Scuola inglese: primo giorno in Year 4

"Mamma cosa vuol dire play?"  

"Giocare" 

"Mamma vuol dire anche iniziare... come quando cominciamo a guardare un dvd"
 
"M
amma come si dice giocare a cache cache (nascondino in francese) in inglese?

"mh....vado a cercare un traduttore".

Queste e tante altre sono le domande serali, quando la luce in camera si spegne, i baci sono stati distribuiti ed io ho il pollice in possesso di Paola che lo accarezza per addormentarsi.

Oggi è stato il primo giorno di scuola di Lorenzo.

Mi ha stupito, come solo i nostri figli sanno farlo.

L'ho lasciato con il visino tutto serio e un po' preoccupato nella classe dei "Kingfishers", una classe grande, luminosa, con tappeti colorati, cartelloni brillantinosi e tante cassettiere di cui una con il suo nome in compagnia di una simpatica maestra, giovane e dal viso dolce.
 
L'ho ritrovato contento, rilassato e con mille cose da raccontarmi, soprattutto che ha già 2 amici. 
Si perché la maestra ha incaricato 2 bambini di stare sempre con lui, di giocare con lui e far si che non sia solo e triste. 
E così è stato.

Ha giocato, non so come abbia comunicato ma sento che è stato bene. 
"Mamma ma quei due bambini stavano attaccati a me come una calamita sul frigo!"

La scuola di Lori è a 10 minuti d'auto dalla scuola di Dani. 


Hanno gli stessi orari: ingresso alle 8.40 e uscita alle 15.10. 

Come faccio?

Per adesso Babbo si occupa di portare Dani a piedi e poi corre a prendere il treno - questo implica un ritorno con il buio a casa! 
Io porto Lori in macchina con al seguito la piccola Paola. 

Il pomeriggio in teoria Lori dovrebbe fermarsi all'after school club, per quella mezz'ora che mi serve per prendere Dani e arrivare da lui ma, attenzione, anche qui c'è la waiting list.
 
Lista d'attesa  per tutto.
Per cui non ne abbiamo diritto, per adesso.
 
Non abbiamo diritto al pulmino perché non siamo più distanti di 2 miglia in linea d'aria - peccato che via terra le miglia siano di più.
Non abbiamo il diritto di prendere Dani all'uscita di scuola un po' prima, per avere il tempo di correre da Lori. 
Abbiamo però il dovere d'essere sempre in orario - attenzione che qui possono radiare dalla scuola se fai troppi ritardi - ma nessuno mi viene incontro per permettermi di farlo.

Sono molto arrabbiata, infuriata direi e un po' triste per questa situazione. 
Gli inglesi hanno regole rigide, ferree direi, li ammiro per questo, ma non ammiro la loro impossibilita' di gestire le "eccezioni", i "casi particolari". 
Non si rendono conto di quanto trambusto questa situazione stia creando in casa nostra, una situazione anomale e assurda.
Per adesso mi viene in aiuto Chiara, una mamma italiana conosciuta per caso che ha i suoi due maschietti nella stessa scuola di Lori e che si è offerta di prendermelo all'uscita del pomeriggio - ah la solidarieta' tra expat -  mentre io metto il turbo in macchina con Dani e Paola.

Tutto un po' di corsa, una corsa che spero finisca presto con una delle waiting list che si sblocca. 

Lori è nella waiting list della scuola di Dani e Dani e nella waiting list della scuola di Lori. 

Chi si libererà per primo?
E quando soprattutto?

Non lo sappiamo. 

Per ora facciamo del nostro meglio per fargli prendere un buon ritmo scolastico e li aiutiamo nei loro compiti a casa. 


Mi stanno stupendo questi due  maschietti coraggiosi.
 
Dani che ce la mette tutta per cominciare a leggere e scrivere e raggiungere i suoi compagni di classe e Lori che con orgoglio e grinta ha affrontato questo suo primo giorno di scuola inglese.
 
Sì, sono loro i coraggiosi e non io che in certi momenti avrei solo voglia di piangere.


Ascolta l'episodio del Far and Away podcast


vivere in inghilterra libro