quale le foglie diventano rosse, gialle, arancioni, il momento giusto nel quale i colori dell'autunno esplodono prima che le foglie comincino a cadare per lasciare spazio poi all'inverno. 
Abbiamo aspettato anche la giornata senza nuvole, perche' il sole e' il migliore alleato di quei colori meravigliosi che il Winkworth Arboretum puo' regalare.


Non ci facciamo di certo fermare dal freddo o dalle giornate grige autunnali per le nostre gite domenicali.
A 30 chilometri a sud di Londra si estende un'area collinare chiamata North Downs. Il punto piu' alto di questa catena collinare  e' Box Hill ed e' stata la meta della nostra escursione con i bambini. 
Box Hill, meta conosciuta da ciclisti e amanti della natura, appartiene ed e' gestita al National Trust.
Per raggiungere la sommita' si percorre una strada ripida, piena di tornanti, non a caso chiamata "Zig Zag Road", una vera sfida per i tanti ciclisti che vogliono raggiungere la vetta. 
Il titolo di questo post potrebbe trarre in inganno. Non voglio di certo parlarvi dei miei sorpassi in automobile con la guida a sinistra, che sono pure rari e magari non interessano a nessuno. 
Vorrei parlarvi del  quasi sorpasso, in senso metaforico, che sta avvenendo in campo linguistico.  Sono reduce da giornate intense a scuola, come l'anno scorso del resto, ma con sensazioni diverse, molto diverse!
Ieri mattina io e BabboGe', che ha preso un giorno di ferie apposta per esserci, abbiamo assistito all'Harvest Festival di tutta la scuola. 
Sono rientrata a casa con le mani sporche di polvere e le ginocchia indolenzite per lo stare piegata davanti ai libri, agli scaffali e sistemare, riordinare, rendere tutto piu' "fruibile" e piu' attraente agli occhi dei bambini: queste le mie prime mattine come volontaria nella biblioteca della scuola dei miei figli. 
Ero nel pieno del mio corso online in Digital Marketing quando e' arrivata una mail dalla scuola nel quale richiedevano genitori volontari per aiutare in biblioteca, visto che la bibliotecaria e' andata in pensione.
E' con il post della mia amica Mirella, nonche' co-autrice di ReadMeABookBlog,  che inauguro la nuova rubrica "La scuola raccontanta dalle mamme", una raccolta di post scritti dalle mamme in giro per il mondo che raccontano il sistema scolastico, le curiosita' e le peculiarita' della scuola dei loro bambini. 
Mirella e l'Irlanda si conoscono da un po', per l'esattezza dal 2006. Dopo una breve ma intensa pausa italiana, nella quale sono nati i suoi due bambini, Gabriele nel giugno 2010 e Noemi nel luglio 2012, e' ritornata in Irlanda all'inizio del 2013, ma stavolta con la famiglia!
Prima a Dublino e da qualche mese a Cork, si e' immersa fin da subito nella realta' scolastica dell'isola di smeraldo.
Londra ci stupisce cosi', con i suoi immensi parchi cittadini, nascosti in quartieri residenziali o ai piedi di grattacieli. 
Dopo Regent's Park, Virginia Water, Richmond Park ed il centralissimo Green Park abbiamo approfittato di una domenica di sole di fine settembre per esplorare il Claremont Landscape Garden. 

