
Ci siamo avventurati nel cuore del South Downs National Park ed e’ qui che abbiamo scoperto un luogo nel quale il tempo si e’ fermato.
Un luogo che racconta la storia di uomini, donne e bambini tramite l’immersione totale in un villaggio fatto di edifici antichi, fienili, stalle, case, scuola e chiesa e l’impressionante mulino, provenienti da diverse parti dell’Inghilterra e minuziosamente dismessi, ristrutturati e ricostruiti in quest’angolo del parco naturale.
Il tutto in una cornice naturale collinare, con un laghetto popolato d’anatre, pascoli di pecore e qualche gallo prepotente lungo il percorso.

Abbiamo visitato il “Weald and Downland Open Air Museum” in una soleggiata giornata d’inverno durante le vacanze natalizie, periodo del Tudor Christmas.
Canti di natale, banchetti festivi, castagne arrostite, camini accesi, giochi di societa’ in legno, succo di mela caldo e un’atmosfera d’altri tempi.

E’ passando da un fienile del 1700, adiacente la biglietteria e il visitors shop, che inizia l’avventura con la vista sul villaggio-museo.

Ci infiliamo nei vicoli adiacenti la piazza del mercato, dominata da uno degli edifici piu’ antichi.
Da qui si sviluppa il nucleo abitativo piu’ ampio con le botteghe, la chiesa, qualche casa medievale, la falegnameria e la carpenteria.
L’aspetto educativo di questo tipo di museo appare ovunque e con i bambini e’ un susseguirsi di spiegazioni, domande e risposte – alcune delle quali “guardiamo poi a casa su google!” – e scoperte sensoriali.
L’activity room (stanza con attivita’) a tema “materiale di costruzione” per i bambini e’ stato un successone.
Passata la prima fase iniziale del “voglio fare tutto e subito” siamo riusciti a concentrarci sulle diverse attivita’ proposte, con tanto di sgabelli per permettere anche alla piccola Paola di partecipare.

Prima di consumare il nostro picnic in riva al laghetto, abbiamo fatto tappa al Mulino “Watermill”, la prima volta che i miei bimbi vedono come e da dove arriva la farina che usa mamma per fare le torte.
Una nebbiolina farinosa ci ha accolto in questo luogo storico con il rumore delle ruote, il profumo di farina e la voglia di capire “come funziona qui?“.

Il concetto e’ stato rapidamente spiegato dalle due pietre circolari nel quale il mugnaio ha inserito i chicci di grano ed i bambini, girando la manovella che faceva ruotare le pietre, hanno visto fuoriuscire i granelli polverizzati.
Il sole, le anatre ed il laghetto hanno fatto da cornice al nostro picnic.

Gli edifici da visitare nel dopo pranzo sono tanti, il freddo continua ad essere pungente ma i vari fuochi accesi che incontriamo ci scaldano.
Ci addentriamo nel Court Barn (fienile) dove e’ allestita una mostra sugli strumenti idraulici e su come si sono evoluti nel tempo, sia dal punto di vista edilizio che di approvigionamento dell’acqua e drenaggio.
Le cose e le case da vedere sono davvero tante.
La vecchia scuola ha ovviamente attirato i bambini che, insieme a me, hanno giocato al “trova le diffenze” con il tipo di scuola attuale e devo dire che sono stati bravi!

La mappa ci ha guidato nella zona piu’ a ovest del museo-villaggio, dove si trovano le cucine, le stalle ed altri edifici ad uso abitativo con la ricostruzione dettagliata degli interni.

