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Il mio rapporto con il bilinguismo è sempre stato molto naturale.
Io per prima sono cresciuta bilingue, senza che i miei genitori ci facessero troppo caso o si facessero troppi problemi.
Mia mamma mi ha sempre parlato in francese, perché lei, nonostante sia 100% italiana, è cresciuta in Francia, ha fatto le scuole in Francia e le veniva più naturale chiamarmi Fabienne che Fabiana e parlarmi in francese piuttosto che in italiano.
Io sono cresciuta così, sentendo un'altra lingua in casa e rispondendo sempre e solo in italiano, uno dei tanti tipi di bilinguismo che ho raccontato nel mio libro intitolato "Bilinguismo in tante forme".
Quando poi i casi della vita mi hanno messo davanti ad una realtà francese, ho ritrovato in un cassettino della mia mente tutto quel francese sentito, assorbito passivamente che mi usciva dalla bocca, sì con un lieve accento italiano, ma pur sempre abbastanza corretto.
Ah, il potere del bilinguismo!
Proprio per il mio vissuto da persona bilingue ho sempre affrontato molto serenamente in tema di crescere bambini bilingue e forse anche per questo mi sono avventurata tranquillamente con mio marito ed i miei figli verso nazioni in cui si parlano lingue diverse.
Negli anni in cui abbiamo vissuto in Francia mi sono trovata ad avere a che fare con alcune maestre che insistevano sul fatto che, per il bene del bambino, avremmo dovuto smettere di parlare italiano in casa.
Non le ho mai ascoltate ed ho sempre parlato in italiano ai miei figli e continuo a farlo tutt'ora vedendone risultati incredibili.
Ricordo che una volta ebbi una discussione con una maestra che affermava che gli sporadici eventi di balbuzie di uno dei miei figli fossero dovuti al fatto che parlavamo italiano in casa.
Non le ho dato retta e, dopo aver consultato una logopedista, abbiamo capito che le cause erano bel altre.
In pochi anni di scuola in Francia, i miei due figli più grandi sono diventati bilingue italiano-francese ed i risultati scolastici sono stati ottimi, alla faccia di quella maestra che martoriò Lorenzo durante tutto il primo anno di scuola materna sminuendolo e facendolo sempre sentire da meno perché non parlava fluentemente francese il primo anno di maternelle.
Faccio questa premessa per rendere chiaro al lettore quale situazione scolastica abbiamo lasciato e come siamo arrivati in Inghilterra nel 2014, con i nostri figli di 8, 6 e 4 anni, desiderosi di cambiare vita e integrarci in questa nuova realtà inglese.
Una volta approdati in questa cittadina alle porte di Londra, ci siamo ritrovati circondati da mille culture, gente che parla lingue diverse e che comunica in inglese e scuole molto aperte al bilinguismo.
E' stato dopo qualche settimana dall'inizio della scuola che nel diario di Lorenzo ho trovato l'invito ad un incontro (coffee morning) per parlare del bilinguismo.
Sono dei tipi di incontri che le scuole inglesi organizzano abbastanza di frequente per supportare i genitori stranieri e fare chiarezza sul fenomeno del bilinguismo.
La percentuale di studenti stranieri nelle scuole è altissima; pensate che nella scuola primaria dei miei figli vengono parlare circa 30 lingue diverse.
Le scuole organizzano quindi questi incontri tenuti dagli insegnanti specializzati EAL (English as Additional Language - Inglese come lingua addizionale) che si occupano di affiancare e supportare gli studenti bilingue.
Quello a cui ho partecipato io era tenuto da una docente di origine indiana, giovane, solare che sapeva il fatto suo e che ha spiegato alcuni punti focali del modo in cui viene gestito il bilinguismo nelle scuole e di come gestiscono i bambini stranieri che si inseriscono nelle scuole inglesi.
ACCETTAZIONE DELLA DIVERSITA'
Prima di tutto ci ha fatto sentire speciali e ci ha detto che dobbiamo essere fieri di poter parlare ai nostri figli nella nostra lingua d'origine e trovo questo bellissimo - accettazione della diversità - e ci ha illuminato su quanto il bilinguismo sia positivo per i bambini.
L'essere stranieri, il provenire da una cultura diversa e il parlare una nuova lingua sono visti come una ricchezza e un valore in più.