Questo "landscape garden", creato agli inizi del 1700 per Claremont House, una villa nobiliare dello stesso periodo, sede oggi di una "indipendent school", appartiene ed e' gestito dal National Trust.
Solo adesso, che abbiamo raggiunto una quotidianita' "normale" (la stessa scuola per tutti e tre e' un bel traguardo!), mi rendo conto di quanto sia stato duro e intenso l'ultimo anno. 
Nonostante abbia cercato di affrontarlo nel migliore dei modi, con lo spirito giusto, per me, mamma/donna/moglie e' stato intenso e pesante. 
I cambiamenti ti segnano e, da mamma, mi hanno visto protagonista nella fase di sostegno dei miei figli. 
Windermere, con i suoi 18 km di lunghezza e le sue 18 isolette, e' il piu' grande lago naturale d'Inghilterra ed e' uno dei 16 laghi del Lake District, la bellissima zona dei laghi, parco nazionale, a nord ovest dell'Inghilterra.
Abbiamo scelto la cittadina di Bowness-on-Windermere come base di partenza per la nostra settimana in giro per il distretto dei laghi. 
Una sistemazione semplice, un "caravan" in un bel campeggio ideale per le famiglie, il Fallbarrow Holiday Park, a due passi dal centro cittadino e dal lago. Ci sembrava d'essere in camper, ma un po' piu' larghi e comodi e senza ruote! 
Quando sono approdata in UK nell'agosto 2014 non avrei mai immaginato quanto il mio vocabolario inglese si sarebbe ampliato. 
Non parlo del linguaggio comune, quello di tutti i giorni, ma di quello particolare che mi serve per sopravvivere nella "jungle" della scuola, tra eventi ed attività e la valanga di sigle, siglette che ti ritrovi nelle comunicazioni ufficiali, tutte ovviamente via email. 

Ho pensato a questo giorno tante volte, me lo sono immaginato spesso.
L'ho desiderato nei momenti di stress, quello stress da gestione full time dei figli, nei momenti difficili quando mi sembrava di non riuscire a saltarci fuori, quando un momento per me, Fabiana, da sola, in silenzio non c'era mai, non riuscivo a trovarlo nemmeno al bagno, perche' loro ti beccano pure li' ed hanno bisogno della mamma pure nel momento piu' intimo della mia giornata. Ti bussano alla porta, ti cercano come se avessero la cosa piu' importante da dirti, da chiederti.
Ci siamo lanciati belli carichi nel nuovo anno scolastico. Finalmente tutti e tre sono nella stessa scuola e questo rende piu' semplice l'aspetto organizzativo dal mio punto di vista. 
E' stato un bel inizio e la scuola pubblica inglese che frequentano i miei figli ha fatto di tutto per rendere questo inizio emozionante e allettante per i bambini e per i genitori.
Ci sono luoghi che ti restano nel cuore più di altri, che prendono spazio tra i ricordi più profondi e si fissano lì, per sempre. 
Luoghi nei quali senti energie particolari, dove vivi esperienze incredibili, nella loro semplicità, ma profonde.
Abbiamo concluso la nostra scoperta della Cornovaglia facendo tappa nell'ultimo giorno di viaggio in uno dei luoghi più affascinanti mai visti in vita nostra e ci dispiace quasi d'averci passato una sola notte, e che notte!

Boscastle è il nome di questo villaggio che ci ha accolto con tutta la sua bellezza, graziati da un fantastico sole e un cielo azzurro.
Ho ripercorso quasi tutte le tappe del nostro viaggio in Cornovaglia e sto giungendo alla parte finale con i miei post e quasi quasi me ne dispiace!
Dopo aver concluso la settimana nel campeggio "family friendly" nella baia di St. Ives, nella parte piu' estrema della Cornovaglia, abbiamo cominciato il viaggio di rientro verso Londra. 
Non ce la sentivamo di fare quasi sei ore di macchina in un solo giorno e la voglia di esplorare ancora un po' di Cornovaglia era troppo forte. 
La nostra estate inglese e' stata breve, molto breve in tutti i sensi.
Le vacanze scolastiche qui in Inghilterra durano veramente poco e va bene cosi'. 
Sono state sei settimane di full immersion con tutti e tre i bambini a casa, e' stato bello ma allo stesso tempo faticoso.
Pretendono tanto, hanno voglia di fare, ed e' giusto cosi', ma spesso questa loro "energia" non combacia troppo bene con gli impegni che comunque una donna in casa ha e con quel senso di "voglia di far niente" che ogni tanto mi colpisce.
E' stata una settimana intensa, la nostra ultima settimana di vacanza prima di rituffarci nella routine di settembre, tra scuola, impegni e tanti nuovi progetti. 

Ci siamo concessi una settimana nel Lake District, il piu' grande parco nazionale d'Inghilterra ed e' qui che abbiamo concluso il nostro tour estivo in giro per l'isola inglese. 
Credo fermamente che andare alla scoperta del paese che ti ospita sia una delle fasi piu' importanti del vivere all'estero, perche' e' viaggiando che si capiscono ancora di piu' cultura e tradizioni del paese e ci si immerge nel loro mondo, mischiandoci, sentendoci parte.
La leggenda narra che in questo luogo incantato viveva un gigante, dal nome Cormoran, che tutti temevano. 
Non aveva mica scelto un luogo a caso in cui vivere, lui stava sul St Michael's Mount, l'isoletta della Cornovaglia del sud che con la bassa marea si ricollega al villaggio di Marazion sulla terra ferma. 

