L'abbiamo aspettato sotto la pioggia, riparandoci nella stazione molto vintage di Norden, attenti a sentire il suo fischio, eravamo gli ultimi viaggiatori pronti a salire in carrozza per raggiungere Corfe Castle.
La linea ferroviaria Swanage percorre un buon tratto della penisola di Purbeck (chiamata però Isle of Purbeck) da Swanage verso il Corfe Castle e fino a Norden.
I tuoi figli sono perfettamente bilingue? A che punto sono i tuoi bambini con l'inglese? Ma voi parlate italiano in casa? Come fai a crescere i tuoi bambini bilingue?
Queste sono alcune delle domande che mi vengono poste sul bilinguismo della nostra famiglia. Siamo una famiglia italiana, "nata" all'estero, in Irlanda, che ha avuto a che fare con il francese durante gli anni in cui abbiamo vissuto in Costa Azzurra e che dal 2014 vive in Inghilterra ed è bilingue italiano-inglese, dal primo all'ultimo componente della Far and Away family.
A scuola hanno studiato i Tudor e li abbiamo portati a visitare il meraviglioso Weal & Downland Oper Air Museum, nel Sussex per immergerci nell'atmosfera.
A scuola hanno studiato i Romani e li abbiamo portati a nord, ai confini con la Scozia, per scoprire il Vallo di Adriano.
Quando mi chiamavano La Francese mi infuriavo. Ero piccola, ma difendevo con unghie e denti il mio status di nata all'estero da genitori italiani e ricordo che spesso mi sono trovata a spiegare ai miei coetanei il perché, nonostante fossi nata in Francia, io fossi e mi sentissi italiana.
Una questione di sangue, dicevo, una questione di origini e di tradizioni, le stesse che spiego ai miei figli nati all'estero.
Per noi e' una passione che si tramanda di Babbo in figlio.
Hanno le Lego che erano di Babbo, che hanno compiuto piu' di 30 anni e che ancora li fanno divertire.
Hanno Lego che invadono le loro camerette e che io costantemente cerco di mantenere in ordine (per avere un'idea di come faccio guardate qui).
Solo foto per questo post
Solo foto per ripensare ad uno dei luoghi piu' belli dell'Inghilterra
Solo foto per ripercorrere il nostro itinerario in Cornovaglia
Solo emozioni racchiuse nelle foto e nelle nostre menti
Solo 70 perche' metterle tutte sarebbe stato esagerato!
Dopo aver invitato tante amiche mamme a parlare della scuola nelle loro nazioni d'adozione per la mia rubrica "La scuola raccontata dalla mamme", oggi tocca a me presentarvi nel dettaglio il sistema scolastico inglese. Troverete tutto quello che bisogna sapere sulla scuola in Inghilterra, vi racconterò della nostra personale esperienza in una scuola pubblica inglese, di come vivono l'esperienza scolastica i miei figli, dei pro e contro e parlerò di tematiche che possono avere una connotazione molto personale, legate all'esperienza di vita di famiglia italiana in Inghilterra. Buona lettura!
Per spiegare i cicli e la struttura del sistema scolastico inglese ho creato una tabella riepilogativa.
Una delle differenze tra sistema scolastico inglese e quello italiano, è l'età di inizio. Il bambino inizia Reception Year nel settembre successivo al compimento dei 4 anni di età. In questo modo tutti i bambini di Reception, da settembre ad agosto dell'anno scolastico, compiranno 5 anni. Tutti festeggeranno cinque anni durante l'anno e così via per Year 1 (compiranno 6 anni), Year 2 (compiranno 7 anni), Year 3 (compiranno 8 anni)… e così via!
Quindi la mia bimba, per esempio, che è nata nel mese di febbraio, nella sua classe non è tra le più grandi, come sarebbe in Italia per esempio, ma è tra quelle di mezzo. I più grandi della classe sono quelli nati in settembre, ottobre etc. Un po' l'inverso da quello che accade nella scuola italiana.
La scuola dell'obbligo in Inghilterra inizia nel settembre successivo al compimento dei 5 anni, per cui con Year 1, ma quasi tutti i bambini cominciano la scuola primaria in Reception, che fa parte ancora del ciclo scolastico chiamato Early Years Foundation Stage.
