Più a scuola che a casa

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collaborazione scuola famiglia in inghilterra

Che a nessuna delle mie amiche venga in mente di chiedermi “allora quando torni al lavoro?“.

Non saprei come fare!

Che la vita con tre figli fosse intensa è un dato di fatto, in più non avendo nessun tipo di aiuto, se non quello di noi stessi, e non avendo la fortuna di avere nonni o parenti vicino per qualche saltuario aiutino, le mie giornate risultano essere particolarmente piene.

A tutto questo bel pienone in questa nuova vita si aggiunge l’impegno costante con le scuole dei bambini.

Se in Francia mi lamentavo del poco coinvolgimento dei genitori nella vita scolastica dei bambini, qui è esattamente il contrario. La collaborazione scuola-famiglia è alla base del successo delle scuole.

In quest’ultima settimana di scuola prima delle vacanze “half term” ho passato più tempo nelle scuole dei bambini che a casa mia e, nel tempo passato a casa, non ho fatto altro che preparare cupcakes per le varie manifestazioni a scuola. 

È periodo di Harvest Festival, come raccontato qui, di colloqui con gli insegnanti e di open afternoon.

Nella scuola di Dani hanno raggruppato tutte le classi nel cortile ed hanno allietato i genitori con una decina di canzoni, tutte legate al tema del raccolto, dei doni della terra e della bellezza di tutto ciò che ci circonda. 

Questo è stato l’Harvest Festival di tutta la scuola.

Harvest Festival a scuola

Ho partecipato per la prima volta al open afternoon nella classe di Dani. 

I cancelli della scuola sono stati aperti alle 3, al posto delle 3.15, per permettere ai genitori di raggiungere le classi dei loro figli, entrare e sedersi con loro e guardare tutto lavoro fatto in questi primi due mesi di scuola.

Dani, con una certa disinvoltura in quell’aula che è già un po’ sua, mi ha portato il suo cassettino con i suoi quaderni.

Il quaderno di matematica, di arts and crafts, di scrittura, di scienze, di fonetica. 

Li abbiamo sfogliati insieme, come facevano tutti gli altri genitori che hanno riempito la classe insieme a me. 

I bambini con orgoglio mostravano i loro lavori. 

Noi abbiamo fatto anche un giro  per osservare tutti i cartelloni alle pareti con Dani che mi spiegava l’utilizzo dei vari adesivi, stelline, badges. 

Il lavoro da fare per lui è immenso e l’impegno che ci mette è ammirevole. 

Una mamma della sua classe oggi mi ha detto “sai che mio figlio mi ha detto che Dani parla in inglese adesso!“, ed io mica lo sapevo!

Sono stata al colloquio con la maestra di Lori.

Vi ricordate i colloqui dei genitori ai nostri tempi? 

Ricordo la devastazione di mio padre, il suo disgusto per la lunga attesa davanti alla porta per poter parlare con la maestra o con i professori. 

Era un’agonia.

Qui mi è stato dato un fogliettino con l’orario assegnatomi, 4.30.

Io sono arrivata con i miei soliti 10 minuti d’anticipo. 

Nella sala polivalente della scuola c’erano tanti tavolini quante maestre, messi in fila con un simpatico cartello sopra indicante il nome della classe – avrei voluto fare una foto ma non sarei passata inosservata!

Nella piccola sala adibita a mensa c’era allestito un coffee bar. 

Mi son presa pure una tazza di tè aspettando il mio turno.

Alle 4.30 in punto ero seduta davanti alla maestra. E sapete perché? 

Una tipa all’ingresso era addetta al campanaccio. 

Una campana da mucca in mano che suonava allo scadere dei 10 minuti. Non sapevo se ridere o urlare “ma che spettacolo”!

La maestra di Lori mi ha mostrato i suoi quaderni, ha fatto i complimenti al “huge work” (lavoro immenso) che lui sta facendo e mi ha mostrato la sua valutazione (review). 

Insomma la maestra ha fatto completare ad ogni bambino la propria review

Trovo questa cosa fantastica. Ogni bambino ha giudicato se stesso, come succede ai grandi in certi ambienti di lavoro durante l’annual review.

Lori con la sua scrittura in stampatello minuscolo un po’ forzata (lui viene dalla scuola francese dove si scrive subito e solo in corsivo) si è giudicato, ha scritto di se ed ha scritto da solo, senza aiuto e non posso dirgli altro che “good job“!

Ci aspetta una settimana di vacanza ben meritata!

Ci siamo tutti impegnati in questa nuova avventura, ci siamo buttati a capofitto in questa nuova vita senza paura (un pochino sì dai!) e con lo spirito giusto, positivi, aperti e vogliosi di farcela. 

Cominciare a vedere piccoli risultati mi fa tirare un bel sospiro di sollievo!


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