Mamma Far and Away
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Mancano davvero pochi giorni all'inizio delle vacanze scolastiche, momento in cui il tempo da dedicare al blog diventerà tempo da dedicare ai miei figli ed alla famiglia, qualcuno dovrò pur trascurare, no?
Così in queste ultime ore di libertà e di silenzio in casa mi concentro per scrivere uno degli ultimi post dell'anno e scelgo una delle modalità più amate: la raccolta dei post più letti del blog in questo 2017.
Dal primo di Dicembre sulla pagina Facebook di MammaFarAndAway condivido fatti e curiosità del periodo natalizio in Inghilterra, una sorta di calendario dell'avvento per far conoscere tradizioni diverse che in parte sono diventate anche nostre.
Una di queste tradizioni inglesi merita però molto di più di un singolo post su Facebook, ha bisogno di un post intero sul blog per poter essere apprezzata al meglio e condivisa. 
Viene chiamata East Anglia ed è una delle zone presenti nella nostra lunga lista dei luoghi da vedere in Inghilterra soprattutto per una ragione in particolare: una delle riserve naturali più belle d'Inghilterra popolata dalle foche e dai loro cucciolini in autunno, Blakeney National Nature Reserve.

E' da diverse settimane che abbiamo cominciato a respirare l'atmosfera natalizia qui in Inghilterra. 
Dopo la sparizione degli addobbi per Halloween sono comparse prepotentemente le decorazioni natalizie e tutto ciò che è correlato al Natale. 
Siamo nel mese di novembre e come ogni anno ci sono papaveri ovunque qui in Inghilterra: nei pali della luce, sulle macchine, nei negozi, stampati su capi d'abbigliamento, nei braccialetti e nelle spille, quelle spille di tutte le dimensioni, di tutti i materiali che gli inglesi portano con orgoglio nel mese di novembre.

Siamo ufficialmente entrati nel nostro quarto anno di vita in Inghilterra, tante cose sono cambiate da quando siamo arrivati qui, tra cui il bilinguismo. 
Siamo passati dall'italiano-francese all'italiano-inglese, attraversando diverse fasi ed affrontando non poche difficoltà.  
Ho studiato, letto, pianificato per mesi il nostro on the road in California. 
Scrivevo tutto in un documento word e nella tabella excel ordinavo le cose da fare giorno per giorno, i chilometri da percorrere, i link utili, le info pratiche e tutto quello che dovevo sapere e ricordare tappa per tappa. 
Ho iniziato esattamente un anno prima a progettare e creare il nostro itinerario in California per l'estate.
Sono un'organizzatrice seriale di viaggi per la mia famiglia e ne vado fiera, talmente fiera che amo poi condividere tutto quello che ho imparato, vissuto e scoperto con chi mi legge qui nel blog, per aiutare voi ad organizzare il vostro viaggio con i bambini, roba non sempre semplice se si considerano tutte le variabili che caratterizzano le famiglie in viaggio.

Una delle cose che mi sono sentita dire più spesso prima di trasferirmi qui in Inghilterra è stato che in questa parte di mondo si mangia male.
Non c'è preconcetto più sbagliato. 
In questi anni ho imparato ad apprezzarne la cucina, ovviamente diversa dalla nostra cucina italiana per tradizione, per reperibilità di prodotti, per gusto, ma trovo bellissimo il modo in cui tante tradizioni culinarie diverse si mischino sulle tavole degli inglesi. 
Non saranno le giornate più corte, le temperature in discesa drastica e qualche goccia di pioggia probabile al 70% a fermare l'esplorazione di questa terra meravigliosa che è l'Inghilterra. 

L'autunno arriva in fretta in questa parte d'Europa, non lascia troppo tempo per i saluti all'estate e si fa prepotente, cambiando colori, accorciando le giornate e trasportandoci lentamente nel lungo inverno.
"L'apprendimento si focalizzerà nel celebrare e nel comprendere ed apprezzare la ricchezza e diversità di culture presenti a scuola" diceva così una parte della mail che la scuola ha inviato ai genitori per informarci che la prima settimana di Ottobre sarebbe stata "international week", una celebrazione della multiculturarietà per bambini, insegnanti e genitori stranieri. 
Questi ultimi sono stati calorosamente invitati a partecipare e dare il loro contributo nelle classi in cui la nazione di origine veniva studiata. La scuola dei miei figli ha bambini di tantissime nazionalità ed è vista come una ricchezza.
Ho cominciato a leggere degli orsi in California nel momento in cui mi sono trovata a prenotare le piazzole per il camper nei campeggi dei National Park al Yosemite e al Sequoia e da lì la preoccupazione è iniziata.

