Cronaca di un trasloco internazionale: sentirsi a "casa" in una nuova casa

E' stato un gioco d'incastri, di calcoli, d'organizzazione. 

Il nostro quadernino era costantemente carico di cose da fare, in che giorno, con quale ordine.

Abbiamo fondamentalmente trovato la casa dopo 5 giorni dal nostro arrivo a Londra, ma solo dopo 10 ci hanno dato conferma che potevamo entrarci.


Il 3 settembre era la data della consegna delle chiavi.

Il 3 settembre!


Una data non a caso, come niente succede a caso nella vita e tutto ha un senso!


Il 3 settembre io e BabboGe' ci siamo sposati. 

Dopo nove anni esatti ci siamo ritrovati a bordo della nostra prima macchina comprata insieme - affezionatissima opel corsa irish - carica di valigie, monopattini e sacchi a pelo, con i nostri tre bambini,  pronti per entrare in una nuova casa (l'ottava per l'esattezza), in un nuovo paese (il terzo) e pronti per iniziare una nuova vita.

E' stato un nuovo inizio per noi due nel 2005 accompagnati dalle nostre famiglie e dagli amici piu' cari. 


E' un nuovo inizio, in questo 2014, per noi cinque, uniti, vicini e forti, sostenuti da lontano dalle nostre famiglie e da amici, vecchi e nuovi, che hanno rivolto un pensiero a noi in pieno trambusto da trasloco.

Siamo entrati contenti ed emozionati in questa casa, la prima volta per noi in una casa a due piani - siamo sempre stati una famiglia d'appartamento - e la gioia dei bambini era palpabile come tra un po' saranno palpabili i miei glutei belli sodi a far su e giu' dalle scale!

Li abbiamo lasciati andare liberi alla scoperta della casa: corsa sulle scale, aperture porte - "mamma ci sono due bagni" - e la gioia del giardino. 

Un piccolo giardino che per loro e' liberta', divertimento, scoperta e per me e' la salvezza!

Liberi in giardino

Ognuno fa le scale a modo suo

Pianerottolo: luogo ideale per leggere il catalogo Argos

Ci siamo goduti la nostra ultima notte da campeggiatori sui materassini gonfiabili pronti per ricevere il camion del trasloco la mattina dopo alle 7.30. 



I bambini non stavano piu' nella pelle e nemmeno noi.

Credo che la fase piu' bella di un trasloco internazionale sia ritrovare le proprie cose, quelle impachettate con cura, risedersi sul proprio divano e rimontare i nostri letti. 

Per i bambini e' importantissimo, sono oggetti lo so, ma sono comunque un punto di riferimento per loro, sono le loro cose e ritrovarle li fa sentire a loro agio, meno persi e piano piano a casa in un ambiente nuovo.


Abbiamo iniziato dalle Lego, questo lo sanno in molti ed io mi sono dedicata alla cucina, che e' comunque il mio luogo, e' il mio campo d'azione e in questa cucina qui mi sento gia' un sacco motivata, per lo spazio, per i fornelli a gas - addio piastre elettriche - e per la tanta luce che entra dalla finestra che da' sul giardino.

Mi sento bene, sento una bella energia in queste quattro mura ed in questa nuova citta'.

Mentre seguivamo scrupolosamente i traslocatori che scaricavano le nostre cose e' iniziata la "processione" di genitori e bambini del quartiere diretti a scuola, chi a piedi, chi in bici ed in molti ci hanno guardato incuriositi e ci hanno sorriso con un gentile good morning

Bimbi con la divisa della scuola qui vicino, scuola nella quale spero potranno andare anche i nostri bimbi.
 

Dico spero perche' qui il processo d'iscrizione ad anno scolastico iniziano e' un po' complesso.

Abbiamo potuto esprimere la preferenza per tre scuole e l'ufficio scolastico che si occupa delle "in year admission" ci ricontattera' tra 15 giorni per farci sapere quale di queste tre scuole ha posto per Lolo', che entrera' in Year4 e per Dada' che entrera' in Year2. 


Avremo il culo la fortuna di trovare posto, per entrambi, nella stessa scuola?

Spero di si, ma ho dei seri dubbi!

Intanto abbiamo provato anche con la scuola cattolica della zona che sembra essere un'ottima scuola. 

In questo caso e' la scuola stessa che gestisce le iscrizioni in corso d'anno. 
Abbiamo completato il modulo scaricato online dal loro sito, ci siamo presentati con i certificati di battesimo - lo sapevamo che li avrebbero chiesti - ma, mancava la lettera del prete della parrocchia frequentata negli ultimi anni attestante la nostra assidua presenza alla messa della domenica.
Noi questa lettera non possiamo fornirla perche' in Francia non abbiamo frequentato nessuna parrocchia per diversi motivi.

Per cui le speranze d'avere un posto in questa scuola si riducono.

Ecco che piano piano scopriamo le caratteristiche di questo paese, i suoi pro ed i suoi contro.
 

La scuola e' la cosa che mi preme di piu', perche' quei 3 hanno voglia e bisogno di ritornare sui banchi dopo un'estate di movimenti, di cambiamenti, di pochi compiti e di poco tempo di qualita' passato insieme a loro.

Io e BabboGe' abbiamo messo il turbo per rendere questa casa vivibile il piu' in fretta possibile. 

Il "DIY guy" che e' in lui ha dato il meglio di se'!
 

La camera del casino e' stata creata - per camera del casino s'intende quella stanza nella quale vengono accatastati i cartoni e le cose non necessarie nell'immediato - e piano piano il resto della casa prende forma.
 

Intanto io ed i miei tre marmocchi ce ne andiamo in giro per la citta' e piu' la scopriamo, piu' ci piace e piu' ci sentiamo a casa

Il reparto bambini della biblioteca
Il viottolo pedonale in mezzo al bosco che da casa nostra porta quasi in centro
La piazza del centro