Un'altra cosa molto comune è far andare i bambini nelle pre-school, una sorta di scuola materna, usufruendo delle 15 ore settimanali gratuite messe a disposizione dal governo inglese al compimento dei 3 anni di età del bambino. La mia piccola di casa ne ha usufruito e le è servito per prepararsi all'ingresso in Reception.
La scuola è obbligatoria fino ai 16 anni, ma dai 16 ai 18 c'è un obbligo educativo da rispettare. Se fino a qualche anno fa la scuola finiva a 16 e i ragazzi potevano terminare lì i loro studi e la loro formazione, dal settembre del 2013 invece le cose sono cambiate e alla fine dellaHigh School (termine inglese che indica la scuola secondaria) i ragazzi possono optare tra le seguenti scelte:
proseguire gli studi, per esempio al college (Sixth Form, una formazione che prepara per l'accesso all'università)
iniziare un "apprenticeship" o "traineeship", una sorta di apprendistato o training
studiare part-time facendo 20 ore o più a settimana lavorando o facendo volontariato.
Tutto ciò per permettere ai giovani di avere una più alta preparazione rispetto alle precedenti generazioni ed indirizzarli meglio nel mondo del lavoro.
La maggior parte delle scuole pubbliche (in inglese "State School") segue un programma scolastico nazionale chiamato National Curriculum, le più comuni sono:
community schools, controllate dal comune e non influenzate da gruppi religiosi o da business
foundation schools e voluntary schools, che hanno più libertà d'azione e di cambiamenti delle community schools
academies, governate da un comitato (governing body), sono indipendeti dal comune e possono seguire un programma differente
grammar schools, gestite dal comune, una fondazione o una "trust", selezionano i loro alunni tramite esami in modo tale da scegliere solo quelli con capacita' accademiche più elevate.
Tutte le scuole in Inghilterra, private o pubbliche, prevedono l'uso della divisa. In alcune scuole primarie è prevista giacca e cravatta, in altre la divisa può essere più comoda con polo bianca, per esempio, e felpa. In tutte le secondarie hanno giacca e cravatta, sia maschi che femmine, con differenza di gonna e pantalone.
Le scuole pubbliche sono soggette a valutazione periodica da parte di un ente indipendente chiamato Ofsted (Office for Standards in Education, Children's Services and Skills). Questo ente, dopo attenta analisi e visita della scuola, conferisce alla stessa un punteggio della seguente scala:
Outstanding
Good
Satisfactory
Inadequate
Le scuole con livello 3 e 4 vengono ispezionate più di frequente delle altre. La presenza di questo sistema di valutazione fa sì che le scuole si adoperino sempre per migliorare o per lo meno provarci.
La valutazione della scuola ha un impatto forte sulla comunità: più una scuola è buona più le famiglie vorranno vivere in quella zona per poter dare ai loro figli, gratuitamente, un'ottima istruzione. Le case della zona aumenteranno così di valore ed il mercato immobiliare punta proprio su quello. Questo fa sì che tutta la comunità intorno alla scuola si impegni per mantenere alto lo standard, ne va del valore dei loro immobili. Tutto questo perché per poter ottenere un posto in una determinata zona è necessario essere residenti nella cosiddetta "catchment area", l'area (spesso variabile) intorno alla scuola dalla quale provengono i suoi alunni.
L'insegnante cambia ogni anno, l'aula cambia ogni anno ed in certe scuole ed in certi anni scolastici mischiano pure i compagni da una sezione all'altra. La giornata a scuola (dal lunedi al venerdi) inizia tra le 8.30 e le 9.00.
Tra le 8.30 e le 8.40, nella nostra scuola primaria, i bambini attendono davanti alla classe giocando mentre le mamme socializzano. Le porte delle aule si aprono alle 8.40 e richiudono alle 8.50, orario nel quale tutti i bambini devono essere in classe per l'appello.
I ritardi non sono ben visti e le assenze non giustificate, fuori dalle vacanze scolastiche, sono veramente poco tollerati.
I miei figli mi chiedono di essere tra i primi ad entrare perché amano fare le EAM, Early Morning Activities, delle attività educative, semplici e brevi create appositamente per il momento di ingresso in classe.
Nella mattina vengono fatte lezioni tipo "literacy" o "guided reading" (letture in piccoli gruppi con o senza maestra e discussione del testo o attività relative al testo) o matematica.