Leggevo di contenitori appositi per il cibo, leggevo di "bear box" in cui conservare il cibo, ho visto video su youtube di orsi nei campeggi, a due passi dalla tende, ho visto video di orsi dentro alle automobili, ho visto video di inseguimenti di ciclisti da parte di orsi e altre cose un pò "spaventose" e preoccupanti per me, mamma viaggiatrice, pronta a portare la mia famiglia, i miei bambini in un'area rinomata per essere territorio di orsi.
Decidere l'itinerario, includere le tappe che volevamo assolutamente fare e meditare sulle altre incerte è stata la parte più difficile dell'organizzazione del nostro on the road in camper in California appena concluso (27 Luglio - 15 Agosto 2017). 

Una scelta fatta dopo mesi di letture di guide di ogni tipo (vivendo in UK avevo a disposizione una scelta incredibile di  guide prese in biblioteca - credo che tutte le bibliotecarie ormai sappiano che mi stavo preparando per un viaggio in California). Ho esplorato i siti ufficiali del turismo e dei parchi nazionali della California, ho rigorosamente valutato le distanze, l'esatta localizzazione delle destinazioni e non sono mancati gli  street view su google maps tanto per farmi un'idea, un lavorone insomma!
Siamo riusciti a partire preparatissimi per il nostro on the road in camper in California e sicuramente l'esperienza dei precedenti noleggi di camper in Europa (una volta in Inghilterra e la prima volta in Francia) ci ha permesso d'affrontare in maniera consapevole questo tipo di viaggio, consci dei pro e dei contro del viaggiare in camper con i bambini.
La scelta di noleggiare un camper come mezzo per esplorare la California con i nostri bambini  è stata una scelta ponderata e meditata (tante, tante serate di chiacchiere tra me e mio marito!), scaturita dall'analisi del nostro piatto della bilancia: da una parte l'opzione camper, dall'altra l'opzione noleggio auto e camere d'albergo o appartamenti. 
Da dove iniziare?

Come posso fare a raccontare le tre settimane in giro per la California appena concluse?

Ho appena diviso per data e luoghi le quasi 2000 foto scattate e cerco di rimettere in ordine i pensieri, incollare gli ultimi biglietti, scontrini e mappe nei nostri diari di viaggio (c'è la contesa delle targhette dei campeggi tra i bambini, alla fine me li sono attaccati tutti nel mio diario così smettono di litigare!). 
Il mio corpo ha ceduto al peso di queste ultime settimane intense e per tre giorni mi ha costretto a riposo, alla respirazione profonda, al far niente, cosa per me molto difficile. 
La scuola è finita, il corso che ho frequentato da febbraio per perfezionare il mio inglese si è concluso, le attività dei bambini sono andate in ferie e noi adesso possiamo solo pensare alla partenza che si avvicina. 
Se devo scegliere tra un bicchiere mezzo pieno e un bicchiere mezzo vuoto scelgo quello mezzo pieno.

Se assaggio un piatto mai provato prima e nel piatto ci sono più pietanze, mi focalizzo su quelle che possono piacermi, le altre le assaggio e se non gradisco le metto da parte, senza fare tante facce strane.
Una eccitata per la gita scolastica, uno nervoso per il suo primo giorno in High School ed uno furioso per dover andare a scuola ad un orario diverso dal solito per colpa dei suoi fratelli: è iniziata così la mia giornata e mi sono dovuta controllare per mantenere la calma.

Stiamo per arrivare al capolinea di quest'anno scolastico, ancora 3 settimane di scuola e poi fino a Settembre non se ne parla più e la stanchezza ed il nervosismo si fanno sentire. 
Queste ultime settimane ce le stanno facendo sudare, ho il mio google-calendar tutto colorato, fitto di eventi, date importanti, riunioni, gite e chi più ne ha più ne metta.
Lascio i bambini a scuola, corro in stazione, faccio il biglietto andata e ritorno alla macchinetta, salgo sul treno delle 9.15, lascio scorrere i pensieri nei 10 minuti di pace sul treno e  raggiungo la chiesa nel quale si svolge il Chit Chat: iniziano così tutti i miei mercoledì mattina.

