Quando nel 2006, a Dublino, sono diventata mamma per la prima volta non avevo tempo di stare online a cercare info o leggere pareri, avevo mia mamma e mia suocera che con discrezione e affetto mi supportavano e la mia pediatra di fiducia, nonché zia di mio marito, che con una professionalità incredibile ci aiutava nei problemi di salute relativi al bebè, tutto ciò a distanza.
Ammetto che mi sono comprata qualche volume in libreria sperando che mi illuminasse su chissà quale tematica relativa al bambino. Tanti numeri, tanti casi, tanti modi di cercare di "inscatolare" l'esperienza materna, standardizzarla, quando di standard non c'è un bel niente.
Eccoci tornati al nostro viaggio nelle scuole in giro per il mondo. Con immenso piacere ospito Giuliana, una mamma italiana in Svizzera che ci racconta la sua esperienza con il sistema scolastico elvetico. Grazie Giuliana!
Sono ormai diciotto anni che vivo nella ridente Confederazione Elvetica e, vedendola scritta, questa cifra fa impressione. Mio marito è uno svizzero doc e i miei figli, una bimba di 7 anni e un bimbo di 2, sono nati qui. Per dirla con le parole di mia figlia, sono Svizzeri ma anche un po' Italiani. Nonostante tutti gli anni vissuti qui, devo dire che per alcune cose non sono ancora completamente abituata, e una di queste è la scuola.
Gasatissima e lanciatissima avevo scritto il post di settembre "Ricomincio" con un sacco di buoni propositi: attivita' sportiva, corso online e chi piu' ne ha piu' ne metta.
L'attivita' sportiva si e' conclusa perche' il "power walking" con le condizioni atmosferiche deprimenti di questo periodo e' impossibile. Potrei fare altro, ovvio, ma diciamolo, non sono la persona piu' sportiva del mondo e sudare mi da' noia!
Today I have a special guest: an American mum, who lives in Milan,shares with us her point of view in regards to the Italian school system. Il mio viaggio tra le scuole in giro per il mondo oggi fa un giro particolare. Ospito con immenso piacere una mamma americana, che segue da un po' di tempo il mio blog e che, con entusiasmo, si e' proposta di offrirci il suo punto di vista sulla scuola italiana. Buona lettura.
Sono reduce da un interessante "coffee morning" a scuola organizzato per i genitori che hanno l'inglese come lingua addizionale (EAL, English as Additional Language).
Eravamo in tanti: io e la mia amica giapponese conosciuta al corso della scorsa estate, tante mamme indiane, una francese, una turca, una finlandese, due cinesi, una coreana e un papà pakistano. Come sempre un bel mix.
Ognuna con la sua storia, ognuna con il suo accento, ognuna con la sua personale esperienza di bilinguismo con i figli.
I Nonni Far and Away sono una categoria particolare di nonni, che hanno caratteristiche comuni a tanti nonni italiani, ma allo stesso tempo hanno aspetti peculiari che li caratterizzano e li rendono unici.
In primis i Nonni Far and Away sono i miei genitori e come tali non hanno avuto altra scelta che accettare la mia vagabondaggine e la mia tendenza agli spostamenti, alle avventure ed ai miei colpi di testa (della loro capacità di lasciar liberi avevo parlato qui).