C'è un intervallo a metà mattina e generalmente ci sono anche 15 minuti di Assembly, una sorta di assemblea di tutte le classi nell'aula principale della scuola dove vengono discusse determinate tematiche, dati certificati di premiazione. Una volta a semestre c'è anche la class assembly, lo spettacolo organizzato dalle classi relativo al tema trattato in quel momento.
Il momento del pranzo inizia alle 12.00, c'è chi mangia in mensa e chi porta il pranzo al sacco, la scelta è a discrezione del genitore. Il pranzo in mensa è gratuito per tutto il ciclo scolastico Infant(da Reception a Y2). Per i Junior un pasto in mensa costa circa 3 £.
Per farvi un'idea di come siano i pasti nella mensa scolastico inglese, qui trovate i tre menù settimanali proposti in questo trimestre. I miei bambini sono contenti, si lamentano solo quando c'è la pasta, perché dicono che non è buona come la mia!
Le lezioni riprendono poco dopo le 13.00 con arte, scienze, educazione fisica, geografia, informatica, musica o PSHE (Personal, Social, Health and Economic education).
Il tempo all'aria aperta non manca mai. Escono a fare l'intervallo fuori o addirittura lezione all'aperto con qualsiasi condizione meteo, tranne in caso di temporali o pioggia veramente molto fitta (questo era uno dei punti trattati nel post letto tantissimo intitolato "10 cose della scuola inglese che potrebbero sconvolgere una mamma italiana").
La scuola termina alle 3.15, per la piccola in Infants e alle 3.20 per i grandi in Juniors. I bambini hanno la possibilità di frequentare dei clubs a scuola, delle specie di attività extrascolastiche (sport, club di blogging, club di cucina, club di lingua, club di musica etc.), alcuni gratuiti (se tenuti dai maestri della scuola) altri a pagamento (se tenuti da associazioni esterne). Generalmente questi club finiscono alle 4.30.
La giornata scolastica à ricca di attività stimolanti, lavori in gruppo, coinvolgimento dei cinque sensi, lezioni frontali limitate e interattive e ausilio di strumenti tecnologici (lavagna luminosa, schermo touch screen, proiettore da pc etc..).
I miei bambini avevano scritto il post La scuola inglese raccontata dai bambini qualche tempo fa, nel quale esprimevano la loro opinione sulla scuola inglese, con un confronto inevitabile con la scuola francese dalla quale provenivano.
La scuola inglese dà veramente molta importanza allo sport. I bambini frequentano un corso di nuoto durante l'anno scolastico, sono una ventina di lezioni circa. Nella nostra i bambini di Y5 e Y6 hanno la fortuna di poter fare anche una decina di lezioni di tennis. Fanno ginnastica, atletica e partecipano ai tornei interscolastici di calcio, tag rugby e altre discipline.
Ogni trimestre è prevista un'uscita, una gita a corto raggio (in musei, biblioteche etc… ) inerente all'argomento trattato nel trimestre. Oppure delle compagnie teatrali o gruppi di attori/educatori che organizzano workshop a tema, vengono a scuola a lavorare con determinate classi. La gita di fine anno, quella che viene effettuata nel Summer Term (tra aprile e luglio), è della durata di un giorno fino a Y2.
In Y3, oltre alla gita, fanno anche uno "sleepover" a scuola, cioè i bambini possono dormire a scuola, con le maestre e tutti i compagni, portando il sacco a pelo. Per loro sono previste attività serali coinvolgenti. Questo perché in Y4 avranno poi la gita di 2 giorni, per cui vogliono preparare i bambini per l'evento. In Y5 partono per tre giorni ed in Y6 per una settimana.
Io le chiamo "gite" ma sono delle avventure per loro, nella natura, delle sorte di "colonie" dove c'è tutto il personale preparato per fargli vivere avventure all'aria aperta, con qualsiasi condizione meteo.
COMUNICAZIONE CON LA SCUOLA, COINVOLGIMENTO E VALUTAZIONI
Credo che l'argomento "comunicazione con gli insegnanti" sia molto soggettivo. Ci sono scuola dove gli insegnanti sono invitati ad essere sempre disponibili con i genitori altre in cui ci sono regole più ferree del tipo "se vuoi parlare con l'insegnante devi scrivere prima una mail per chiedere un appuntamento" o cose del genere.