Un paio di volontari sono lì all'ingresso per darci il benvenuto, far firmare il registro, raccogliere le offerte (1£ per partecipare), darci l'adesivo nel quale scriviamo il nostro nome e farci accomodare nei tavoli sistemati ai piedi dell'altare.
Ci sono periodi intensi, emozionanti, carichi di cose da fare, progetti da seguire, impegni da mantenere e che richiedono  costanza e pure un pò di fatica. 
Questo è uno di questi periodi ed ammetto che comincio ad essere stanca e sentire il bisogno di staccare, di fermarmi e non pensare più a niente. 
Era una di quelle cose che volevamo fare da tanto tempo, una di quelle esperienze da vivere e che facilmente va a riempire il cassetto della memoria senza lasciarlo più, soprattutto se i compagni di viaggio sono quelli giusti: abbiamo noleggiato una barca per navigare in uno dei canali inglesi per un giorno intero, la famiglia far and away al completo insieme alla famiglia di Miriam, amica speciale e co-autrice di ReadMeABookBlog.
Mi sono scelta il regalo di compleanno da sola, organizzando un weekend lungo per tutti e cinque in una delle zone che non avevamo ancora esplorato dell'Inghilterra sud occidentale. 
Abbiamo amato immensamente la Cornovaglia e siamo rimasti ammaliati dal Dorset, ma ci mancava all'appello il Devon, un'altra regione tutta da esplorare della verde Inghilterra.
C'è la Chiesa Anglicana (Church of England), ci sono la Chiesa Metodista e la Chiesa Ortodossa, ci sono le Moschee e i templi induisti, c'è la Chiesa Cattolica Romana e ci sono tanti altri luoghi di culto di altre religioni in Inghilterra. Viviamo in un luogo dove convivono etnie e religioni diverse in maniera naturale. 
La mia nonna paterna era siciliana, mia mamma è siciliana, come pure mia suocera, i miei testimoni di nozze sono siciliani e nelle mie vene scorre sangue siculo. Sono  sufficienti queste scuse per avere un'attrazione particolare per quella terra?

No, non basta, anche perché mia madre, siciliana espatriata in Francia negli anni '60, non vuole rimettere piede in Sicilia, quindi credo che non sia una questione di sangue ma di percezione, di idee che ci si fa di un luogo, di legami, di emozioni che un posto trasmette.
E' dal 2006 che tengo questo diario di vita e di viaggi online, all'inizio privatamente poi in maniera pubblica e tante cose sono cambiate, nel blog e in me. 

Io sono cresciuta, evoluta, migliorata (me lo posso dire da sola?) ed ho imparato un sacco di cose relative alla grafica, ai contenuti, al funzionamento dei social network e del mondo del blogging. 
Vado fiera del mio essere autodidatta, del mio piccolo blog e del piccolo mondo di amicizie virtuali, alcune diventate reali, creato intorno a me.
La primavera è decisamente la mia stagione preferita.

E' periodo di rinascita, è il periodo di colore dopo l'inverno grigio e lungo, è il periodo in cui ricominciamo a fare le nostre gite, apriamo la stagione del campeggio in tenda e le giornate si allungano incredibilmente. 

Se alla fine dell'estate attendo con ansia l'arrivo del foliage autunnale, alla fine dell'inverno aspetto il momento di poter andare a vedere le "bluebells" (Hyacinthoides non-scripta) nei tanti boschi inglesi.

Se c'è una cosa di cui vado fiera di me stessa è la mia capacità di adattamento, senza di quella probabilmente non sarei dove sono ora e non avrei fatto le cose che ho fatto in questi anni all'estero.  La capacità d'adattamento la vedo un po' come quella dote che ti permette di sopravvivere alla grande una volta lasciata la cosiddetta "comfort zone", fatta di abitudini, facce conosciute, appoggi, aiuti e sicurezze.
La capacità d'adattamento all'estero passa anche attraverso l'acquisizione delle regole del luogo, sia scritte che non scritte. 
Il venerdì è il giorno in cui il più grande dei miei tre figli fa "cooking" a scuola. 

"Mamma hai preso gli ingredienti?" è la domanda del giovedì sera. 
La mail della maestra con gli ingredienti necessari arriva la settimana prima e quando ho infilato nella sua borsa termica i mirtilli ho sperato che il risultato della loro ricetta fosse delizioso, perchè i muffins ai mirtilli sono i miei preferiti e non sono mai riuscita a farli decenti.
E' uno dei luoghi più suggestivi e piacevoli in cui siamo mai stati, un luogo con un'aria particolare che si respira a pieni polmoni, fatta di atmosfere, luci, colori, natura, suoni, porte che nascondono misteri, panorami mozzafiato.
E' passato più di un anno e mezzo da quando abbiamo visitato Allan Bank ed il ricordo di quell'esperienza è ancora vivo dentro di noi. 



Ricordo la fase di scelta della scuola superiore come un momento molto delicato. 

Ricordo l'importanza per i genitori di quella scelta, come se fosse stata quella che avrebbe per sempre influenzato la nostra vita
.

Ricordo la sensazione di ammirazione per quelli che andavano al liceo e il senso di inferiorità di chi andava al professionale, le ragazze ribelli erano quelle che andavano negli istituti tecnici ed i secchioni al classico. 
usi e costumi inglesi
Chi mi segue sulla mia pagina Facebook saprà già che il mercoledì mattina partecipo ad un'evento meraviglioso, stimolante, interculturale e che adoro. 

