40 and fabulous! Le mie celebrazioni dei 40 anni in Inghilterra

Se c'è una cosa che ho amato fin da subito della cultura inglese è la loro capacità di "celebrare". 
Ci sono le celebrazioni a scuola, quelle all'inizio dell'anno scolastico per ringraziare la terra ed il suo raccolto "Harvest Festival", quelle natalizie e quelle per altre religioni, la celebrazione dello sport con lo sport day e le tante celebrazioni di fine anno
Ci sono le celebrazioni nazionali, quelle per il compleanno della regina o per i matrimoni reali, quelli per la Bonfire Night e per Halloween e tutte quelle relative ai vari Bank Holiday (giorni di festa che cadono sempre di lunedì, permettendo ai cittadini da avere un lungo weekend per celebrare!). Pensate che se uno dei giorni di festa tradizionali, come per esempio il primo Gennaio o il 25 dicembre, cade di sabato o di domenica, gli inglesi recuperano la festività persa il lunedì successivo!
Ci sono le celebrazioni per l'estate, sì, magari non ci crederete, ma c'è l'estate pure qui! Ed allora è un sussegguirsi di festival, family camp e carnival.
E poi ci sono le celebrazioni dei compleanni, oh!! quanto adoro celebrare i compleanni, da sempre, ancora prima di trasferirci qui. 

Le mie amiche dell'università ancora mi prendono in giro per quanto "rompevo" già un mese prima della data fatidica, per ricordare a tutti che sarebbe stato il mio compleanno e dovevano essere preparati. 
Ho un debole per i festeggiamenti, ma negli ultimi anni questi si sono focalizzati sui miei figli ed io, mamma, sono passata un po' in secondo piano. 
Non quest'anno. 
Ho atteso con entusiasmo e tripidazione il 26 maggio 2018, quello del traguardo dei 40 anni. 
Quanto li adoro questi 40 anni! 
Non è facile spiegarlo, ma mi sento un'energia particolare, mi sento diversa, mi sento donna, con la D maiuscola, mi sento in una fase bella della mia vita, con tanti piccoli e semplici traguardi raggiunti che magari per molti possono essere una cavolata, ma per me, per noi, sono di un'importanza incredibile. 

Un famoso detto dice "life begins at forty" ed un po' è vero, la vita comincia a 40 anni!

Ci arrivi con consapevolezze in più, ci arrivi matura e vissuta, io ci sono arrivata con strada fatta qua e là, un po' di fatica per imboccare quella giusta, tre figli ormai grandicelli e pronti per uscire dal nido piano piano ed io pronta ad accompagnarli senza far troppo casino.

Ci sono arrivata in un nuovo paese che mi ha accolto a braccia aperte, nonostante il Brexit, nonostante tutto quello che sento dire sugli inglesi in base a errati stereotipi e preconcetti, io qui ho trovato casa.
Sono state le mie amiche inglesi a gasarmi e motivarmi per festeggiare alla grande i miei 40 anni e sono loro che hanno istruito bene i bambini su come si fa per festeggiare bene la mamma, anche se in questo devo dire che ho un marito preparatissimo. 
Colazione a letto, non lasciarmi far niente, zero litigate per non farmi arrabbiare, tante coccole e attenzioni, una bellissima card, un pranzo fuori nel mio locale preferito e, come piace a noi, un viaggio. 
Il concetto "to be spoiled" che usano qui per il giorno del compleanno racchiude il concetto di farsi viziare al massimo! Io ho provato a coglierlo a pieno!
Per il viaggio-regalo, quello serio e sognato da anni, dovrò aspettare ancora tanti mesi, ma ne varrà la pena, nel frattempo ci siamo fatti un mini viaggio nel Somerset, la terra di Bath, la terra delle grotte e del canyon, la terra del formaggio Cheddar e delle campagne rigogliose.

E' proprio il giorno del mio compleanno che siamo partiti, approfittando anche dell'inizio di half term, la settimana di vacanze scolastiche di fine maggio. 
Abbiamo alloggiato 4 giorni in un cottage delizioso della campagna inglese, un fienile ristrutturato e curato nei minimi particolari, uno di quei posti in cui ti senti subito a casa, come piacciono a noi.



E' lì che ho spento le mie 40 candeline, una per una, perché quelle con solo due numeri non mi convincono, ci vuole "quantità" e luce, e 40 candeline fanno parecchia luce!
La torta è stata improvvisata, di una semplicità pazzesca,  intorno a me solo loro, la mia famiglia e una macchina fotografica per immortalare il momento. 



La semplicità della torta, l'impegno nel soffiare le candeline e la gioia di quel momento racchiudono l'essenza di questi 40 anni: ci vuole impegno ed energia anche per le cose semplici ed il sorriso per affrontare tutto. C'è chi, pensando di offendermi, mi ha chiamata Pollyanna più volte e, sapete una cosa, sì, lo sono e ne vado fiera. 

A 40 anni vado fiera d'avere sempre, o quasi, il sorriso, vado fiera di riuscire a vedere le cose da diverse prospettive trovando sempre il bello e il senso alle cose, vado fiera d'essere energetica e solare, vado fiera della mia capacità di mettermi in discussione, vado fiera dei miei chili di troppo e vado fiera dell'essere una casalinga, vado fiera di sentirmi realizzata nonostante non sia in carriera (anche se la mia carriera da mamma ha un certo fascino!), vado fiera delle persone che ho intorno e dell'essere diventata selettiva nello scegliere le persone di cui circondarmi. 
A 40 anni ho capito che non si può piacere a tutti, che non tutti possono capirti e accettarti per come sei e che fa lo stesso se stai sulle balle a qualcuno e che la vita va avanti anche senza di loro. 
Ho la fortuna immensa di continuare a conoscere persone nuove, di riempirmi la vita di nuove scoperte, tutto ciò grazie indubbiamente alla nostra vita all'estero e al mio modo d'essere. 