Noi possiamo ritenerci fortunati perché, anche per come è fatta strutturalmente la scuola primaria, abbiamo modo di vedere il viso della maestra tutti i giorni, all'entrata e all'uscita. Questo per quanto riguarda gli Infants, perché i bambini vanno accompagnati davanti alla porta vetrata della classe, mentre i Juniors si dirigono verso la classe da soli, ma ciò non vieta ai genitori di poter comunicare con la maestra nei 10 minuti di ingresso a scuola, tra le 8.40 e 8.50. Nella scuola secondaria gli insegnanti si vedono solo il giorno dei ricevimenti ma possono essere contattati via email.
La scuola inglese che frequentano i miei figli crede fortemente nella collaborazione scuola-famiglia e questo permette di lavorare in sinergia nei casi di bisogno o anche solo per condividere momenti di gioia. I genitori qui in Inghilterra sono molto coinvolti nella vita scolastica. Le scuole hanno un'associazione dei genitori che organizza eventi di ogni sorta per raccogliere fondi per la scuola, come per esempio:
ed altri che ogni anno vengono aggiunti grazie anche alla fantasia e voglia di fare dei genitori partecipanti.Il genitore non è utile solo per l'organizzazione di questi eventi, che permettono alla scuola di raccogliere fondi per acquistare materiale o migliorare la struttura della scuola, ma è utilissimo nell'aiutare in classe.
Ci sono mamme che aiutano per l'attività di Forest School, oppure durante le lezioni di nuoto, altre che vanno una volta a settimana in classe a far leggere i bambini, altre che aiutano in biblioteca, altre che, avendo particolari doti, decidono di dedicare del loro tempo a delle classi (cucina, lingua straniera etc..).
Le tante comunicazioni della scuola arrivano per email. Ogni venerdì riceviamo la news letter del preside che ci informa su cosa è accaduto a scuola, sugli eventi in arrivo e altro. Tutto viene fatto tramite internet, dal pagamento della mensa alla prenotazione del proprio turno per il colloquio con gli insegnanti, dal pagamento della gita alla prenotazione per la partecipazione a un determinato evento.
I miei figli non hanno libri di testo, non imparano poesie a memoria, non scrivono righe e righe di lettere, hanno tutti i giorni un libro in cartella adatto al loro livello di lettura, non hanno la cartella pesante perché i loro quaderni restano in classe in un apposito cassetto, non studiano storia in ordine cronologico ed ogni trimestre seguono dei "topic" (argomenti) diversi, i banchi non sono a file ma in gruppi, le classi hanno la moquette, la lavagna è touch screen, con proiettore collegato a pc, lavorano molto in gruppi e sono abbastanza liberi di muoversi all'interno della classe e della scuola.
Diciamo che queste sono le prime cose che mi hanno colpito della scuola inglese confrontandole con la mia obsoleta esperienza scolastica in Italia. Certe volte penso che mi piacerebbe tornare bambina per vivere una scuola così. Altra differenza tra il sistema scolastico italiano e quello inglese: non fanno tante lezioni frontali quante ne facevo io in Italia. La maestra non spiega per tante ore e non lo fa sempre in maniera frontale, utilizzando una varietà di strumenti, coinvolgendo i bambini e tenendo un livello di interazione molto elevata.
Imparano meno a livello di contenuti rispetto a quello che ricordo io della scuola italiana, ma vivono la scuola in maniera più attiva e dinamica, con molto coinvolgimento. Sicuramente il nostro ruolo di genitori serve per colmare eventuali lacune o approfondire argomenti che magari in classe non hanno avuto modo di approfondire.
Hanno dei compiti tutti i giorni in primaria: devono sempre leggere e fare un po' di matematica in un apposito sito internet nel quale ogni bambino ha un account.
La mole di compiti aumenta con l'ingresso nella High School.
Poi nel weekend hanno più compiti, che aumentano di difficoltà con l'aumentare di classe (iniziano in Y3). L'attenzione è data soprattutto alla lettura, almeno 10 minuti al giorno e se possibile con il genitore, in modo tale da ascoltarlo e fare un po' di comprensione insieme.
Il materiale scolastico è fornito dalla scuola, noi non paghiamo nulla. In alcune scuole viene fornito anche il materiale di cancelleria. I quaderni vengono dati dalla scuola e sono con il logo. Diciamo che non affrontiamo quella spesa incredibile di inizio anno per i libri di testo che ricordo faceva impazzire i miei genitori.
