La Prima Comunione in Inghilterra

C'è la Chiesa Anglicana (Church of England), ci sono la Chiesa Metodista e la Chiesa Ortodossa, ci sono le Moschee e i templi induisti, c'è la Chiesa Cattolica Romana e ci sono tanti altri luoghi di culto di altre religioni in Inghilterra. Viviamo in un luogo dove convivono etnie e religioni diverse in maniera naturale. 

A scuola i bambini fanno Religione, ma è diversa dalla religione che facevo io a scuola, dove era solo e soltanto religione cattolica. So benissimo che la "me bambina" non era a conoscenza di tutta questa varietà di credi come invece lo sono i miei figli.
Qui studiano tutte le religioni e ne imparano le differenze, le tradizioni, crescono sentendo parlare di altri culti, possono arrivare a mettere in dubbio la loro religione chiedendosi perché quella e non un'altra per noi,  perché non c'è un unico Dio. 
Mi sono ritrovata a rispondere a tante domande difficili, lo ammetto, ed ho trovato la pace rispondendo che quello che deve guidarci è l'amore e il rispetto per il prossimo, qualunque Dio si preghi.

Io sono cresciuta in oratorio, andavo tutte le domeniche a Messa, facevo catechismo tutti i sabati, andavo in colonia con il prete d'estate, da adolescente ho fatto l'aiuto-catechista e tantissimi miei ricordi da bambina e ragazza sono legati al mondo della parrocchia. 
Non sarà così per i miei figli. 
Qui non c'è lo stesso concetto di "oratorio" che c'era per la "me bambina" in Italia. 
Daniele ha concluso da qualche settimana il ciclo di lezioni di catechismo per prepararsi alla Prima Comunione che ha fatto il 14 Maggio. 

Il tutto è iniziato con una riunione dei genitori dei bambini che frequentano Y3 (bambini di 7-8 anni) in una sera di Settembre. 
E' stato spiegato come si sarebbe svolto il catechismo e sono stata specificate le tempestiche. 
Daniele frequenta Y4, l'anno scorso lo ritenevamo troppo piccolo per fare questo passo per cui abbiamo rimandato di un anno.

Conoscevo già il meccanismo perché Lorenzo fece la Prima Comunione nel 2015, nella primavera successiva il nostro arrivo qui in Inghilterra, ma qualcosa era cambiato. 
Non ci sarebbero più state lezioni in classi con la catechista in gruppi di 10 o 15, ma ogni bambino avrebbe fatto catechismo con il proprio genitore, in uno dei locali della parrocchia, guidati dalla catechista e dalle schede, lezione per lezione. 


Il concetto era quello di dare al genitore il compito di preparare il bambino alla Confessione e alla Prima Comunione. 
E' stato difficile per noi genitori, perchè mancava l'elemento del "gioco", del "divertimento", del "fare gruppo" che invece ha caratterizzato il nostro fare catechismo da bambini e che rende sicuramente il tutto più piacevole.  
Abbiamo fatto del nostro meglio per coinvolgerlo, per rendere il tutto più interessante possibile, ma per lui è stato spesso più un dovere che un piacere. 

Siamo arrivati comunque a concludere il nostro percorso di catechismo, tra le varie sessioni, la prima confessione e la caccia al tesoro in parrocchia (gioco bellissimo per scoprire nomi e angoli segreti della chiesa) e ad organizzare la comunione e la sua festa. 

L'organizzazione della coordinatrice del catechismo era qualcosa di impeccabile, rasentava la perfezione. Comunicazioni chiare via email, calendari dei vari eventi consegnati già dalla prima lezione, tutto spiegato nei minimi dettagli.

Ho trovato semplicità e raccoglimento nella Messa della Prima Comunione. 
Erano tanti i bambini che passavano a Comunione, perché la parrocchia che frequentiamo è  collegata ad una scuola primaria cattolica (non quella che frequentano i miei figli) che ovviamente prevedere che tutti gli alunni di Y3 facciano questo sacramento.

Erano più di 100 bambini, divisi in 3 weekend di comunioni e per ogni weekend 3 messe. 
In questo modo i pochi bambini alla volta per ogni Messa  hanno fatto sì che la cerimonia non fosse affollata e incasinata.

I banchi centrali della chiesa erano riservati per i bambini e le loro famiglie (mamma, papà e fratelli). I parenti e gli amici erano invitati a sedersi nei banchi laterali. 
 
Daniele mi ha stupito nell'aver scelto di partecipare attivamente alla Messa proponendosi come lettore e come uno dei bambini all'ingresso della chiesa per distribuire i libretti dei canti. Dice che così si sarebbe annoiato di meno, tutto un programma con lui!

Al momento della Comunione i bambini sono stati chiamati davanti all'altare ed hanno preso l'ostia e bevuto il vino rosso dal calice, qui si usa così. 

Poi in file composte, alzandosi banco per banco, da sinistra a destra, hanno fatto la Comunione tutte le altre persone in chiesa. Le persone del secondo banco non si alzano fin quando quelle del primo non si sono messe tutte in fila e così via, una compostezza incredibile che ovviamente stupisce sempre i nostri ospiti italiani. 
  
Le indicazioni date dalla cordinatrice dicevano chiaramente "no foto" durante la Messa e così è stato. 
Nessuno ha scattato foto, se non alla fine della Messa, quando i bambini sono stati chiamati sull'altare ed i genitori hanno potuto fotografare i loro figli e fare qualche foto di famiglia per immortalare il momento. 


 
Per quanto riguarda l'abbigliamento non c'era la tunica come usai io da bambina, ma i bambini erano liberi di vestirsi come volevano. 
Le info della coordinatrice dicevano chiaramente "we are happy with clean, modest and tidy "Sunday Best" " cioè l'importante era che fossero puliti, modesti e in ordine, niente macchie di fango e ginocchia nere insomma, come è comune vedere i bambini da queste parti... compresi i miei!

Dal mio punto di vista non è mai facile organizzare questi eventi quando si è lontani dalle proprie famiglie: i voli aerei, le camere d'albergo, i transfer dall'aeroporto, i pranzi e le cene per tutti e le bomboniere.

Per quanto riguarda queste ultime mi ritengo fortunata d'avere un'amica speciale che è corsa in aiuto. 
Lei, Paola di "Al mercatino del Feltro", con le sue mani fatate crea oggetti di ogni tipo in feltro e per l'occasione ci ha stupito con i suoi angioletti che, riposti in una bustina semplice con dei confetti (portati dalla nonna dall'Italia), sono stati la bomboniera semplice e perfetta per la prima comunione e soprattutto "made in Sicily"!



Nonni, zii e la cuginetta hanno fatto del loro meglio per essere presenti, anche se non tutti ce l'hanno fatta ma li abbiamo sentiti vicini con il pensiero. 
Hanno assistito alla Messa in inglese senza capirci niente ma sono riusciti a commuoversi lo stesso, fantastici!

Per i bambini è stata una cosa speciale avere tutti i nonni insieme in un colpo solo, cosa che accade molto raramente visto che in Italia i nonni abitano in due città diverse. 
Abbiamo passato giornate intense con loro, abbiamo condiviso la nostra quotidianità e li abbiamo portati in alcuni dei nostri luoghi preferiti qui intorno.

Ammetto che ne sono uscita devastata, troppe emozioni in un colpo solo e tante cose da fare e da gestire concentrate in pochi giorni, ma qui qualcuno ha già iniziato il conto alla rovescia per la prossima Prima Comunione, quella di Paola tra un paio d'anni, quando la "big family" si riunirà di nuovo e sarà ancora un bellissimo gran casino!