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Chi mi legge da un po' di tempo sicuramente si ricorderà della mia preoccupazione e del mio grande impegno per aiutare i miei figli a imparare l'inglese il più in fretta possibile.
Ci siamo trasferiti qui in Inghilterra nell'estate del 2014, sono passati un po' di anni ormai e la fatica fatta, l'ansia e le paure della prima fase sono un lontano ricordo, al quale guardiamo con un sorriso sulle labbra.
Arrivavamo da un'esperienza di vita di 5 anni in Francia, con 3 bambini relativamente piccoli (4, 6 e 8 anni), con la scuola francese lasciata alle nostre spalle, con tanta voglia di cambiare e di buttarci a capofitto in questa nuova avventura di vita in Inghilterra e, per i nostri figli, in un nuovo sistema scolastico.
I bambini sono spugne, lo confermo, e noi mamme abbiamo spesso la tendenza a preoccuparci troppo quando si parla di cambiamenti così radicali.
Indubbiamente, il mio darmi tanto da fare con loro, tramite libri da leggere, libri di testo, giochi in inglese e tanta collaborazione con le maestre, li ha fatti volare in alto più velocemente.
Il bilinguismo dei miei figli è uno di quegli argomenti relativi al nostro espatrio che fa scaturire domande e risposte con chi è curioso di sapere come stiamo crescendo i nostri figli bilingue e come gestiamo il bilinguismo. Queste alcune delle domande più comuni che ci vengono rivolte:
Come sono messi i tuoi figli con l'inglese? |
Per farli arrivare a un buon livello di bilinguismo hai parlato in inglese con loro? |
Parlate italiano in casa? |
Come va con l'italiano scritto? |
Come sono messi i tuoi figli con l'inglese?
Siamo a un buon punto, direi ottimo con l'inglese. Se un interlocutore non sa nulla del loro passato, non direbbe mai che sono arrivati qui che non sapevano una parola di inglese e che sono italiani (i loro occhi azzurri e capelli biondi li fanno mimetizzare bene!)
Hanno assorbito tutto, hanno lavorato sodo con una resilienza da far invidia a noi adulti e di questo ringrazio l'espatrio e tutto quello che ci ha messo davanti.
Non sono qui a lodare i miei figli, non sono quel genere di mamma che fa "show off" (tirarsela), come si dice da queste parti. Amo però parlare degli errori e difficoltà del bilinguismo, delle sue dinamiche affascinanti e di come lo viviamo noi; trovo utile condividere la nostra esperienza e magari essere d'ispirazione ad altri genitori italiani che si trovano nella situazione in cui eravamo noi quando ci siamo trasferiti qui in Inghilterra.
A livello scolastico sono al pari dei loro coetanei, direi sopra la media nazionale, dati i loro buoni risultati.
In "inglese" (inteso come letteratura, scrittura, lettura, grammatica) se la cavano alla grande ed ora che i due più grandi sono in High School è un piacere sapere che sono entrambi nei gruppi di studio di livello più alto.
Avevo paura, lo ammetto. Avevo paura che sarebbero rimasti indietro per anni, perché entrare in un sistema scolastico straniero nuovo, senza un background linguistico spaventerebbe chiunque, ma è andata alla grande e siamo molto orgogliosi di loro.
I libri in inglese per bambini, che abbiamo sempre letto insieme, hanno indubbiamente aiutato, come pure i libri di esercizi e attività in inglese che abbiamo acquistato per stare al passo con il programma scolastico ed essere sicuri che non ci siano lacune.
Vi lascio qui una lista di libri di testi scolastici inglesi, quelli che usiamo costantemente divisi per età e classe:
Per l'età di mia figlia (8/9 anni), che frequenta la quarta elementare inglese, abbiamo questi della casa editrice Collins, ideali per grammatica, spelling e punteggiatura e quello di "comprehension" per fare pratica con la lettura e la comprensione del testo.
Se ne cercate altri, ho creato per voi una vetrina sulla mia pagina Amazon contenente i libri di testo per la scuola primaria inglese che possono essere usati per supportare i nostri bambini nel percorso scolastico in Inghilterra.