L'abbiamo ascoltata tutti con attenzione la leggenda di Cormoran e di come sia stato sconfitto dal coraggioso Jack, mentre eravamo seduti sul prato, all'ingresso del Castello, dove si svolgeva il bellissimo "story telling" che ci ha permesso di fare incuriosire ancora di piu' i bambini e fargli assaporare un po' di leggenda prima della "scalata" al castello.
Abbiamo una vera e propria passione per la bicicletta e questo fa si' che ogni volta che andiamo in vacanza cerchiamo piste ciclabili adatte alle famiglie e un noleggio bici, perche' non sempre riusciamo a portare con noi 5 biciclette.
La Cornovaglia di per se' e' un luogo fantastico da percorrere in bicicletta ma le colline, le strade strette, le strade un po' trafficare, le salite e le discese non sono proprio l'ideale per i bambini.
La mattina del 19 agosto 2014 eravamo tutti e 5 in viaggio verso Londra, pronti  e un po' spaventati per tutto quello ci aspettava: una casa da trovare, una scuola in cui poter iscrivere i bambini e un nuovo lavoro per BabboGe'.
Il nostro primo anno in Inghilterra e' volato e non ce ne siamo resi conto. 
Saranno state le difficolta', i nuovi inizi, la fase di scoperta per tutti, l'adrenalina che ci ha tenuti carichi e la curiosita' verso tutto il nuovo che c'e' intorno a noi.
Disney Pixar
Abbiamo dato un volto alle emozioni ed adesso non smettiamo piu' ed i momenti di crisi, di rabbia, di tristezza e di gioia sembrano piu' chiari, piu' comprensibili, per me mamma e per i miei bambini.
Questo e' l'effetto che ci ha fatto il film Inside Out. 
Vivendo in UK abbiamo la fortuna di vedere in anticipo film che in Italia usciranno dopo mesi. 
E' successo con Planes, I Pinguini di Madagascar, I Minion ed adesso con Inside Out. 
Non sapevamo esattamente cosa aspettarci da questo luogo dal nome importante "Cornish Seal Sanctuary" che tradotto potrebbe essere "il santuario delle foche della Cornovaglia". 
E' il volantino trovato nel nostro campeggio che mi attratto descrivendolo come "Europe's leading seal rescue centre".

E' qui che lavorano volontari e professionisti per aiutare le foche ed altri animali della fauna marina che vengono salvati nelle spiagge delle Cornovaglia perche' feriti, malnutriti o gravemente malati.
Land's End - Cornovaglia
Ci sono luoghi geografici che attraggono particolarmente solo per il semplice fatto di essere la fine di un determinato pezzo di terra, oppure l'incrocio tra diversi stati, oppure il punto di passaggio di un determinato meridiano e via dicendo. Vi sara' capitato anche a voi d'esservi ritrovati a visitare luoghi famosi per uno di questi motivi.
Ecco, in Cornovaglia ce ne sono due. 

Sono cresciuta sentendo mia madre contare in francese, sempre e lo fa tutt'ora. 

Lei che a sei anni ha lasciato la Sicilia per trasferirsi in Francia ed ha fatto tutto il suo percorso scolastico in una lingua diversa dall'italiano, anzi a dire il vero dal siciliano. 
Lei ha imparato la matematica in francese e, nonostante siano passati più di 30 anni da quando ha lasciato la Francia, continua a contare in francese. 
Siamo rientrati da poco dai nostri otto giorni di vacanza estiva in Cornovaglia e mi sento quasi persa senza più la vista dell'immensità del mare, le alte scogliere, il verde infinito e le spiagge dorate. 

