Per celebrare la pubblicazione della seconda edizione del mio libro Vivere in Inghilterra - Tutto quello o quasi che un genitore dovrebbe sapere ho pensato di scrivere un posto diverso, ispirandomi ad una delle mie Live fatte sul mio canale Instagram.
Ho scritto il libro nel 2020 e dopo più di un anno ho deciso di rivederne alcune parti e aggiungerne altre per renderlo ancora più completo.
E' con l'ultimo capitolo, Storie di genitori italiani in Inghilterra, che ho reso ancora più ricco questo volume, fornendo ulteriori punti di vista sulla vita da genitore in Inghilterra.
Il post di oggi però non vuole essere una mera presentazione del mio libro autopubblicato, ma vuole essere un racconto leggero di cinque aneddoti ispirati alla mia esperienza da genitore in Inghilterra.
Vivo qui, con mio marito ed i nostri figli, Lorenzo, 15 anni, Daniele, 13 anni e Paola, 11 anni, dal 2014.
Non sono i primi anni di vita all'estero, non venivamo dall'Italia, ma da altre esperienze di espatrio: 5 anni in Francia e 5 anni in Irlanda. Diciamo che gli anni di rodaggio in altre nazioni ci hanno sicuramente aiutati ad arrivare qui abbastanza preparati e con la giusta apertura mentale.
I primi anni in Inghilterra, in particolare, sono stati anni di scoperta e di qualche figuraccia. Dicono che sbagliando si impari: vale anche per la vita all'estero.
Sono queste esperienze che hanno fatto nascere tantissimi articoli del mio blog dedicati alla nostra vita di famiglia italiana in Inghilterra e ai miei libri.
Diciamo che questi quasi 44 anni d'età e quasi 18 di espatrio stanno prendendo il gusto di esperienza e gli aneddoti non mancano.
Vediamo di raccontarvene alcuni:
1 - Icing non ti temo più
Partiamo dal famoso "tuck shop" un evento molto amato in tante scuole primarie.
Il giorno del "tuck shop" tutti gli alunni devono portare a scuola 6 dolcetti, che verranno venduti ai bambini durante la giornata di scuola per la modica cifra di 50p per 3 cupcake e per un bicchiere di squash (sapete cos'è lo squash vero?). I dolcetti avanzati saranno venduti all'uscita da scuola.
Quando, nel nostro primo anno qui, vidi la mail che spiegava come funzionava il "tuck shop" mi lanciai a fare dei muffin (credendo inizialmente che i miei muffin potessero essere equiparati ai cupcake, ma che ne sapevo!).
Arrivai così a scuola con un bel vassoio di 12 muffin dentro (6 per ognuno dei miei figli a scuola), erano buoni, credetemi, ma avevano un problema: non li avevo decorati. Non avevo messo sopra quell'immancabile "icing" o "buttercream" che è un "must" immancabile sui cupcake inglesi.
I miei figli mi hanno fatto notare che nella bancarella dei dolcetti i miei muffin erano sempre lì, e nessun bambino li sceglieva, perché erano attratti da quelli super colorati coperti di icing. Per cui, se in una scuola inglese vi chiedono di portare dei cupcake, non dimenticate di cospargerli di icing, cioè la glassa.
Questo ovviamente mi ha fatto capire quanto la decorazione sia importante anche nelle torte, andando ad aprire tutto un capitolo di scoperte sul cibo inglese, di cui in parte ho parlato nel post dedicato alle ricette dall'Inghilterra e nel capitolo del mio libro dedicato alle feste di compleanno inglesi.
2 - L'importanza della tutela dei bambini: safeguarding
Passiamo dall'argomento cibo a un argomento più delicato: il safeguarding.
Safeguarding è una parola molto usata soprattutto negli ambienti inglesi in cui si ha a che fare con i bambini e ragazzi.
Per safeguarding si intende la tutela dei soggetti, cioè tutto quell'insieme di azioni che vengono prese per promuovere il benessere dei bambini e proteggerli dal subire danni.
Sono azioni mirate quindi a proteggere i bambini da abusi e maltrattamenti, a prevenire eventuali danni al loro sviluppo fisico ed emotivo, ad assicurare la crescita del bambino in un ambiente sicuro e nel quale ci si prenda cura di lui, a prendere azioni immediate per permettere al bambino e ai giovani adulti di avere una crescita serena.
Il safeguarding si applica in tantissimi settori. Io ne ho sentito parlare inizialmente a scuola.
Arrivavo dalla Francia e dall'esperienza con il sistema scolastico francese per Lorenzo e Daniele. Avevo avuto occasione più volte di aiutare a scuola, quando veniva richiesto, e l'ho sempre trovata una cosa utile per l'integrazione di noi genitori stranieri.
Ho fatto la stessa cosa qui in Inghilterra: appena arrivata mi sono subito offerta disponibile per aiutare durante una sessione di nuoto. Le sessioni di nuoto si svolgono nella piccola piscina riscaldata della scuola pubblica che frequentano i miei figli.