Per Daniele, che ha appena iniziato High School, continuiamo a usare i libri con i quali ha studiato per prepararsi all'esame di fine scuola primaria inglese, perché i primi mesi di scuola secondaria sono in parte un ripasso delle ultime cose fatte in Y6.
Alcuni dei libri di testo dell'ultimo anno di primaria inglese sono di esercizi e prove di test (SAT Buster), altri sono di spiegazione (revision book/study book).
Per Lorenzo invece, che ha iniziato Y9 e che quest'anno sceglierà le materie da portare ai GCSE (esame di fine High School), ha dei testi che utilizza come supporto e approfondimento di quello che fa in classe e che sono stati suggeriti dai suoi insegnanti:
Anche in questo caso ho creato per voi una vetrina sulla mia pagina Amazon in cui ho raccolto i libri di testo per la scuola superiore inglese, quelli che possono essere usati per ripassare e aiutare i nostri ragazzi a stare a passo con il programma.
Per farli arrivare a un buon livello di bilinguismo hai parlato in inglese con loro?
Io non mi rivolgo mai a loro in inglese e loro non si rivolgono mai a me in inglese (l'unica eccezione che facciamo è quando siamo insieme a persone anglofone).
Se devono chiedermi una cosa, me la chiedono in italiano, se devono rispondere a una mia domanda, rispondono in italiano.
In molti degli incontri sul bilinguismo a cui ho partecipato, nei primi anni qui in Inghilterra, hanno sempre detto che per un'acquisizione veloce e efficace di una nuova lingua è importantissimo che i bambini abbiano un'ottima conoscenza della loro lingua madre.
Più il vocabolario nella loro lingua madre sarà ampio, più facilmente riusciranno ad acquisire il nuovo vocabolario della seconda lingua e credo che per i miei figli sia andata così.
Parlate italiano in casa?
Sia io che mio marito siamo italiani e la lingua parlata tra noi 5 è l'italiano, sempre.
Nella fase iniziale del nostro trasferimento in Inghilterra ho erroneamente tentato di infilare qualche frase in inglese nelle nostre conversazioni, pensando di agevolare il loro processo di assimilazione della nuova lingua, ma non è andata bene, ci sembrava troppo strano e innaturale comunicare in una lingua diversa dalla nostra lingua madre.
Il loro livello di italiano direi che è più che buono, se si considera che sono bambini che non hanno mai vissuto in Italia e sono esposti all'italiano sono in casa. Può capitare che infilino qualche parola inglese nelle frasi o che pronuncino incorrettamente parole nuove mentre leggono, ma in linea di massima possiamo ritenerci più che soddisfatti.
Durante le nostre vacanze in Italia, non hanno mai nessun problema nel comunicare con famigliari e amici, anzi.
E' stato buffo vedere come alcune persone fossero titubanti nel rivolgersi a loro e chiedessero prima: "mi capiscono se parlo italiano?" ed erano loro stessi a rispondere: "ma certo!" quasi scocciati dalla domanda.
La cosa che nessuno di noi 5 sopportava erano le lievi prese in giro per il loro accento in alcune frasi o il loro modo di pronunciare certe parole e quel "fargli il verso" mi ha dato davvero infastidito.
Io non faccio mai il verso ai miei figli e non ripeto mai l'errore che magari fanno nel parlare, semplicemente ripeto io la parola con la cadenza giusta e questo gli permette di correggersi da soli senza sentirsi in errore, senza che la loro autostima venga intaccata.
L'apprendimento di una nuova lingua non è solo assimilare vocabolario e modi di dire, ma è emozione, è quello che vivi con quella lingua, è l'affetto nelle mie parole per loro in italiano, sono le battute di BabboFarAndAway in italiano, è il nostro conversare tutti insieme davanti a un buon piatto di pasta in italiano, è il loro poter parlare con nonni e zii in italiano, è tutto quello che vivono con quella lingua.
Sia io che mio marito parliamo inglese molto bene, ma mai e poi mai ci verrebbe di comunicare con i nostri figli in inglese, non è la lingua della nostra identità. Per noi è solo e soltanto italiano.