L'IMPORTANZA DEL GENITORE BILINGUE NELL'APPRENDIMENTO DEL BAMBINO
Ha messo in risalto l'importanza del nostro ruolo nell'apprendimento del bambino, ci vuole impegno, ci vuole costanza e collaborazione tra la scuola, i genitori e il bambino. La scuola ritiene che il genitore debba fare del suo meglio per trasmettere la propria lingua e la propria cultura, ma allo stesso supportare il bambino nel percorso scolastico in inglese con gli strumenti ed i consigli delle maestre e della scuola.
Per questo sia le scuole che le amministrazioni locali si impegnano a offrire corsi per i genitori bilingue, come per esempio quello a cui ho partecipato io in cui ci spiegavano nel dettagli come seguire i nostri figli nel percorso scolastico.
DIFFERENZA TRA ACQUISIZIONE E APPRENDIMENTO DELLA LINGUA
Ci ha presentato le differenze tra l'acquisizione di una lingua e l'apprendimento di una lingua.
L'acquisizione avviene tramite un processo inconscio, in maniera semplice, fluente e con un'esposizione costante alla lingua.
I miei bambini hanno acquisito l'italiano da noi genitori, in modo naturale e senza fatica.
L'apprendimento di una lingua è più complesso:
- avviene in maniera conscia, come sta accadendo adesso ai miei figli che sono consapevoli d'essere in fase di apprendimento dell'inglese
- richiede sforzo, stanno facendo fatica ed e' davvero un "hard work"
- poco fluente, soprattutto nella fase iniziale le parole non usciranno in maniera spontanea e nella testa del bambino ci sarà quello sforzo di traduzione e di ricerca di parole più adatte alle situazioni
- non è un'esposizione naturale, soprattutto nella prima fase è normale che si sentano dei marziani in un nuovo pianeta, tutto suonerà strano e un po' sconosciuto.
DIFFERENZA TRA LINGUAGGIO SOCIALE E LINGUAGGIO ACCADEMICO
Un'altra differenza importante è quella tra il linguaggio sociale e il linguaggio accademico.
Il linguaggio sociale è quello parlato in maniera informale, in modo semplice, anche con qualche errore.
E' il linguaggio del "playground", cioè il linguaggio del gioco, del primo approccio. Motivo per cui più il gioco è parte attiva dell'apprendimento del bambino più il bambino assimilerà la lingua velocemente.
Il linguaggio accademico è quello che si acquisisce con anni di esposizione alla lingua e con sforzi ed impegno, quello che si scrive e che è ovviamente più complesso.
La cosa che mi ha lasciato sorpresa è stata la tempistica (media) di apprendimento di questi due tipi di linguaggio secondo questa insegnante: per il linguaggio sociale ci vogliono 2 anni, per quello accademico dai 5 ai 7.
Sono ovviamente dati statistici che possono cambiare da bambino a bambino e dal tipo di immersione nella lingua.
Posso confermare che per i miei figli, per esempio, i tempi di assimilazione della lingua sociale ed accademica sono stati molto più ridotti.
Dopo circa 3 mesi riuscivano a comunicare con i loro compagni e dopo circa 8 mesi avevano acquisito un ottimo livello di linguaggio sociale. Per quanto riguarda il linguaggio accademico, dopo un anno erano al livello dei loro compagni madrelingua inglesi ed ora sono tra i migliori della classe anche in letteratura.
PARLARE LA PROPRIA LINGUA MADRE
La scuola inglese invita a genitori stranieri a parlare la propria lingua madre in casa, con i figli. Più il loro vocabolario nella lingua madre sarà ricco, più il bambino riuscirà a trasferirlo nella seconda lingua. Non è necessario sforzarsi di parlare inglese tra le mura domestiche soprattutto se l'inglese non viene in maniera naturale, perché ai bambini questo non serve.
Serve invece aiutarli con un po' di vocabolario, come per esempio i nomi dei giorni della settimana, delle stagioni, degli oggetti e frutti ed i nomi dei mesi in inglese. Le varie strategie da usare per crescere bambini bilingue, senza perdere la connessione linguistica nella nostra lingua madre, le ho analizzate nel mio libro "Bilinguismo in tante forme".