Si chiama Chit Chat, un incontro organizzato da un gruppo di parrocchiani inglesi nella loro chiesa, al quale sono invitati gli stranieri che vogliono cogliere l' occasione per migliorare il loro inglese, fare amicizia, fare conversazione e  vivere un piacevole momento di convivialità. 
Ti accorgi dell'avvicinarsi del Pancake Day perché i supermercati espongono nel bel mezzo delle corsie principali lo sciroppo d'acero, la farina, la nutella, i limoni (solo oggi ho capito perchè), lo zucchero a velo, dei preparati per pancake per i più pigri e i frutti rossi.

L'anno scorso la cosa non mi aveva toccato più di tanto, pensavo fosse la solita trovata promozionale per vendere. 
Volevamo portare i Nonni Far and Away in un posto speciale ed avevamo solo una domenica a disposizione.
La scelta è caduta su una delle zone più suggestive e autentiche d'Inghilterra: i Cotswolds.
Conosco i miei genitori, conosco il loro amore per i luoghi tranquilli, la natura e i posti caratteristici e sapevo che si sarebbero innamorati della campagna inglese e dei suoi villaggi dalle casette in pietra.
Quando uso l'aggettivo "mini" per la festa di compleanno mi riferisco al fatto che gli invitati erano un numero ristretto e questo differisce molto dalle tipologie di feste alle quali partecipano spesso i miei figli.

Più sono piccoli e più i genitori tendono ad invitare tutta la classe, o quasi. 

Aveva quattro anni ed era terrorizzato dal colorare fuori dai bordi. 

Ogni volta che il suo pennarello usciva dai bordi la maestra faceva un bel segno rosso di fianco, una specie di faccina con le labbra all'ingiù. 
Lorenzo, con i suoi 4 anni appena compiuti, si sentiva mortificato per ogni uscita dai bordi e la sua paura di sbagliare ha cominciato a nascere e crescere in quei momenti. 
Il Distretto dei
Laghi, Lake District, è il Parco Nazionale più grande d'Inghilterra, famoso per i suoi laghi, per la vetta più alta (Scaffel Pike), per il lago più esteso (Windermere) e per i suoi paesaggi incantevoli che hanno ispirato artisti, scrittori come Thomas Gray, William Wordsworth e la famosissima autrice di storie per bambini Beatrix Potter e tanti, tanti altri.

Non ho sempre affrontato l'espatrio nello stesso modo in cui lo sto facendo adesso.
Quando sono partita a 26 anni per Dublino non l'ho fatto con l'idea di diventare un'espatriata, ma la vita è  tutta una sorpresa!

A Dublino ero giovane, un pò inesperta, sufficientemente impaurita, incapace di fare più di tre frasi di senso compiuto di seguito in inglese e con un grossa dose di entusiasmo.

Una delle cose che apprezzo di più del sistema scolastico inglese, riferendomi alla scuola primaria per adesso, è la collaborazione scuola-genitori. 
L'istituzione "scuola" crede fortemente nel ruolo dei genitori. Crede che usare le stesse tecniche, rendere i genitori partecipi dei metodi usati per insegnare e dei valori seguiti nell'ambiente scolastico, sia la chiave giusta per crescere insieme dei bambini resilienti, stimolati, vogliosi di imparare e di dare il meglio di sé. 
Nell'Inghilterra del sud, tra la città di Exmouth, nel Devon, alla Studland Bay, nel Dorset, si estendono più di 150 chilometri di costa spettacolare che raccontano 185 milioni di storia. 
Si chiama Jurassic Coast, in italiano traducibile come la Costa Giurassica ed è uno di quei luoghi da esplorare assolutamente se si visita la terra di Albione (nome antico e "romantico" della Gran Bretagna).
Credo d'avere una "malattia" comune a molte altre mamme, una "malattia" che si manifesta con l'avvicinarsi dei compleanni dei figli.
Ti accorgi che il tempo passa - oh che bella scoperta! - e ti fermi a pensare - ti fermi finalmente! - e realizzi che stanno diventando grandi, troppo grandi, che sei stata talmente di corsa, hai vissuto talmente intensamente che i numeri delle candeline ti sono un attimo sfuggiti e non sai dove siano andati!

Ho sempre vissuto il mio ruolo di mamma con un forte senso di responsabilita'. 
Sono profondamente consapevole di quanto il nostro ruolo di genitori sia fondamentale nella crescita dei nostri figli, di quanto il nostro "essere" influenzi il loro. 
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"Tra vent'anni non sarete delusi dalle cose che avete fatto, ma da quelle che non avrete fatto. Allora levate l'ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate, sognate, scoprite" (Mark Twain).

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