Socializzare in Inghilterra: l'importanza delle small talk

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    fare amicizia con gli inglesi

    Saper gestire le brevi conversazioni con gli inglesi è una delle cose da imparare il più in fretta possibile quando si vive in UK, soprattutto se abbiamo intenzione di integrarci e socializzare in Inghilterra.

    Queste conversazioni vengono chiamate small talk in inglese e nel famoso dizionario Cambridge Dictionary vengono definite come conversazioni su argomenti non importanti tra persone che non si conoscono bene.

    Sono quelle chiacchiere fugaci che si fanno con i genitori dei compagni dei nostri figli mentre aspettiamo che escano da scuola, per esempio, sono le conversazioni con il vicino di casa o con un nuovo collega.

    Sono chiacchiere brevi, su argomenti magari banali, ma che sono utili come primo approccio nel socializzare con gli inglesi.

    E' importante sapere come gestire queste small talk perché potrebbero essere il primo trampolino di lancio per tessere nuove amicizie.

    Saper affrontare questi dialoghi brevi con gli inglesi è una delle prime cose da imparare quando ci si trasferisce nel Regno Unito, per evitare di far figuracce (sì, le figuracce sono sempre dietro l'angolo!) e per essere pronti a socializzare in maniera efficace.


    I benefici delle small talk con gli inglesi

    Andiamo ad analizzare quali sono i benefici di queste small talk, perché dovremmo fare queste chiacchiere con gente che non conosciamo, o davanti a scuola, o al supermercato? E perché è importante rispettare certe regole relative alla comunicazione nella cultura inglese?

    Anche se a noi italiani, estremi chiacchieroni e popolo super socievole in maniera naturale, potrebbe sembrare un'assurdità analizzare come si fa conversazione con gente che non si conosce, per la cultura britannica le small talk sono la base per tessere relazioni ed hanno dei grandi benefici per noi stranieri in Inghilterra:

    • aiutano a capire se con l'interlocutore si hanno interessi in comune (è stato grazie alle small talk che ho fatto amicizia con le mamme della scuola)
    • migliorano le capacità di ascolto e ci comprensione della lingua (ho imparato espressioni che prima non conoscevo)
    • ci aiutano a sciogliere il ghiaccio e sentirci meno in imbarazzo nel parlare in inglese (ho preso dimestichezza in fretta con i vari modi di dire "how are you?", "how are you doing?", "how is going?" etc, sciogliendomi parecchio)
    • sono il punto di partenza per discorsi più complessi e per amicizie più profonde (è tramite questi primi dialoghi brevi che ho conosciuto persone che ora sono care amiche)
    • sono un segno di gentilezza ed educazione (saper gestire un breve conversazione "small talk" è la base)
    • sono una piccola opportunità di mostrare chi siamo (per questo è importante lasciare spazio agli altri, se parliamo solo noi mandiamo il messaggio che siamo egocentrici).

    E' grazie alle small talk che sono riuscita, piano piano, a fare amicizia.
    L'approccio è molto diverso rispetto alla cultura italiana dove tutti hanno la chiacchiera facile, dove dopo che ti sei visto un paio di volte magari ti organizzi subito per un caffè al bar o una cena fuori.
    Nella cultura inglese ci vuole molto più tempo, è come se gli inglesi avessero bisogno di capire chi sei veramente prima di aprirsi e dare confidenza.
    Per cui è importante saper rispettare i loro limiti per non risultare invadenti (e di conseguenza non riuscire poi a tessere amicizie che vanno al di là delle small talk).


    Quanto ci può volere per fare amicizia con gli inglesi?

    Bisogna essere pazienti, creare occasioni di condivisione, trovare persone con gli stessi interessi ed essere rispettosi dei loro ritmi, dei loro spazi e della loro privacy.

    Ovviamente in questo processo di fare amicizia con gli inglesi influisce anche l'età e il contesto in cui ci si trova immersi. Avevo 36 anni quando dalla Francia mi sono trasferita in UK e le persone coetanee conosciute avevano magari già il loro giro di amicizia, questo potrebbe rendere la socializzazione difficile anche in altre nazioni.

    E' con le small talk che ho iniziato a conoscere le mamme a scuola o la cassiera del supermercato o il barista del quartiere.
    La cortesia che traspare in queste small talk di solito è palese, poi è ovvio che ci possono essere eccezioni.

    Sembra proprio che i baristi stessi, per esempio, siano invitati a farle con i clienti per aumentare il loro grado di soddisfazione nell'esperienza di bere un caffè in quel determinato bar e devo dire che funziona.

    La gentilezza delle persone al contatto con il pubblico di solito è molto elevata: sorrisi pacati e chiacchiere educate guidate da brevi conversazioni cortesi.

    I benefici del sorridere, far due chiacchiere, aver qualcuno che si interessa a te con una breve conversazione ordinando anche solo un semplice caffè è comunque appagante.

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    Di cosa parliamo quindi in queste small talk con gli inglesi che non conosciamo?

    Ci sono delle vere e proprie regole non scritte relative agli argomenti da trattare e da non trattare in queste conversazioni con gli inglesi.

    Il tempo atmosferico

    L'argomento per eccellenza che può essere sempre sempre trattato, anzi, è quello su cui consiglio di prepararsi a livello di vocabolario, è sicuramente il meteo. Parlare del meteo con gli inglesi è una sicurezza, ma attenzione ad alcune accortezze.