BILINGUISMO
Le scuole inglesi sono molto proattive in tema di bilinguismo e si impegnano nell'organizzare incontri per i genitori in cui danno consigli sull'argomento e spiegano il loro approccio al bilinguismo.
Nella scuola dei miei figli vengono parlate circa 30 lingue diverse, cioè questo per far capire che tutte le maestre hanno a che fare con bambini che in casa parlano un'altra lingua. Ogni anno ci sono bambini nuovi che arrivano che magari non sanno parlarel'inglese, come è successo ai miei, ed i progressi arrivano molto rapidamente (questa la nostra esperienza, qui potete leggere a che punto eravamo dopo tre mesi dall'inizio della scuola in Inghilterra e qui invece dopo cinque mesi).
Le scuole in Inghilterra sono abituate ad avere bambini nuovi stranieri, sanno come gestirli, sanno come aiutarli ad integrarsi e imparare la lingua. Sono convinti che averli felici in classe, farli giocare con gli amici e coinvolgerli sia il metodo migliore per farli integrare ed allo stesso tempo imparare la lingua in maniera naturale, senza troppe forzature. Mio figlio Daniele ha iniziato Year 2 senza sapere una parola di inglese (solo pochi suoni) e senza sapere leggere o scrivere ed in pochi mesi era al pari o quasi dei suoi compagni (qui la sua bella storia di bambino che diventa bilingue) e l'inglese è entrato prepotentemente nella nostra vita.
Per farvi un'idea di come hanno affrontato il primo giorno di scuola senza saper parlare, qui trovate il post di Daniele quando iniziò Y2 e qui quello di Lorenzo in Y4. Nella scuola inglese c'è la consapevolezza che il bilinguismo dia ai bambini una marcia in più e lo vedono come una ricchezza. Non è a caso che invitino i genitori a mantenere la loro lingua madre in casa, anche perché più un bambino è fluente nella sua lingua madre ed ha un vocabolario ricco, più sarà fluente anche in inglese e trasferirà la sua ricchezza di vocabolario anche nella seconda lingua.
Il bullismo nella scuola inglese è un argomento ampiamente trattato e per il quale gli insegnanti cercano di sensibilizzare gli alunni. Le scuole organizzano settimane dedicate al tema del bullismo. Noi nel nostro piccolo abbiamo avuto una brutta esperienza a riguardo, nella scuola dove andava Lorenzo nei primi mesi in Inghilterra. L'intervento in casi di bullismo è immediato e altamente punito. Anche per i genitori il materiale informativo non manca, tra siti internet e riunioni fatte a scuola.
COMPETIZIONE E VALORI
In tanti ci chiedono com'è la competizione nella scuola inglese. Esiste la competizione nella scuola, su questo non ci sono dubbi, ed è data dal fatto che fin dai primi anni di scuola c'è tutto un sistema di premi, che consistono in adesivi (well done, you are a star, good job etc..) che vengono dati ai bambini dopo che svolgono una determinata attività o per premiarli per aver fatto meglio degli altri. Vedi bambini entusiasti di mostrare il loro adesivo ed altri dal faccino triste perché non l'hanno avuto. C'è un sistema di certificati dato per premiare via via tutti i bambini, nessun bambino è escluso e vengono premiati anche i piccoli sforzi di ogni alunno.
In classe alcune maestre hanno un sistema di "spostamento del nome del bambino in tabelloni", cioè i nomi dei bambini sono attaccati in un foglio, da lì possono muoversi sulla stella, sull'arcobaleno, sulla nuvola, a seconda se hanno fatto bene o male. Generalmente la logica a scuola è quella di mettere in evidenza e premiare il buon comportamento, per dare il buon esempio anche agli altri.
Il "good job" e "well done" è all'ordine del giorno, perché per i bambini è importante sapere che hanno fatto bene e motivarli a fare sempre meglio.
Ricordo bene una delle prime riunioni fatte con la maestra di Daniele che cominciava a scrivere le sue prime composizioni e faceva un sacco di errori di spelling inglese. Gli errori non erano corretti, soltanto alcuni e con la penna rosa (non ho mai visto usare la penna rossa dalle maestra qui). Mi spiegò che non avrebbe giovato a nessuno, tanto meno al bambino, riempire il foglio della sua composizione di segni e correzioni. Lui avrebbe perso autostima ed il suo lavoro, fatto con impegno e voglia, sarebbe stato visto da lui come un fallimento. Per cui la maestra mi spiegò che si focalizzava solo su alcuni errori, quelli che piano piano lui avrebbe acquisito passando poi ad altri tipi di errori la volta successiva. Devo dire che il metodo ha funzionato e che Dani non ha perso la sua autostima e continua a dare il meglio di sé.