Abbiamo visto tanto, i nostri bambini si sono dimostrati, ancora una volta, degli ottimi viaggiatori curiosi, con le loro esigenze ed i loro limiti, ed hanno già catalogato questa vacanza come una delle più belle della loro vita!
Abbiamo usato tutta la nostra fantasia per immaginarci la vita dei minatori su quelle scogliere e nei suoi villaggi, con le loro famiglie, cosi' come nelle altre numerose miniere della Cornovaglia.

La Cornovaglia nel XVIII e XIX secolo era nel pieno della sua attivita' mineraria che richiamava minatori da tutto il mondo per lavorare e produrre i due terzi del fabbisogno mondiale di rame.

Nella fase di organizzazione del nostro viaggio in Cornovaglia la parte più impegnativa è stata la ricerca dell'alloggio. 
Un po' perché non avevo calcolato che gli inglesi organizzano le loro vacanze estive con largo anticipo e quindi molti luoghi erano già "sold out" e un po' perché il fatto di viaggiare con tre bambini restringe le opzioni di scelta. 

E' camminando che abbiamo scoperto gli angoli piu' suggestivi della Cornovaglia, quelli nascosti, incastonati tra le scogliere. Dei veri e propri gioielli. 
Vale per i fari, per le punte piu' estreme, per le scogliere piu' impressionanti e vale anche per i villaggi di pescatori nascosti in stretti estuari di fiumi culminanti in piccoli porti.  

In valigia c'erano costumi da bagno, secchielli e palette, teli da mare, ombrellone e tanti vestiti estivi. 
Poi c'era il trolley con la roba pesante, quello del "non si sa mai"! 
Ecco, siamo partiti speranzosi e fiduciosi, ma sapevamo che la Cornovaglia avrebbe potuto sorprenderci e lo ha fatto dal giorno della partenza. 
Siamo arrivati infondo a questo primo anno di scuola in Inghilterra per i miei bambini e non mi sembra vero. 

Mancano due giorni alla fine della scuola ma l'emozione delle vacanze estive si fa sentire da un po'. 
Saranno gli eventi di chiusura dell'anno scolastico ed i cambiamenti in vista di queste ultime settimane.

I bambini cambieranno classe, sia compagni (gli alunni vengono mischiati), sia insegnante (ogni anno cambiano maestra/o), sia aula.
Londra e' Londra, ha quel fascino irresistibile e quel mix di posti da visitare, tra parchi, musei, quartieri, mercati, palazzi storici e vie dello shopping. 

Poi ci sono luoghi intorno alla capitale inglese, facilmente raggiungibili in giornata e ideali per una gita fuori porta con i bambini. 

Quella sensazione di sentirmi un po' spaesata mi fa compagnia ogni volta che rientro in Italia.

Questa volta ero sola, senza bimbi, ed ho passato due giorni di fuoco, senza pensieri, senza responsabilita' con delle amiche speciali, che hanno fatto di tutto per farmi passare la nostalgia dei miei marmocchi e farmi staccare la spina. 
Il concerto di Jovanotti allo stadio Olimpico di Roma era l'obiettivo. Appena la mia compagna d'avventura Paola, fantastica fotografa, mi passera' le sue foto, faro' un bel foto-racconto di quella serata magica che Jovanotti con la sua band ci ha fatto vivere. 
Domani ho un volo da prendere, amiche fantastiche che mi aspettano a Roma, quelle amiche storiche, quelle con cui non ti stanchi mai di stare e con le quali hai condiviso attimi talmente importanti della tua vita che non vedi l'ora di aggiungerne altri.

Ho una valigia da preparare e mi sento strana. 

Abbiamo sempre sofferto un po' in casa Mamma Far and Away per l'inizio della scuola dei bambini. 
 
Per Lorenzo i primi mesi di materna furono traumatici - qui il post del suo primo giorno di scuola - per Daniele fu terribile e per me atroce - qui il primo giorno di scuola di Dani,  perché mi aspettavo un inserimento, un approccio dolce, graduale. 
Abbiamo una lista  di luoghi da visitare qui in Inghilterra talmente lunga che certe volte ci sentiamo persi sul "da dove cominciamo... dove andiamo?".
I weekend sembrano non bastarci mai e quella sensazione di sentirsi sempre un po' in vacanza dal venerdi sera alla domenica sera e' una costante. 

Organizzare la festa di compleanno per i miei figli è una passione per me e farlo in un paese straniero è una sfida.