L'IMPORTANZA DELLA LETTURA
La lettura ha un potere fortissimo su di loro, questo l'ho scoperto vedendo quanto sia ampio il vocabolario in italiano dei miei figli grazie ai tantissimi libri letti insieme ed al mio continuo spiegargli le cose che ci circondano, dalle più banali alle più complicate. Sull'importanza della lettura condivisa per i bambini avevo parlato approfonditamente qui.
Per quanto riguarda la lettura, ci hanno consigliato di leggere con loro anche in inglese, ma poi di contestualizzare la storia nella nostra lingua in modo tale che il bambino abbia chiaro il senso della storia per poi poterlo rielaborare in classe utilizzando le parole scritte nel libro.
L'IMPORTANZA DI STARE CON I PROPRI COETANEI
Nella scuola inglese non esiste la bocciatura (solo in casi rarissimi e speciali, in accordo con le famiglie) e se un bambino italiano, per esempio, entra nella scuola in Inghilterra senza sapere una parola di inglese, non verrà mai messo nella classe più bassa, ma starà con i suoi coetanei, nella classe in cui deve essere in base alla data di nascita.
ESSERE PAZIENTI
Il primo consiglio che gli insegnanti delle scuole inglesi cercano di dare ai genitori dei bambini stranieri che arrivano qui senza sapere parlare l'inglese, è quello di essere pazienti.
Cercano di rassicurare i genitori portando esempi di tantissimi altri bambini non inglesi che in pochi mesi si sono inseriti e che ora hanno ottimi risultati scolastici.
UN BAMBINO SERENO A SCUOLA IMPARA PIU' IN FRETTA
La logica degli insegnanti è quella di pensare prima al benessere emotivo del bambino straniero appena arrivato in una scuola inglese. Lo supportano nella fase di inserimento nella nuova classe e, tramite il gioco (questo vale per la primaria), puntano a fargli fare amicizia e farlo sentire a suo agio con i compagni.
Nel momento in cui il bambino sta bene a scuola, è a suo agio e si sente accolto, l'apprendimento arriva senza nemmeno accorgersene. Ovviamente esistono gruppi di supporto per i bambini che magari hanno bisogno di rinforzare la fonetica o matematica, ma il tutto viene fatto senza provocare stress e senza far sentire il bambino troppo diverso.
LA GESTIONE DELL'ERRORE NELLA LOGICA DEL GROWTH MINDSET
Le insegnanti cercano di fare molto attenzione all'autostima dei bambini e a gestire gli errori che fanno nella logica del Growth Mindset.
La maestra che aveva uno dei miei figli mi spiegò perché, nelle composizioni scritte di Daniele in year 2, correggeva solo alcuni errori alla volta e con la penna rosa, non rossa.
L'insegnante riteneva che in quella fase in cui Dani iniziava a scrivere in lingua inglese sarebbe stato deleterio per la sua autostima segnargli tutto il foglio in rosso, un errore dietro l'altro.
Lei si focalizzava solo su alcuni errori, facendolo poi lavorare sull'aggiustamento di quelli e andando a segnare gli altri nel testo successivo, senza mai dimenticarsi di lodarlo per ogni piccolo traguardo, per lo sforzo d'aver scritto una bella storia.
Lavoravano per piccoli obbiettivi alla volta, che piano piano Dani ha raggiunto con ottimi risultati e sentendosi sempre più sicuro di sé.
Se volete approfondire nel dettaglio l'approccio al bilinguismo nella scuola inglese vi consiglio la lettura del mio libro "Bilinguismo in tante forme - Metodi, esperienze e strumenti per crescere bilingue".
"La pazienza è ciò che nell'uomo più somiglia al procedimento che la natura usa nelle sue creazioni." - (Honorè de Balzac, Le illusioni perdute, 1843)
Se volete approfondire ulteriormente l'argomento del bilinguismo, qui trovate tutti gli articoli correlati:
- Bilinguismo ed empatia: il valore della lingua madre per tutti
- Il bilinguismo dei miei figli: domande e risposte
- 7 cose da non dire a un bambino bilingue
- La mia storia di bilinguismo ed esperienza di vita
- Equilibri di bilinguismo
- Crescere bambini bilingue: errori e difficoltà
- Storia di un bambino bilingue
- Il sorpasso di una lingua
- La matematica per i bambini bilingue
- La fonetica inglese per i bambini
- Evoluzione del bilinguismo
- La terza lingua
- I primi progressi nella nuova lingua
- L'approccio al bilinguismo nella scuola inglese
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