    L'inglese si sta lamentando che piove? Confermiamo la sua teoria, cioè il fatto che sta piovendo di brutto ma non andiamo a dire frasi del tipo "ah qui il tempo fa schifo, da dove vengo io in Italia fa sempre bello!", questo potrebbe risultare offensivo.

    Ricordiamoci sempre che il tempo atmosferico per gli inglesi è un po come il quarto figlio, ci tengono molto, poi magari "lo sgridano", ma non tollerano troppo che siano gli altri a farlo. Sembra quasi che questo tempo atmosferico ballerino non possa essere insultato troppo da noi stranieri! Questa è un po' la percezione che ho avuto io negli anni di conversazioni con gli inglesi, ma magari mi sbaglio, giudicate voi!

    Lo sport

    Un altro argomento gettonatissimo è lo sport, ma anche qui attenzione alle singole situazioni. Se l'Italia ha appena vinto una partita contro l'Inghilterra, magari è meglio evitare!

    Viaggi e hobbies

    Altri argomenti facili e semplici da trattare sono i viaggi e gli hobbies, ma senza mai andare troppo nel dettaglio perché quella domanda "how was you holiday?" non vuole per forza dire "raccontami tutto delle tua vacanza" e risulta molto educato mantenere la risposta corta e farla seguire da un bel "what about yours?" cioè un "dimmi delle tua invece?".

    Gossip

    Ci sono alcuni tipi di gossip che potrebbero essere accettati, tipo quelli sui personaggi famosi, ma in generale non risulta per niente carino parlare male di altre persone con gli altri, come la mamma di una classe, o l'insegnante della scuola o del vicino di casa.

    Durante queste small talk gli argomenti trattati vanno tenuti a un certo livello di positività.
    Cioè se parlo di cibo, per esempio, non è che mi lamento del cibo inglese, cerco di parlarne in maniera positiva, per rendere la conversazione piacevole.

    Immaginatevi se nei 5 minuti di conversazione con una persona che conosco poco mi metto a lamentarmi del tempo, del cibo etc, che impressione lascio? Davvero questa persona sarà interessata ad approfondire un'amicizia con me?


    Quali argomenti non citare nelle small talk con gli inglesi?

    Ci sono alcuni argomenti che è bene non trattare con gli inglesi, soprattutto se non si ha raggiunto un certo livello di confidenza:

    • finanza e soldi (non si chiede quanto è costata la casa e non si chiede quanto guadagni/il salario)
    • politica e religione
    • morte e battute offensive
    • gossip e sesso

    Sul fare le battute c'è una grossa differenza culturale. Quello che loro chiamano "umorismo inglese" è molto diverso dall'umorismo nella cultura italiana, per cui è bene fare attenzione a non fare battute che magari per noi potrebbero essere accettabili ma che non lo sono per gli inglesi.


    Come fare per avere quindi una buona small talk?

    Per poter avere una conversazione piacevole con gli inglesi ci sono alcuni aspetti da non dimenticare:

    1- mettere l'interlocutore a proprio agio, evitando argomenti scomodi e sorridere (la comunicazione non verbale è sempre importante)

    2 - mettersi in ascolto, in inglese si chiama active listening e consiste nel lasciare spazio anche all'altro di parlare, senza quel "parlare sopra" che spesso mi capita nelle conversazioni con altri italiani (è una cosa che hanno notato anche i miei figli, di come, se parlo con altri italiani, ci parliamo sopra, cioè uno non ha ancora finito di dire una cosa che l'altro ha già iniziato a dire la sua)

    3- usare quelli che chiamano safe topics, cioè gli argomenti "concessi" quelli che non metteranno in imbarazzo nessuno (vedi sopra)

    4- fare domande sensate che dimostrino un interesse nei confronti dell'interlocutore in maniera naturale e spontanea.

    Capisco che potrebbe non essere facile sostenere una conversazione in una lingua che non è la nostra, il livello di conoscenza e dimestichezza con l'inglese varia da persona a persona. Però sicuramente farsi vedere sorridenti, entusiasti e interessati a quello che l'interlocutore sta dicendo aiuta.

    Io ho trovato e trovo tutt'ora un immenso piacere nel tenere queste small talk, con discrezione, cortesia, allegria e piacere. Alcune fortunatamente si sono evolute in belle amicizie con le quali adesso ridiamo del modo in cui la nostra amicizia si è evoluta, arrivando a baci e abbracci spontanei.

    Vivo in Inghilterra dal 2014 e tantissime volte mi sono sentita dire frasi del tipo "gli inglesi sono freddi".
    Non riesco a vederla come freddezza, anche perché spesso hanno una cortesia molto piacevole, ma più come riservatezza, come una capacità più limitata, rispetto agli italiani, ad aprirsi subito e dare confidenza immediatamente.

    Credo sia importante riflettere sulle differenze culturali quando si vive all'estero, provare a vedere le cose da diverse prospettive senza aspettarci che tutto e tutti siano come le cose e le persone che abbiamo lasciato nel nostro paese di origine e criticare appena qualcosa di diverso ci capita davanti (si tratta di saper gestire il culture shock in maniera efficace).

    Ci sono modi di fare "diversi", e diverso non vuol dire per forza sbagliato.
    Ringrazio tanto gli inglesi che mi hanno insegnato a non "parlare più sopra" e probabilmente alcune amiche ringrazierebbero me per gli abbracci calorosi che dispenso!


    Ascolta l'episodio del Far and Away podcast