Sta succedendo la stessa cosa con la piccola di casa che frequenta Y1 e comincia a scrivere i suoi commenti sulle sue letture. Io per prima correggo solo una piccola cosa alla volta e sempre con tatto, gentilezza e magari enfatizzando il fatto che per avere 5 anni e' bravissima a scrivere. Ci vuole empatia con loro e in questo trovo che qui siano bravi.
Nella scuola dei miei figli il motto è "be the best you can be" e lavorano spesso intorno a questa filosofia, oltre al parlare ogni trimestre di uno dei "value" (valori) della scuola stessa (rispetto, verità, amore, coraggio, speranza ambizione, partecipazione e responsabilità).
PRO E CONTRO
Presa dall'entusiasmo per la nuova scuola dei miei figli avevo scritto questo post, mettendo in evidenza le cose che mi piacciono della scuola inglese. Sono passati due anni da allora e, nonostante l'entusiasmo sia sempre elevato, abbiamo vissuto talmente tante esperienze che riesco bene a vedere i contro della scuola ed i suoi difetti. Il metodo soft che usano nei primi anni di primaria non credo vada più bene per i bambini più grandi che invece avrebbero bisogno magari di punizioni più severe e adatte alla loro età pre-adolescenziale.
Trovo bellissime le attività extra che fanno durante l'orario scolastico ma qualche volta si dilungano per troppi giorni ed i bambini perdono di mira l'apprendimento come pure le maestre faticano magari a preparare le lezioni perché coinvolte in altri mille progetti extra.
Lo studio delle lingue straniere è a un livello basso, spesso nella primaria non fanno le lezioni di francese che dovrebbero perché presi da altre cose e questo è un peccato perché l'apprendimento di una lingua straniera gioverebbe molto a tutti i bambini, soprattutto dalla tenera età. La scuola propone corsi di francese o spagnolo, ma sono forniti da organizzazioni esterne e sono a pagamento.
Il fatto che la storia non venga studiata in ordine cronologico tra un trimestre all'altro fa perdere un po' il filo temporale degli eventi storici, ma tutto e' compensato dal modo in cui la fanno, talmente dinamica, interattiva e stimolante che vederli così entusiasti fa passare in secondo piano il problema. In compenso ci siamo muniti di atlanti storici per compensare eventuali lacune.
Negli ultimi anni in UK si sta vivendo un serio problema di reclutamento di maestre e TA, assistenti alla maestre. Non ce ne sono in numero sufficiente per il numero di scuole, soprattutto nell'area intorno a Londra. Questo fa sì che gli insegnanti cambino facilmente scuola e questo può destabilizzare l'organizzazione della scuola stessa. Come tutte le cose, non è facile e non è possibile generalizzare su un sistema scolastico. Io qui ho raccontato la nostra esperienza, il nostro vissuto e per adesso siamo soddisfatti, anche se i problemi non mancano. L'importante per noi genitori è vedere i nostri figli così felici e entusiasti d'andare a scuola e vogliosi di imparare.
Se siete interessati ad approfondire la conoscenza del sistema scolastico inglese, qui trovate tutti gli articoli sull'argomento:
Se siete alla ricerca di materiale per insegnare l'inglese ai vostri bambini partendo dalla fonetica, nel mio shop trovate quello che fa al caso vostro, dai libri per le prime letture in inglese, alle carte per giocare con l'inglese fino ai libri musicali. Sono tutti prodotti scelti con cura e selezionati attentamente per aiutare i genitori alle prese con il bilinguismo italiano-inglese dei loro bambini:
Disclaimer
Nel post trovate dei link Affiliate Amazon e Amazon Influencer, ciò vuol dire che se decidete di cliccare su quei determinati link e procedete all'acquisto dei prodotti dal sito Amazon, io riceverò una minima percentuale sul vostro acquisto, senza che questo vada ad intaccare il prezzo del prodotto da voi scelto. Fondamentalmente, se utilizzerete questi link, contribuirete a supportare questo blog e il mio lavoro non remunerato che faccio con passione e dedizione da anni e che spero vi sia stato spesso d'aiuto.
Grazie di cuore, Fabiana
Si sono accertati dell'eta' dei bambini, hanno misurato la piccola Popa e dopo averci avvertito dei pericoli, della fatica e del numero di gradini ci hanno chiesto se eravamo ancora intenzionati a salire fino alla cima del faro.
In tanti mi hanno fatto la stessa domanda da quando sono nati i miei tre figli e, da sempre, ho deciso di essere mamma a tempo pieno: "Come fa a bastarti fare solo la mamma?"
Sono stata guardata con sorpresa quando, finiti i mesi di maternità per la gravidanza e nascita di Lorenzo nel 2006, lasciai il mio buon lavoro in una multinazionale americana a Dublino e decisi di fare la mamma a tempo pieno.
Prefazione al post: questa è la mia personale opinione e percezione della mia realtà quotidiana.
Buona lettura!
"Fabi ho sentito che tira brutta aria da quelle parti con questo Brexit, ho sentito alla TV che adesso quando iscrivi i bambini a scuola chiedono la nazionalità, la cittadinanza e vogliono sapere dove sono nati, deve essere terribile!"
Ho avuto il ritorno nel mondo del lavoro più veloce della storia, mi aggiungeranno nei Guinness dei primati?
Sdrammatizzo, come mi piace fare e torno a scrivere, come mi piace fare.
"Mamma da quando hai iniziato a lavorare ridi meno"
"Mamma ma perché ti arrabbi così tanto?"
Questi sono solo alcuni dei campanellini d'allarme che si sono presentati dopo qualche settimana di routine lavorativa.
Oggi ospito Laura, una mia lettrice che commento dopo commento ho imparato un po' a conoscere ed ho invitato qui, per raccontarci la sua storia e la sua esperienza con la scuola a Monaco di Baviera. Ha condiviso tantissime informazioni utili sulla scuola in Germania e non a caso ha intitolato il suo articolo "informazioni per potenziali expat". Leggendolo mi sono detta che avrei tanto voluto trovare un articolo così durante le mie ricerche di informazioni per trasferirci in Francia e poi in UK con i bambini. Grazie Laura, altra meravigliosa "Mamma Far And Away" in giro per l'Europa!
Il loro primo giorno di scuola settimana scorsa e' stato anche il mio.
Questa volta non come mamma spettatrice, ma come parte del personale scolastico.
Mi ha fatto un effetto strano non poterli accompagnare fino alla loro classe perche' io dovevo essere pronta in classe ad accogliere il "mio bambino speciale", come lo chiamano i miei figli.
Era la primavera del 2013 ed avevamo finalmente deciso che era giunto il momento per noi di cambiare nazione, avevamo realizzato che la Francia non era il nostro posto nel mondo.
Quale nazione lo sarebbe stata ancora non la sapevamo.
Ricordo bene le mie serate passate in rete a cercare informazioni su Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Gran Bretagna. Non avevamo le idee troppo chiare e le ricerche ed i vari documenti excel con la catalogazione delle informazioni servirono proprio a quello.
Le nostre valigie con il giusto necessario per 15 giorni, il tempo che c'eravamo dati per trovare casa in Inghilterra, le nostre mille speranze riposte nella nuova vita e la voglia di mettercela tutta per sistemarci in fretta e riappropriarci di una "routine" nostra.
L'estate in Inghilterra per noi vuol dire anche salire in sella alle nostre biciclette e pedalare nella natura. Avendo i bambini ancora piccoli cerchiamo sempre delle piste ciclabili lontano dal traffico delle automobili e che siano sicure per noi e per loro.
I parchi qui non mancano, è una delle cose che adoro di più adoro del vivere in Inghilterra.
Mentre le mie amiche italiane si stanno godendo le vacanze con i loro bambini o stanno già sclerando per averli 24 ore su 24 in giro per casa, noi siamo alle prese con gli ultimi intensi giorni di scuola.
Mia mamma prima che io partissi per l'Irlanda, nel maggio del 2004, non aveva mai preso un aereo e non era per niente una viaggiatrice accanita. Adesso gira per aeroporti come se niente fosse, facendosi capire in italiano o in francese o a gesti, nel caso di bisogno.
E' stata la prima della famiglia a venirci a trovare a Dublino, ci ha aiutato nelle settimane post parto per tutti i miei figli, ci ha aiutato nei vari traslochi, tra cui quello in Francia e appena può viene a trovarci qui in Inghilterra.