Questa e’ una di quelle esperienze uniche da vivere con i bambini, questi piccoli viaggiatori curiosi e assetati di sapere, pronti a farti mille domande, ad esporti i loro dubbi ai quali tu, genitore, devi cercare di rispondere nel miglior modo possibile.
Vederli esplorare le case, toccare con mano gli oggetti antichi, ridere guardando il “water” di allora immaginandosi come facevano a usare quel semplice buco, chiedendosi come facevano a dormire senza vetri alle finestre e perche’ i letti erano cosi’ piccoli e corti.
Rendersi conto insieme a loro di quante comodita’ abbiamo ai giorni nostri e di come la vita in passato fosse semplice, molto piu’ semplice.
Il freddo pungente ed un po’ di stanchezza ci ha portato a rifugiarci nel Building Crafts Gallery, dove dei volontari servivano Mulled Wine (vin brulee’) e succo di mela caldo.
Una piccola corale ci ha allietato con canti natalizi mentre i bambini intrattenevano noi con i giochi di societa’ in legno.
Eravamo pronti a lasciare questo luogo quando siamo stati invitati da due signore in abiti di stracci a partecipare ad uno spettacolo teatrale nell’Upper Hall (Museum library and meeting room).
Tutto ci aspettavamo tranne d’essere coinvolti in prima persona in una vera e propria “pantomime” (pantomima), una forma teatrale di dramma che prevede il coinvolgimento del pubblico molto apprezata in Inghilterra.
Le due attrici volevano narrare la storia di San Giorgio ed avevano bisogno di alcune persone dal pubblico per interpretare i vari personaggi.
Io dentro di me riflettevo su quanto sarebbe stato carino se uno dei miei bimbi avesse voluto partecipare ma, sai com’e’, con l’inglese alle prime armi che si ritrovano….. detto fatto!
Mi giro e vedo Lori con la mano alzata, fiero e voglioso di interpretare il feroce Saladino.

Presa da un raptus-di-madre-protettrice di voler essere vicino a lui perche’ “non si sa mai“, alzo anche io la mano per interpretare il “dottore“, con grande risata e stupore delle due attrici burlone, che pero’ mi accettano in scena.
E mi ritrovo in scena a ripetere le parole in inglese suggeritemi nell’orecchio da una delle attrici, capendone solo la meta’ mentre Lori con una dimestichezza da attore di pubblicita’, ripeteva con decisione ed accento british ogni frase, facendo uscire urla di terrore da quella sua boccuccia fine calandosi perfettamente nella parte.
Ho capito che ama fare teatro ed ho capito che gli inglesi amano questa forma teatrale e la simpatia delle attrici e il calore del pubblico ne era la prova.
Ed ecco come queste avventura in famiglia ci permettono anche di scoprire talenti nascosti, soprattutto se la visita al museo non si limita all’osservazione, ma al vero coinvolgimento del visitare, alla partecipazione attiva del turista che conclude la sua esperienza con la valigia dei ricordi carica e la voglia di raccontarlo.
Info pratiche
– Indirizzo
Singleton, Chichester, West Sussex PO18 0EU
– Periodo ed orari d’apertura
La stagione d’apertura giornaliera del museo va da fine febbraio a meta’ dicembre.
Nel periodo natalizio vengono organizzati eventi particolari, variabili di anno in anno.
Nella stagione invernale da gennaio a fine febbraio e’ aperto solo il mercoledi, il sabato e la domenica.
Dalle 10.30 alle 18.00 (da marzo a ottobre).
Dalle 10.30 alle 16.00.
Per maggiori dettagli consultate il sito del museo.
– Biglietti
I biglietti includono la donazione all’associazione che gestisce il museo. La donazione e’ facoltativa per cui potete chiedere di pagare il “standard ticket” che risultera’ circa 1£ in meno.
– Servizi
Punto di ristoro, parcheggio, negozio souvenirs, servizi igienici in diversi punti del villaggio, fasciatoi per cambiare i neonati, tavoli da picnic (il picnic e’ permesso ovunque nell’area).
– Accessibilita’
L’accesso per i disabili in questo tipo di museo non e’ agevolato dalla conformazione stessa del territorio (stradine non asfaltate, ciottolato, gradini) e per la tipologia degli edifici.
L’associazione che gestisce il museo fa del suo meglio per permettere anche ai disabili di accedere al sito, consigliando di utilizzare sedie a rotelle con ruote particolari o quelle motorizzate.
– Sito del Museo
Weald and Downland Open Air Museum
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