Ho deciso di continuare a celebrare questi quarantanni fino all'anno prossimo ed ho iniziato a farlo rivedendo le mie amiche speciali che mi hanno festeggiata nella cornice meravigliosa di Assisi durante le vacanze pasquali e l'ho fatto con gli amici inglesi e italiani che fanno parte della mia vita qui. 

Sabato sera, quando il taxi è arrivato davanti a casa per prendere noi quattro (la mia amica Miriam e suo marito ci hanno raggiunto da Nottingham per festeggiare con noi), mi sono sentita un po' come una princessa che andava al ballo. Abbiamo lasciato i bambini, i miei e quelli di Miriam, con una babysitter di fiducia e mi sono sentita osservata da loro. Quei tre non credo avessero mai visto la mamma così raggiante ed il loro "ma quanto rossetto ti sei messa?" mi ha fatto sorridere!


I palloncini giganti, quelli che sognavo da bambina, svolazzavano nel cofano del taxi e in pochi minuti di strada ho ripercorso anni di feste di compleanno, alcune disastrose come quella dei 18 anni, quando tutti gli amici invitati lasciarono il mio tavolo per andare a cantare e ballare con una coppia di sposi che festeggiava nella sala accanto. Sono stata derisa per anni per quell' evento, ma credo che nessuno si sia reso conto di quanto per me fosse stato brutto. Poi la festa di compleanno dei miei 24 anni, quelli festeggiati dopo pochi giorni dal mio arrivo a Dublino in un pub con due persone quasi sconosciute, che sono diventati mio marito e il  mio testimone di nozze. La vita è imprevedibile, su questo non ho dubbi.




La sala del locale era pronta tutta per noi, mancavano solo gli addobbi finali, quelli fatti di due lunghe corde e tante mollettine per sostenere i miei "40 anni di foto".



Gli ospiti hanno iniziato ad arrivare, eccezionalmente in ritardo perché dovete sapere che per i party la puntualità inglese non vale, anzi, è buona abitudine arrivare con almeno 30 minuti di ritardo rispetto all'orario dell'invito. 

E' stata una di quelle serate piacevoli, speciali nella sua semplicità, che ricorderò per tanto, tanto tempo. 
La location perfetta, non troppo grande, non troppo piccola, il numero giusto di invitati, un mix bellissimo di italiani e inglesi che hanno legato tra di loro, con chiacchiere, risate, buon vino e ottimo cibo. 




Chi mi conosce bene sa quanto io ami fare la scema ed ammetto d'aver dato il meglio di me quando, una volta arrivato il cibo sul tavolo del buffet, gli italiani si sono lanciati verso il tavolo e gli inglesi si sono messi quasi in fila sul lato sinistro ed allora, con voce da urlatrice me ne son  uscita con un "italians please, the queue is this way,  just in case!!!" e tutti  a ridere: gli inglesi consapevoli della loro fissa per le code e gli italiani consapevoli del non rispetto delle file in terra italica! L'autoironia salverà il mondo e noi espatriati!

Le amiche inglesi mi hanno istruito sulle tradizioni ed i modi di fare alle feste di compleanno ed il "discorso" sembra essere un must per loro, così li ho accontentati. 
Non ricordo al 100% cos'ho detto, un po' per l'emozione, un po' per l'effetto Prosecco, un po' per la confusione intorno a me ma so d'aver concluso con un "I love you all"!

Una torta gigande di fragole (da bambina chiedevo sempre a mia mamma d'avere la torta di fragole!)  ed il mio discorso hanno concluso la serata.



La domenica ci abbiamo messo un po' per riprenderci ed ho soffiato di nuovo le candeline, perché la metà di quella torta gigante è stata portata via per il pranzo della domenica con gli amici. 
Così, non lo noterete ma ve lo dico, la torta sulla quale ho soffiato di nuovo le candeline era solo metà, ma faceva la sua porca figura.




Se mi portate altre torte io continuo a soffiare, perché ho intenzione di festeggiare tutto l'anno, me lo merito. 

Continuerò a farlo con la lista di "desideri" che via via riempio. 
Sta diventando lunghissima, ma mi impegnerò nel realizzarla, con qualche aiutino ovviamente! 
Per adesso abbiamo: afternoon tea in un locale tradizionale con le amiche, serata a teatro con marito, gita in canoa con i bambini, serata culinaria con amiche a casa mia, servizio fotografico per noi cinque (qualche membro del team far and away non ama troppo questo punto!), weekend romantico alle Cinque Terre, dormire in un faro, campeggiare in tenda per più di due notti di fila, farmi una grassa risata ogni giorno, fare hiking sopra le Seven Sisters, ricominciare a giocare a tennis e fare un corso di fotografia, dedicare più tempo al volontariato e ballare di più...

Ho quella sensazione che la vita stia scorrendo troppo veloce, troppo maledettamente in fretta e la preziosità del nostro tempo si fa sempre più chiara e forte, questa forse è la consapevolezza dei 40 anni, che infondo non sono altro che 18 anni con 22 di esperienza che corrono alla velocità della luce!

Se volete farvi una gita per festeggiare con me vi aspetto, fino a maggio del prossimo anno c'è tempo!