Ad ogni sessione, per le classi dei più piccoli, da Reception (4-5 anni) a Year 3 (7-8 anni) servono due genitori volontari, poi da Year 4 (8-9 anni) ne basta uno.
Ho così accettato di aiutare durante la sessione di Reception, la classe di Paola, nella quale era anche richiesto che un genitore entrasse in acqua ad aiutare. Mi ero così munita di un costume con pantaloncini (e menomale, dico col senno di poi) perché mi sembrava inopportuno presentarmi con il costume da mare classico a una lezione di bambini piccoli.
E ci avevo visto giusto da questo punto di vista: l'insegnante di nuoto richiedeva infatti che noi genitori in acqua fossimo "un po' coperti" per intenderci.
Qui diciamo che c'ho azzeccato, ma ho poi clamorosamente sbagliato, meritandomi pure una bella "sgridata" dalla teacher di nuoto, quando, arrivata in piscina, davanti agli spogliatoi, mi sono infilata nello spogliatoio delle femmine per togliermi i vestiti e cambiarmi.
L'insegnante di nuoto mi ha urlato da fuori di uscire subito, che non ero autorizzata ad entrare nello spogliatoio con le bambine come previsto dal safeguarding.
Fondamentalmente, per la tutela dei bambini, nessun adulto può entrare negli spogliatoi, cosa che invece nell'esperienza francese avevo fatto senza problemi. Ammetto che lì per lì ci sono rimasta male, non volevo di certo far male a nessuno e non avevo brutte intenzioni, ma le regole valgono per tutti ovviamente e se la guardo dal punto di vista del genitore, sono felice che ci siano regole così rigide.
Lo stesso vale quando si aiutano le classi in altri ambiti: il genitore volontario non deve mai farsi trovare da solo con un bambino, ma deve essere sempre "in vista". Fa sempre parte del safeguarding la regola di non toccare i bambini, cosa che all'inizio mi sconvolgeva e che pensavo fosse freddezza delle maestre. Invece tutti coloro che lavorano con i bambini devono comunque fare attenzione a non avere contatti che potrebbero creare disagio con il bambino (abbracci, carezze, coccole eccessive possono essere sospette). Tutto ciò per proteggere i bambini da eventuali abusi.
3 - La vita sociale da genitore in Inghilterra
Dopo il safeguarding passiamo a un argomento più leggero: le uscite dei genitori.
Il mercato delle babysitter ha molto successo qui in Inghilterra e anche i giovani genitori cercano di mantenere la loro vita sociale serale attiva quando possibile.
In questo la scuola aiuta nel far fare nuove amicizie ai genitori e nell'organizzare eventi che prevedano anche serate alternative per mamma e papà.
Ci sono le serate quiz, chiamate in inglese quiz night organizzate in alcuni pub locali oppure la serata bingo organizzata nella palestra della scuola.
Uno degli eventi più attesi è la Summer Dance, la festa di gala di inizio estate per i genitori della scuola, che viene organizzata ogni due anni alla fine dell'anno scolastico.
Un anno sono stata coinvolta nell'organizzazione di questo evento in un golf club della zona ed è stata una bellissima esperienza culturale. A parte il partecipare ovviamente a tutta la pianificazione, è stato bello poi godersi la serata con mio marito e altre coppie di amici.
La cosa buffa è stato al nostro arrivo in macchina: il parcheggio era vuoto. Ci è preso malissimo, pensavamo di aver sbagliato location. Non avevamo sbagliato luogo, buona parte dei partecipanti erano già all'interno del golf club. Semplicemente, erano arrivati tutti in taxi, nessuno era venuto con la propria macchina.
La motivazione sta dietro al fatto che essendo tutti consapevoli del fatto che avrebbero bevuto alcool, nessuno è venuto in macchina per via della tolleranza zero alla guida che c'è qui in Inghilterra.
Noi non siamo dei grandi bevitori e non avevamo di certo considerato questo aspetto, sapevamo che saremo usciti sobri da quella festa. Ma per la cultura inglese non è così.
Questo tipo di feste è un'occasione per bere, per lasciarsi andare e superare i propri limiti di contenimento delle emozioni. Cosa per il quale, probabilmente per il mio carattere, a me riesce benissimo anche senza alcool. Ho ovviamente trattato anche questo argomento nel mio libro "Vivere in Inghilterra - Tutto quello, o quasi, che un genitore dovrebbe sapere".
4 - Neogenitore attivo
La vita da neogenitore in Inghilterra ha una peculiarità che ho ritrovato anche negli anni da genitore in Irlanda: se vuoi tenerti attivo e avere una vita sociale con il tuo bambino è possibile e facile.
Le attività per i neogenitori sono delle più variegate, tutte mirate a far stare il papà o la mamma a contatto con altri genitori ed i loro bambini. L'attenzione alla salute mentale della mamma, in particolare, è molto alta.