La cosa buffa, e per la quale non vedo soluzione, è che spesso, tra di loro, i miei figli parlano in inglese, soprattutto se l'argomento è qualcosa relativo alla loro giornata a scuola o al gruppo scouts o allo sport fatto nel pomeriggio.
Lorenzo, il più grande, è quello che riesce meglio a far deviare il discorso verso l'italiano oppure devo semplicemente intervenire io, con una domanda relativa all'argomento, ed allora la lingua cambia (ma in tutta sincerità: non posso mica introdurmi in tutti i loro discorsi per sempre!).
Ogni tanto mi immagino il loro futuro e mi chiedo se parleranno tra di loro sempre in inglese o anche in italiano. Non ho risposta per adesso!
Come va con l'italiano scritto?
Da qualche tempo i due più grandi hanno il cellulare ed abbiamo una chat whatsapp tra di noi che io uso esclusivamente per spronarli a scrivere in italiano, ma loro questo non lo sanno, pensano solo che voglia fare la mamma cool e comunicare con loro in chat!
E sapete una cosa? Trovo meraviglioso il loro sforzo di scriverci in italiano, di non osare nemmeno scriverci in inglese e di fare quegli errori così "buffi" da farmi sorridere.
Come succede per l'italiano parlato, anche per lo scritto mi ritrovo a ripetere, anzi riscrivere, quello che hanno detto, per fargli memorizzare il modo giusto in cui si scrive quella determinata parola.
Non mi sono mai messa ufficialmente a fargli lezioni di italiano, ho sempre pensato che fossero già abbastanza impegnati, ma ho sempre letto loro libri in italiano e la comunicazione verbale non manca di certo.
E' soltanto da qualche tempo che ho iniziato ad aiutare mio figlio maggiore a prepararsi per il GCSE (General Certificate of Secondary Education) in Italiano, che probabilmente farà a fine anno scolastico.
La scuola secondaria che frequenta invita infatti gli studenti bilingue a passare l'esame della loro lingua madre qualche anno prima della fine della scuola secondaria, per non ritrovarsi all'ultimo anno con troppe materie da preparare.
La High School mi ha dato il link con le linee guida per dare l'esame di lingua italiana alle superiori qui in Inghilterra e noi abbiamo acquistato due libri di testo per iniziare a preparare Lorenzo:
Non sarà una passeggiata perché per questo tipo di esami di lingua bisogna essere preparati su determinati argomenti con un vocabolario specifico, che non per forza i miei figli hanno già.
E' indubbiamente facile per lui la parte di ascolto e di comprensione e credo sarà facile anche quella di dialogo in lingua. Ci sarà da lavorare di più sulla parte di scritto e un po' di grammatica.
Sarà una bella prova, che non vediamo l'ora di affrontare insieme.
Per me, genitore italiano all'estero, la cosa più importante è poter comunicare con loro nella mia lingua, soprattutto in quei momenti delicati delle confidenze, discussioni, problemi, quelli in cui in un'altra lingua faticherei e si perderebbe quella connessione genitore-figlio che per me è importantissima.
Non è facile, ne sono consapevole, e so che tanti genitori italiani si trovano in situazioni in cui faticano a far parlare la loro lingua ai figli (soprattutto se l'altro genitori non è della stessa nazionalità), ma l'importante è non demordere, non mollare, anche se rispondono in inglese, continuate a parlare il vostro italiano, prima o poi i risultati arriveranno.
Qui trovate tutti gli articoli che trattano il tema del bilinguismo:
- Bilinguismo ed empatia: il valore della lingua madre per tutti
- Il libro per conoscere, capire e sperimentare il bilinguismo
- 7 cose da non dire a un bambino bilingue
- La mia storia di bilinguismo ed esperienza di vita
- Equilibri di bilinguismo
- Crescere bambini bilingue: errori e difficoltà
- Storia di un bambino bilingue
- Il sorpasso di una lingua
- La matematica per i bambini bilingue
- La fonetica inglese per i bambini
- Evoluzione del bilinguismo
- La terza lingua
- I primi progressi nella nuova lingua
- L'approccio al bilinguismo nella scuola inglese
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