Che Londra e l'Inghilterra avessero tanto da offrire in termini di luoghi da scoprire l'avevo capito da un bel po'. I musei di Londra, i meravigliosi castelli dell'Inghilterra, le scogliere del sud, tutto noto, conosciuto a molti, ma che in Inghilterra si potessero trovare meravigliosi campi di lavanda è stata una sorpresa che ho deciso di condividere con i miei genitori in visita qui da noi.
Normalmente Giugno lo passo a organizzare feste di compleanno per i miei due maschietti, nati a due anni e un giorno di differenza alla fine del mese. Quest'anno invece c'è stata una variante: ho passato il mese di Giugno a girar per negozi alla ricerca di abiti da cerimonia, scarpe che fossero comode e non facessero letteralmente schifo, accessori (che per chi mi conosce sono abbastanza superflui per me) e tutto il necessario per partecipare al matrimonio della zia dei bimbi, la sorella di BabboGer.
Non c'è niente da fare, rimango sempre più affascinata da come organizzano certi eventi da queste parti.
Siamo reduci da meno di 24 ore di campeggio, un campeggio speciale, un evento chiamato "Family Campout" che l'associazione dei genitori della scuola dei miei figli organizza da un po' di anni, nel mese di giugno, e che riscuote sempre più successo.
"Mamma, hai visto? In quella casa hanno messo il cartello LEAVE!"
L'ho visto e a dire il vero ne ho visti anche parecchi, come ho visto parecchi volantini di propaganda infilati nella cassetta della posta.
Il dibattito è acceso, noi leggiamo e guardiamo alcuni programmi della tv inglese dedicati all'argomento caldo e cerchiamo di rispondere alle domande dei bambini.
Avevamo a disposizione tre giorni per soddisfare la nostra voglia di cominciare ad esplorare il Galles e l'ultimo weekend di maggio e' stato il momento ideale.
Il Galles, Wales in inglese e Cymru in gallese, e' veramente ampio, suddiviso in diversi "county", e non e' assolutamente pensabile di poterlo esplorare tutto in tre giorni, salvo rimanere solo e soltanto al volante, cosa improponibile con tre bambini a bordo.ù
Ho un bellissimo ricordo delle lunghe vacanze estive passate fuori a giocare o in colonia con la parrocchia o, da più grandicella, davanti alla gelateria o in piscina con la "compagnia". Son passati tanti, troppi anni, e tante cose sono cambiate. Il punto è che i miei figli non vivranno quelle lunghe, lunghissime vacanze estive di 3 mesi.
Qui in Inghilterra il ritmo scolastico è totalmente diverso e quando racconto ai miei figli che io andavo a scuola solo di mattina e che d'estate stavo tre mesi a casa, fanno una faccia palesemente stupita e poi partono a raffica con le loro domande. Questa è indubbiamente una delle differenze più sostanziali tra il sistema scolastico inglese e il sistema scolastico italiano.
The Wick - Skomer Island - Pembrokeshire
Alla domanda "vi va di prendere una barca per andare su un'isola meravigliosa dove cammineremo tra i nidi degli uccelli?" hanno risposto con un sì deciso e con una marea di altre domande.
Dov'è l'isola mamma? Quando ci andiamo?
Le mie amiche piu' care dell'universita', con la quale condividiamo una chat whatsapp chiamata "back to the past" - tutto dire il nome! - mi hanno scritto stamattina prendendomi in giro - amano molto farlo! - sul fatto che non se lo possono dimenticare il mio compleanno, visto che ai bei tempi ad Assisi ero quella che cominciava a organizzare festoni mesi e mesi prima e le sfinivo con il mio "oh, il 26 maggio compio gli anni, lo sai?".
Ho conosciuto MammaArch un paio d'anni fa, tramite questo blog. Lei era nel pieno delle pratiche per realizzare il suo sogno di trasferirsi in Australia con il marito e le due bambine ed io stavo lasciando la Francia per venire in Inghilterra. Un po' di commenti ai miei post, uno scambio di mail e da allora ci seguiamo a vicenda. Lei racconta della sua avventura nel blog ParliamoDiAustralia e sono felice di averla mia ospite, in questo spazio dedicato alle scuole all'estero raccontato dalle mamme. Grazie MammArch di condividere con noi la tua esperienza.