Dal corso neonatale ai playgroup, dalle lezioni di ginnastica per i bambini piccoli alle sessioni in biblioteca: tutto è organizzato per creare occasioni di socializzazione per le mamme e i papà e per il loro benessere.
La sessione in biblioteca era una delle mie attività preferite a cui partecipavo con i bambini. Quando siamo arrivati in Inghilterra, solo Paola non era ancora in età scolare e ho potuto approfittarne per partecipare ad alcuni di questi incontri.
Il mercoledì era il nostro giorno in library, io e lei insieme a frotte di mamme, papà, childminder con bambini da 1 mesi ai 4 anni.
Mi sono ritrovata immersa in questa sala colorata della biblioteca, la sezione kids, meravigliosa, accogliente e incasinata, in contrasto con la pace che di solito si respira nelle biblioteche.
Decine e decine di bambini seduti per terra, sulla moquette a chiazze (di colori e di macchie, ammettiamolo!) pronti ad assistere alla più svariata carrellata di canzoncine in inglese e letture animate.
L'apprendimento delle canzoni in inglese, chiamate Nursery Rhymes, è una fase imprescindibile della crescita dei bambini in Inghilterra. Per le mamme straniere sono una botta di apprendimento dell'inglese, tra rime, parole nuove e fantasiose e vocaboli che potrebbero rimanere incomprensibili per svariato tempo.
Sono indubbiamente un'occasione per socializzare, per ritrovarsi in mezzo ad altre mamme e papà, sulla stessa barca, con gli stessi problemi da gestire e magari la stessa stanchezza e voglia di fare amicizia.
Spesso mi sono sentita chiedere "ma come fai tutto il giorno casa con i tuoi bambini, non ti annoi, non ti senti sola?". Ecco, in Inghilterra ti danno la possibilità di non sentirti sola nonostante la lontananza dalle famiglie e gli amici di una vita. Ovviamente ci vuole la giusta spinta e voglia di lanciarsi in questo tipo di attività con i propri figli.
Io personalmente non mi sono mai sentita sola, anzi, questo ambiente così stimolante per le giovani mamme mi ha permesso di vedere cose nuove, imparare tanto e scoprire nuovi modi di fare e diversi approcci educativi. Oltre, ovviamente, ad aver imparato a memoria tutte le canzoni per bambini in inglese, che vi assicuro è un incredibile traguardo!
5 - Competizione sportiva
Concludo la mia carrellata con un argomento che mi sta a cuore e che, in tutta sincerità, devo ancora metabolizzare al 100%: la competizione sportiva
Il primo anno in cui ho partecipato al famoso Sport Day, uno degli eventi scolastici della scuola primaria più atteso dell'anno, ho vissuto una vera e propria esperienza culturale, educativa e emozionale intensa.
Per primo lo stupore per l'organizzazione pazzesca di questo evento: altoparlanti, ragazzi di high school come aiutanti e addetti ai cronometri, prato immenso della scuola organizzato con separatori per i vari sport e per la zona dei genitori.
Atmosfera elettrizzante, non c'è dubbio, è un evento a cui tutti i genitori partecipano, chi prendendo giorni di ferie da lavoro o ore di permesso. La flessibilità al lavoro per i genitori è una realtà, l'ho vista con i miei occhi.
Poi iniziano le gare e il tifo sale a livelli da stadio.
Ma il momento più eclatante e atteso è quello della corsa finale, sembra che chi vince quello, vince tutto! Genitori accalcati alla rete a urlare e la cosa inizialmente mi ha lasciato un po' sconvolta, io abituata inizialmente agli inglesi pacati e composti, li ho visti trasformare in tifosi calorosi.
Lo sport viene preso molto molto seriamente, un po' come si vede nei film americani anche se non esattamente allo stesso livello. Ci sono anche tanti genitori che scelgono le scuole per i figli in base a quanto queste scuole sono orientate allo sport e ci sono college che offrono borse di studio per gli studenti che eccellono in discipline sportive.
Questi sono solo 5 aspetti che ho voluto raccontarvi in maniera molto naturale e spontanea, tanti altri li trovate nel mio libro Vivere in Inghilterra - Tutto quello, o quasi, che un genitore dovrebbe sapere.
E' uscita la seconda edizione in marzo 2022: un volume di circa 200 pagine con una sezione in più rispetto al primo e tante aggiunte in ogni capitolo.
La sezione corposa che è stata aggiunta è quella dedicata alle storie di altri genitori italiani in Inghilterra, per dare voce ad altri punti di vista e altre storie di famiglie italiane che vivono qui.
La live instagram ispirata a questo post potete vederla nel profilo instagram di MammaFarAndAway.
Se siete alla ricerca di materiale per insegnare l'inglese ai vostri bambini partendo dalla fonetica, nel mio shop trovate quello che fa al caso vostro, dai libri per le prime letture in inglese, alle carte per giocare con l'inglese fino ai libri musicali. Sono tutti prodotti scelti con cura e selezionati attentamente per aiutare i genitori alle prese con il bilinguismo italiano-inglese dei loro bambini: