Campeggiare a scuola in tenda

Non c'è niente da fare, rimango sempre più affascinata da come organizzano certi eventi da queste parti.
Siamo reduci da meno di 24 ore di campeggio, un campeggio speciale, un evento chiamato "Family Campout" che l'associazione dei genitori della scuola dei miei figli organizza da un po' di anni, nel mese di giugno, e che riscuote sempre più successo. 


L'anno scorso avremmo voluto partecipare, ma non eravamo ancora muniti di tenda.
Quest'anno abbiamo fatto l'acquisto, in previsione di tanti weekend in giro per l'Inghilterra ed anche per poter partecipare al Campout.

Tutto era organizzato nei minimi dettagli.
Prima l'iscrizione, qualche mese fa, ed il saldo del prezzo dell'evento, che comprendeva bbq serale e colazione del mattino dopo, il resto andrà devoluto al fondo scolastico che useranno per acquistare materiale per le classi.
Poi tutta la gestione della giornata, tra giochi, bbq, canzoni intorno al falò, con tanto di fogliettino dei canti. 
Sapevamo che avremmo potuto iniziare a montare la nostra tenda dalle 13.00 del sabato e noi alle 13 in punto eravamo là con la nostra macchina carica di tutto il necessario, pronti per affrontare la prima notte fuori in tenda.

Se organizzare le partenze per 5 non è sempre facile, farlo per il campeggio è ancora più impegnativo, anche se solo per una notte



Bambini emozionatissimi, credo che per loro l'idea di dormire nel prato in cui giocano ogni giorno e vicino alle loro classi fosse qualcosa di speciale. 

Sono stati molto collaborativi, montare la nostra tenda per loro è qualcosa a cui tengono molto, ci sentiamo come se costruissimo tutti insieme la nostra casetta temporanea.



In circa mezz'ora la nostra tenda era montata e piano piano il campo si riempiva di altre famiglie, tende di tutte le dimensioni e il centro del "campeggio" cominciava a colorarsi di bambini, palloni, grida, risate. L'atmosfera era quella che mi aspettavo da un evento del genere. 
Saluti e chiacchiere con alcuni genitori che già conoscevo e tanto relax. 


La struttura gonfiabile per i bambini
Il telo usato per lo scivolo saponoso


I bambini ovviamente si sono sentiti subito a loro agio, conoscendo l'ambiente sapevano bene dove andare e le facce degli altri bambini erano ben note. 
Nel giro di poco sono iniziate le partite di calcio dei maschi mentre la piccola Paola, felicissima d'avere una sua compagna di classe come vicina di tenda, ha cominciato a inscenare giochi fantasiosi nelle tende altrui. 

Popa e la sua amica
Quando hanno cominciato a correre per tutto il prato attraversando tutte le tende, da un ingresso all'altro, abbiamo capito che la situazione ci era scappata di mano!

Ho assaporato il piacere del campeggiare, stare seduti davanti alla tenda, senza pensieri in testa, godendo della vista dei bimbi in fase gioco, bevendo una birra, sgranocchiando patatine e percependo il passare delle ore per il calare del sole. 



E' un po' come disconnettersi dalla quotidianità, dalla massa di pensieri che mi avvolgono la testa ogni giorno. 
Il campeggio è fatica, ma ho ben capito come e quanto ne vieni ripagato!

Quei tre non hanno dato segni di stanchezza, nemmeno quando il sole ha cominciato a calare e per loro era l'ora di andare a dormire. 
Con che coraggio avrei potuto interrompere il loro giocare con un "forza bambini andiamo a dormire". Ho aspettato e sperato che fosse qualche altro genitore ad iniziare la pratica del "andiamo a letto"!



La parte più bella è arrivata con il falò, quando ci siamo messi ad arrostire marshmallow, dopo il bbq ovviamente. 

La zona centrate pronta per il falo'

Marshallow ad arrostire

I maschi hanno continuato a giocare a calcio indisturbati, anche con il buio, mentre io e Paola abbiamo cantato intorno al fuoco. 
E' stato bello ritrovarsi con tante famiglie, alcune conosciute altre no, e cantare con gioia, in cerchio e condividere quel momento. 
Credo che il campeggio accomuni questa tipologia di persone, per farlo devi essere friendly e ti deve piacere la condivisione. E' un po' come trovarsi con tanti tuoi simili, nonostante la lingua, l'origine, la cultura. 



E BabboGer?
E' sparito per un po', non era adeguatamente vestito per affrontare il calare del freddo e della sera. 
Casa nostra è vicina, ha fatto un salto lì ed è tornato in campeggio con i berretti di lana per tutti, per farci dormire con la testa al caldo e una borsa dell'acqua calda da mettere dentro al suo sacco a pelo o a chiunque ne avesse avuto bisogno, dietro suggerimento di mio suocero, esperto campeggiatore da sempre!

La parte più difficile è stata affrontare quel freddo in tenda. Nonostante il sacco a pelo e un piumone aggiuntivo e nonostante i tanti vestiti addosso, abbiamo patito il freddo notturno e pure l'umido, ma è stato meraviglioso lo stesso. 
Addormentarsi con il rumore della natura e della gente intorno al falò che cantava e svegliarsi con la luce del sole e il cinquettio degli uccelli sulla testa, fantastico!

Alle 7 del mattino i bambini giocavano già a calcio godendo del sole splendido, tanto meritato dopo 10 giorni di grigiume deprimente. 
Colazione abbondante davanti alla tenda e un po' di malinconia all'idea che questa bella esperienza si stava per concludere, troppo breve!


Per le 10 abbiamo smontato la tenda, risistemato tutto in macchina, con l'attiva partecipazione dei bambini. 
Tanta fatica, tanto lavoro per mettere via tutto, tante cose da lavare, sistemare e tenere pronte per la prossima volta in tenda. 

Ci siamo accordati per un weekend in compagnia di alcune delle famiglie presenti al family campout per l'estate, se questa di decidesse ad arrivare un po' anche da queste parti. 

E' stato un bel inizio per noi, una bella avventura in tenda, ci piace, ci sentiamo a nostro agio in questa dimensione, ci compiaciamo della nostra buona organizzazione e senso d'adattamento e non vediamo l'ora di ripartire.