Ogni nazione ha le sue tradizioni, che osservo, in parte cerco di capire e che poi applico, cercando di fare un bel mix con la mia forte italianità. 

L'anno scolastico in UK termina a fine luglio ed il periodo delle gite scolastiche inizia adesso, in particolare per noi e' iniziato questa settimana. 

Generalmente le classi effettuano una visita d'istruzione in base al "topic" (argomento) che stanno trattando in questo determinato trimestre. 

Per Dada' e per i suoi compagni di Year 2 e' il periodo dei Dinosauri e, avendo la fortuna di essere a un'ora di pullman da Londra, la scuola ha organizzato la gita scolastica al Natural History Museum e fatemelo dire: Che Spettacolo!
Due giapponesi, tre pachistane, due indiane, una russa, una bielorussa, un'egiziana e una tailandese sono le mie compagne di corso che la scuola dei miei figli ha organizzato in collaborazione con il County Council in cui viviamo. 

Questi corsi vengono offerti gratuitamente dalla "provincia" e si chiamano Family Learning, nome non a caso. 

La tristezza è durata per qualche giorno.

Il non aver vinto nessuna medaglia ha pesato come un macigno sulla loro sensibilità, sul loro essere bambini e sulla loro incapacità di saper perdere.

Non hanno portato a casa nessuno primo, secondo o terzo posto durante gli "sport day" della loro scuola primaria.

Erano emozionati, si sono impegnati, hanno dato il meglio, ma è andata così e non possiamo farci niente.

I Nonni Far and Away sono partiti martedì all'alba ed il vuoto lasciato si sente immensamente, quel "colpo al cuore" che caratterizza le loro partenze ha colpito di nuovo.
Hanno salutato i nipotini la sera prima, mentre si addormentavano, preparandoli al fatto che non li avrebbero trovati nel lettone la mattina successiva.
L'Isola di Wight ci ha stupito, ci ha lasciato a bocca aperta ed ha iniziato a farlo nella fase di organizzazione del viaggio quando, consultando online il sito dell'ente del turismo, il primo pensiero è stato "tre giorni non ci basteranno mai!". 

Quali sono le caratteristiche che i genitori devono avere per riuscire a viaggiare serenamente con i bambini?

Quando parlo di "viaggi con bambini" intendo quel giusto equilibrio tra scoperta, avventura e divertimento, non intendo di certo un all inclusive, la baby sitter serale o miniclub per capirci.

Il riposo lo contemplo poco perché di fatto non è quello che cerchiamo quando partiamo per un viaggio con i nostri tre figli, anche perché cercare una cosa impossibile sarebbe da stupidi!

I miei figli sanno che ho un blog. 

I miei figli leggono i miei post (quelli che sanno leggere!), qualche volta vogliono sapere se scrivo di loro e vogliono controllare che non abbia detto cose troppo "intime", vogliono essere rispettati nella loro privacy ed amano farmi da "editor".

I miei figli qualche volta mi chiamano "mamma far and away".

I miei figli ridono quando sentono nelle favole inglesi "far far away" - "come te mamma!". 

I miei figli hanno accettato di "scrivere" per me, di farsi intervistare, come le "star" e dirmi quello che pensano della scuola qui in Inghilterra. 
Una decisione presa in fretta, il mese prima, senza pensarci troppo, perché ero una che non perdeva tempo (a dire il vero non sono cambiata!) e l'essere istintiva faceva e fa parte della mia natura.
Una sola telefonata fatta alla persona giusta in grado di darmi le dritte giuste sulla capitale irlandese ed anche un po' di carica, che in quel momento non guastava di certo!
Mi sono concessa una giornata da turista in giro per Londra con una delle mie piu' care amiche che e' venuta a passare il weekend con noi dall'Italia.
Dopo aver fatto "overdose" di bambini e casino, abbiamo lasciato i tre marmocchi a BabboGe' ed io e lei siamo scappate in centro per una domenica tra amiche.
Trenta minuti di treno per raggiungere la centralissima stazione di Waterloo e da li' e' partito il nostro itinerario.

Sono un'accanita sostenitrice di quella teoria che io chiamo "tutto ha un senso e prima o poi lo scopri", intesa come il riuscire a trovare un significato a tutto quello che ci accade nella vita, nel bene e nel male, magari ci vuole tempo, mesi, anni, ma poi quell'illuminazione che ti porta dire "ah, ecco a cosa è servito!" arriva, certo che arriva.
Nel nostro viaggio "on the road" dall'Inghilterra all'Italia abbiamo attraversato la Svizzera, da Basilea a Chiasso, passando per il passo del San Gottardo. 

In questo tratto di Svizzera ero al volante con i miei compagni di viaggio abbandonati in un sonno profondo, il grande ed i piccoli! 

I miei figli sono cresciuti a latte (il mio!) e  cambiamenti (i nostri!). 

Lolo' ha iniziato nella stessa scuola di Dada' questa settimana. 
Un cambiamento in positivo, perche' finalmente i due fratelli sono di nuovo insieme, perche' i nostri ritmi mattutini sono molto piu' rilassati, perche' abbiamo piu' tempo per fermarci a socializzare  con i compagni nel dopo-scuola e perche' ha un teacher che ci piace gia' tanto, un Mr.
Avevamo un itinerario da calcolare, decidendo le nazioni da attraversare e le ore di guida giornaliere da fare. Il tutto considerando pure un po' di meritato riposo e inserendoci delle tappe interessanti in cui fermarsi.
Tutto questo per il nostro viaggio di ritorno in automobile dall'Italia all'Inghilterra.

Sono mesi e mesi che la mia quotidianita' e', diciamo pure, un po' pesante.

Le gestione di Lolo' e Dada' in due scuole diverse non e' facile.

Ho avuto la fortuna di sapermi organizzare e di avere il prezioso appoggio di alcune amiche italiane che il destino mi ha fatto incontrare qui e che, come succede spesso quando si fa amicizia tra espatriati, ha fatto scattare il "mutuo soccorso". 
Io ci sono per loro e loro per me, per aiutarci a vicenda.
Ci sono luoghi che raccontano storie, le stesse storie che i miei bambini amano ascoltare. 
Perche' tutti e tre vogliono sapere com'eravamo, cosa facevamo quando loro non erano ancora fisicamente nelle nostre vite, in attesa del proprio turno per venire al mondo!

Amo riguardare con loro le foto di me e BabboGe' in quegli anni, vedere i loro visi sorpresi per alcuni nostri tratti che sono inevitabilmente cambiati.
Quella sorta di intesa speciale madre-figlio fa sì che ogni volta che li vedo uscire da scuola mi basta guardare il loro viso per capire se c'è qualcosa che non va. 
E' immediato.

Non e' pero' immediato che mi venga detto "cosa" non va.
Allora lì ci vuole calma, sangue freddo, pazienza e la tattica giusta.

Una tattica diversa per ciascuno dei miei tre figli, per i due maschi e per la femmina, anche se la femmina e' quella piu' "diretta".

Succede ogni volta.

Partiamo con le migliori intenzioni: io voglio portare i miei bimbi in giro per l'Emilia-Romagna e BabboGe' in giro per la Toscana.

Poi quei tre arrivano a casa dei nonni e non si schiodano dal cortile. 

Non c'è verso di proporgli nessuna gita, perché sanno che i giorni dai nonni sono contati e non vogliono certo perder tempo a fare i turisti. 

Per cui delle "mille" cose che vorrei fargli vedere del territorio in cui sono cresciuta siamo riusciti a vederne solo una e per questo giro posso anche ritenermi soddisfatta. 
La pubblicità dell'EuroTunnel dice "Bringing Europe Closer since 1994" ed è questa la sensazione che abbiamo avuto lasciando l'Inghilterra e trovandoci in 35 minuti in Francia.

Abbiamo deciso di rientrare in Italia in macchina per le vacanze pasquali, pianificando con largo anticipo la nostra avventura "on the road", consultando googlemaps, prenotando il posto nell'Eurotunnel, facendo calcoli di distanze e costi di pedaggio, cercando alloggi lungo il percorso con airbnb e decidendo i luoghi di sosta. 

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"Tra vent'anni non sarete delusi dalle cose che avete fatto, ma da quelle che non avrete fatto. Allora levate l'ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate, sognate, scoprite" (Mark Twain).

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