Sappiamo cosa vuol dire vivere su un'isola e provare quel senso di dipendenza dall'aereo, quella "schiavitù" del dover volare per poter andare in Italia, con annessa stressante ricerca delle tariffe giuste (viaggiare con tre bambini/adolescenti non è proprio economico!), della compagnia aerea giusta, dell'aeroporto giusto e via dicendo.
Abbiamo vissuto in Irlanda per 5 anni, dal 2004 al 2009 e da più di 6 anni siamo su un'altra isola, quella di Albione, la Gran Bretagna.
Era il 19 agosto del 2014, una casa in affitto chiusa e restituita all'agenzia immobiliare francese ad Antibes, i nostri mobili e i nostri scatoloni in transito tra Francia e Inghilterra, due zaini in spalla e 5 trolley, un contratto di lavoro nella City di Londra in mano a BabboFarAndAway, tre figli di 4, 6 e 8 anni per mano e noi due con un carico di aspettative, grinta e voglia di essere felici.
Non che prima di quella data non lo fossimo stati, anzi, ma diciamo che la vita in Francia non era quella che avevamo sognato per la nostra famiglia e il desiderio di andare alla ricerca di qualcos'altro ha fortunatamente prevalso.
In questi casi il nostro avere "radici fragili" ci ha permesso di cambiare facilmente e rimetterci in gioco, senza piangerci addosso, senza avere rimpianti, senza troppa malinconia e consapevoli della fortuna che abbiamo del poter scegliere liberamente dove provare a mettere radici.