La petition - la petizione nel condominio francese

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    condominio in costa azzurra

    Ho sempre associato il termine petition (petizione in francese) a qualcosa di giusto, a un diritto del cittadino di chiedere per ottenere determinate azioni da parte dei legislatori o enti pubblici, petizioni per chiedere che cessi un atto ingiusto, ma la petizione che ci hanno chiesto di firmare nel condominio di Antibes, Costa Azzurra, in cui abbiamo vissuto per un paio di anni ci ha lasciato senza parole.

    Qualche mese prima si erano trasferiti nel nostro pianerottolo, in uno degli appartamenti in affitto gestiti da un'agenzia immobiliare locale, una famiglia di cinque persone.

    Li abbiamo incrociati spesso nelle scale, li abbiamo sentiti litigare: hanno figli adolescenti, ci siamo detti che magari è comprensibile avere discussioni animate con loro.

    Gli altri condomini non sono della stessa opinione.

    Molti di loro sono coppie di pensionati parigini che hanno scelto questo palazzo di Antibes come meta per la loro pensione: c'è un buon clima, c'è la piscina (cosa comune nei condomini qui in Costa Azzurra) e ci sono tante persone come loro.
    Il problema è che la loro tolleranza nei confronti della vivacità o rumorosità delle famiglie è ai minimi livelli.

    Lo sappiamo perché ce l'hanno dimostrato subito, facendoci capire che non tolleravano gli schiamazzi dei nostri tre bambini piccoli, allegri e giocosi in terrazza.

    Ma questa volta il problema non siamo noi.

    L'attenzione adesso si è spostata nei confronti di questa nuova famiglia.
    Sembra che di notte ci sia confusione, sembra che uno dei figli di questa coppia suoni i campanelli, sembra che siano loro a sporcare di più nelle scale e negli spazi comuni.
    Sembra, ci hanno detto.

    Al terzo piano vive una signora anziana, "quella con il cagnolino" la chiamiamo noi, che esce almeno dieci volte al giorno e che conosce i dettagli e gli spostamenti di ogni condomine.
    E' lei che ci ha fermato e, mentre uno dei miei figli faceva due carezze al suo cagnolino ricciolo, ci ha aggiornato sulla situazione.
    Ci ha chiesto di fermare la petizione per "les noirs".
    "Les noirs" in francese vuol dire "i neri" ed è il modo in cui chiamano la nuova famiglia nel nostro pianerottolo riferendosi al loro colore della pelle (se tenete conto del fatto che noi veniamo chiamati "les italiens" direi che non mi stupisce troppo!).
    Tutti gli altri vengono chiamati Monsieur e Madame (cioè signore e signore in francese), ma per noi stranieri sembra non valga questa regola.

    Ma torniamo alla petizione.
    I condomini hanno così deciso di far girare una petizione che richiede che vengano cacciati, perché sporcano, hanno un cattivo odore e fanno troppo rumore, queste le ragioni.

    La petizione mi ha lasciata sconcertata.
    Non si poteva prima parlare con questa famiglia gentilmente chiedendogli di essere più rispettosi se questo è il problema?
    Non si poteva contattare l'agenzia per far sì che parlassero con gli inquilini e li invitassero a fare attenzione al rumore e alla pulizia?

    Quel foglio della petizione condominiale, pieno di firme, mi è stato messo davanti e crediamo d'essere tra i pochi ad essersi rifiutati di firmarla.

    La cattiveria e l'aggressività con cui ci hanno proposto di firmare mi ha lasciata basita.
    Andava fatta in fretta la petizione, per liberarsi di questi "les noirs" il più velocemente possibile.

    Inevitabilmente il mio pensiero è volato all'estate 2012, quando la mia piccola Paola aveva poco più di un anno ed era in quella fase in cui quando giocava con i suoi fratelli urlava un po' e disturbava gli altri condomini che volevano solo rilassarsi in terrazzo.

    Ricordo bene il modo in cui alcuni vicini ci aggredirono, facendomi sentire la mamma peggiore del mondo per non saper gestire le grida di mia figlia e trasmettendoci tutta l'insofferenza nei confronti dei bambini, ospiti poco graditi in quel tipo di residenza della Costa Azzurra.

    Mi sono chiesta più volte, negli anni in cui abbiamo vissuto in Costa Azzurra, come mai qui sembri che tantissima gente si sia dimenticata di cosa voglia dire avere bambini piccoli, di perché tanti anziani siano così poco tolleranti nei confronti delle famiglie.
    E' indubbiamente uno degli aspetti che più ci ha pesato del vivere in quella parte di Francia, come ho raccontato nel mio articolo sul bello e il brutto di vivere in Costa Azzurra.
    Sono stati troppi gli eventi di intolleranza e di razzismo che abbiamo subito, solo per essere italiani e per avere tre bambini piccoli attivi, vivi e gioiosi.

    Fortunatamente la petizione questa volta non è toccata a noi.
    Non so come avrei potuto reagire a una cosa del genere.
    Tutta la mia empatia va a quella famiglia, con le sue difficoltà e con i suoi problemi, che al posto di trovare aiuto ha trovato odio e insofferenza, solo per avere il colore di pelle diverso.



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