Nuovi equilibri da mamma al lavoro

Il loro primo giorno di scuola settimana scorsa e' stato anche il mio. 
Questa volta non come mamma spettatrice, ma come parte del personale scolastico. 
Mi ha fatto un effetto strano non poterli accompagnare fino alla loro classe perche' io dovevo essere pronta in classe ad accogliere il "mio bambino speciale", come lo chiamano i miei figli. 


C'era BabboGe' con loro, anche se a dire il vero se lo sono filato poco, perche' ormai sanno come muoversi e non hanno piu' bisogno di essere accompagnati davanti alla classe (i due maschi). 

Lolo' ha iniziato Y6, l'ultimo anno di scuola primaria qui in Inghilterra e, in preparazione per la High School, va a scuola e torna a casa da solo (meno male che abitiamo vicino!). 

Dada' ha iniziato Y4 ed e' gasatissimo perche' finalmente ha tanti compiti quanti ne ha suo fratello.

Popa ha varcato la porta di Y1 ed e' fiera ed orgogliosa di essere cresciuta, d'essere capace di leggere e scrivere ed avere finalmente il "reading record book" nel quale annotare le sue letture giornaliere, come faceva Dada' negli anni passati.

Il bello d'avere tre figli cosi' ravvicinati e' che l'uno motiva l'altro, anzi, ad essere obiettiva, tutti inseguono quello davanti, ma questo argomento meriterebbe un post a parte!

La prima settimana di scuola e' stata durissima, per me!

Dopo 10 anni di "mamma full time" sono tornata nel mondo del lavoro, un mondo diverso da quello lasciato nel 2006.

Iniziai la maternita' nel maggio 2006 in Irlanda e mi licenziai ufficialmente nel febbraio 2007 senza averci pensato due volte  ad intraprendere la mia "carriera" da mamma a tempo pieno. 
Era quello che desideravo e sono stata felice della scelta, dei sacrifici fatti per poterlo fare e non rimpiango nemmeno un secondo. 

A chi negli anni mi ha chiesto "cosa farai dopo?" ho sempre risposto in maniera vaga, perche' non sapevo esattamente cosa sarebbe stato il "dopo" e nemmeno dove saremo stati.

Sicuramente le esperienze di vita di questi ultimi anni, tra Irlanda, Francia e Inghilterra mi hanno forgiato e mi hanno fatto diventare ancora piu' resiliente e pronta per nuove avventure.
L'essere mamma e' uno dei "lavori" che piu' ti segna e ti forma, questo e' innegabile. 
Sono maturata, sono cresciuta insieme a loro, non mi sono mai persa d'animo ed ho sempre colto l'occasione per imparare. L'essere "mamma far and away", lontana da qualsiasi forma di aiuto (a parte mio marito), immersa in culture diverse, in sistemi scolastici nuovi, ha sicuramente avuto il suo impatto su me stessa.

Ho giocato e gioco tutt'ora a fare un po' la "maestra" con i miei figli e questo mi ha portato a capire che infondo mi piace.

L'esperienza intensa di volontariato dell'anno scorso nella scuola dei miei figli me l'ha confermato (qui trovate l'articolo sul volontariato a scuola e qui l'articolo riguardante la mia esperienza come insegnante di francese). 


Mi sono appassionata e ci ho messo anima e corpo nelle mie lezioni di francese per la classe di Dada' e si sono visti i risultati. In questi giorni, incontrando quei bambini lungo i corridoi mi sono sentita chiamare e salutare con sonori "bonjour" oppure con frasi del tipo "ci mancano le tue lezioni di francese!"

Avrei potuto godere del mio tempo libero, quando i bambini erano a scuola, per fare altro, molto altro, ed invece sono sempre stata pronta ad aiutare a scuola, in biblioteca, nelle gite, durante le lezioni di nuoto e lo stare con i bambini, lo stare a scuola, mi appagava immensamente.

Il ruolo che mi e' stato proposto, dopo un colloquio massacrante e veramente impegnativo, e' un ruolo part-time di assistente alla maestra ma dedicata a un bambino in particolare.

Ho passato l'estate a studiare, documentarmi, leggere, prepararmi e da quando ho iniziato ogni giorno e' una scoperta e un mattoncino in piu' che va ad aggiungersi alla costruzione delle mie competenze e conoscenze. 
E' stimolante, sicuramente, ma anche molto, veramente molto impegnativo. 

L'empatia, caratteristica di cui vado fiera (ne avevo parlato qui), certe volte sento che  non mi basta ed attingo a tutte le mie energie possibili per trovare la soluzione giusta. 

La nostra quotidianita' si ' e' sconvolta, ha assunto nuovi ritmi per tutti. 
Per non farmi travolgere dal mix lavoro/casa/mamma, abbiamo fissato insieme delle regole chiare in  famiglia ed ognuno ha dei compiti precisi nei diversi momenti della giornata. 

BabboGe' ha una lista di cose da fare la mattina scritte sulla lavagna in cucina. Sono piccole cose, ma vi assicuro che aiutano un sacco ed il fatto che siano scritte li' fa si' che non vadano dimenticate o diventino "non viste", come puo' succedere spesso agli uomini.

I bambini sono responsabili delle loro cartelle, della colazione e dello sparecchiare e sono completamente autonomi nella preparazione mattutina (tranne i due codini di Popa!). 
Per adesso non abbiamo assistito a scene di panico, tutto e' organizzato bene e le tempistiche sembrano quelle giuste.

Visto che comunque sono umana e non ho super poteri, ammetto serenamente di avere un tantino di ansia la domenica. 
Arriva piano piano di pomeriggio, quando comincio a realizzare che poi sara' lunedi' e che vorrei lasciare la casa in ordine, pulita, la roba stirata, le lavatrici fatte e il lunch box pronto e so chiaramente che tutto non sara' possibile. Devo lavorare su me stessa, lo so, per sconfiggere la voglia d'avere tutto sotto controllo ed accettare che magari il lunedi non sara' tutto a posto e che forse non lo sara'  nemmeno il martedi', ma che nessuno se ne lamentera' se non me stessa. 

Sto imparando a gestire questi nuovi equilibri, questi nuovi ritmi. 

Il blog, i miei articoli, il mio tempo online stanno piano piano andando infondo alla lista delle mie priorita', perche' quando rientro a casa ho bisogno di staccare, rilassarmi e pure riposare (sono energeticamente spompata!) e quando i bambini escono da scuola ho voglia di stare con loro, dedicarmi a loro, tra compiti, letture e il semplice tempo di qualita' insieme. 
Sono felice dell' opportunita' che mi e' stata data a 38 anni suonati, sono felice che il fatto d'aver fatto la mamma a tempo pieno di tre figli meravigliosi sia vista come una risorsa e che le competenze acquisite possano essere riutilizzate in altri ambiti, come quello scolastico.
Penso spesso all'Italia, a quali opportunita' non mi ha dato e a quanto sarebbe stato difficile in questo momento trovare un lavoro, con tre figli ancora piccoli e 10 anni di disoccupazione (se fare la mamma a tempo pieno con passione e dedizione possa essere chiamata disoccupazione!).
Qui non e' tutto rosa e fiori (ne avevo parlato qui un po' di mesi fa, elencando alcuni aspetti negativi della vita qui in Inghilterra), ma sicuramente se uno si fa il culo (fatemelo dire!) le opportunita' ci sono. 

Vado a fare un po' di mandala per liberare la mente e me ne vado a dormire, che domani mi aspetta un'altra giornata intensa.