7 cose da non dire a un bambino bilingue

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    Il bilinguismo è un fenomeno altamente complesso e dalle mille sfaccettature che i genitori che decidono di crescere bambini bilingue dovrebbe analizzare e capire, per non inceppare in errori che potrebbero avere un impatto emotivo sui propri figli.

    L'approccio che decidiamo di usare nel percorso di crescita di bambini bilingue deve porre particolare attenzione al modo in cui comunichiamo con loro.

    Possiamo usare il metodo che più si addice alla nostra situazione personale e famigliare (dei metodi e delle tipologie di bilinguismo ho parlato approfonditamente nel mio libro "Bilinguismo in tante forme"), ma dobbiamo adottare uno stile di interazione che sostenga la comunicazione dei bambini, cioè che sia incentrata sul bambino come interlocutore accettato, capito e amato. Questa è la base di partenza per un buon sviluppo linguistico ed è questo a cui dobbiamo ambire, prima di tutto, come genitori.

    Crescere bambini bilingue non è una passeggiata, come non è una passeggiata essere genitore in generale. Le sfide che incontriamo nel relazionarci con i nostri figli sono veramente tante e, se viste dalla giusta prospettiva, sono un'ottima occasione di crescita personale e di riflessione, per noi adulti.

    La relazione con i nostri figli influenza il loro percorso di crescita bilingue.
    Lo dico spesso, quando parlo di bilinguismo, che va maneggiato con cura.

    Dobbiamo porre attenzione a cosa diciamo ai nostri bambini, a come glielo diciamo e quale lingua scegliamo per comunicare con loro. Cerchiamo di usare la lingua del cuore, detta anche lingua affettiva, quella che ci permette di esprimerci liberamente, con un ampio vocabolario e con tutte le intonazioni, sfumature che una lingua porta con sé. Ricordiamoci che anche nei semplici atti del prenderci cura dei nostri bambini piccoli passa il nostro linguaggio
    Non dimentichiamoci mai che i nostri figli hanno una forte intelligenza emotiva che non va mai sottovalutata. I nostri bambini sono esseri sensibili e attenti, che danno un forte peso a come comunichiamo con loro ed alle parole che usiamo.

    Ecco perché è importante fare attenzione a come interagiamo con loro quando si tratta di bilinguismo e di crescere bambini bilingue.
    Ci sono certe tipologie di frasi che è meglio evitare, che non andrebbero dette ai bambini bilingue.

    Ecco qui la mia personale lista di cose da non dire a un bambino bilingue:


    1- "Dai su, fai vedere alla nonna/a questo amico come parli bene inglese"

    Ci sono genitori che hanno la tendenza a voler far dimostrare ai loro figli, di fronte ad amici e parenti, quanto sono bravi in quella determinata lingua che stanno imparando o che sanno parlare. Attenzione però, non è sempre una buona idea farlo, dipende molto dalla personalità del bambino e dalla sua indole a voler "esibirsi".

    Per alcuni bambini potrebbe essere un momento di disagio e vergogna ed una situazione in cui potrebbero diversi dagli altri.
    Non trascuriamo il fatto che, per alcuni bambini, parlare due lingue può essere motivo di disagio in alcune circostanze.

    Penso ai miei figli, bilingue italiano-inglese, ma con lingua dominante l'inglese, che non sopportano quando in Italia amici o parenti vogliono che parlino in inglese per fargli sentire l'accento British. Per loro l'inglese è la lingua della scuola, quella che parlano con gli amici, è una parte talmente importante della loro esistenza che non riescono proprio a capire il senso del fare uno "show" davanti ad altri.
    Quello che magari fanno è giocare con i nonni o gli zii: il nonno o lo zio dice una parola in inglese, che crede di conoscere ma che pronuncia palesemente male, ed a quel punto i ragazzi subentrano con qualche mini-corso di pronuncia personalizzato e si fanno qualche risata tutti insieme.


    2- "Spegni la tv che leggiamo un libro in inglese"

    La lettura in lingua inglese è uno degli strumenti più forti ed utili del bilinguismo ma attenzione a come e quando la utilizziamo.
    Quando proponiamo un'attività nella lingua target (quella che vorremo che i nostri figli imparassero e parlassero) non poniamola come un sostituto ai tanto amati videogiochi o cartoni, non reggerebbe il confronto, è un dato di fatto.

    Puntiamo invece sulla routine, sul tempo dedicato scrupolosamente alle diverse attività. A me aiutava molto un piccolo timer, con il quale i ragazzi erano autonomi nel sapere che, quando suonava, era finito il tempo dei cartoni e poi passavamo ad altre attività. L'attività della lettura in lingua inglese, per esempio, era sempre la sera, prima di andare a dormire ed era un appuntamento fisso della nostra routine quotidiana.

    Ci vuole impegno, costanze e pazienza nel creare e proporre attività in inglese che siano divertenti e stimolanti e che non siano delle mere lezioni di lingua, ma ricordiamoci di porre attenzione al modo e al momento in cui le proponiamo.


    3- "Cavoli, senti quel bambino come parla inglese meglio di te!"

    Oppure frasi del tipo "eh ma quel bambino sa benissimo l'inglese, a te invece proprio non entra in testa", sono dannose e vanno evitate.
    Una delle regole imprescindibili della genitorialità è questa: non confrontate i vostri figli con quelli degli altri, o con i loro fratelli e non fatelo mai davanti a loro.

    Ricordiamoci sempre che ogni bambino è unico ed ha le sue tempistiche di apprendimento, questa deve essere la base di partenza!

    Per quanto riguarda il bilinguismo e il parlare una seconda lingua, riflettiamo sul fatto che ci saranno bambini che aspetteranno di avere una forte conoscenza interna della lingua prima di buttarsi a parlare liberamente, mentre altri si lanceranno a parlare senza paura di fare errori, anche se non avranno ancora una buona padronanza della lingua. Fondamentalmente dobbiamo sempre pensare che siamo fatti in tanti modi e che il percorso di bilinguismo e le tempistiche sono diverse da bambino a bambino e fortemente connesse al carattere del bambino stesso.
    Non osiamo mai far sentire un bambino da meno rispetto agli altri, potremmo fare grossi danni.


    4- "Se parli in inglese ti compro un gioco nuovo"

    La tattica del premiare è una di quelle che mi lascia sempre un po' perplessa come genitore e che non ho mai adottato, ma sono consapevole che per altri genitori è una pratica molto comune.

    Alcuni hanno la tendenza a premiare i propri figli con cose materiali se parlano in inglese o, in generale, se fanno determinate cose o raggiungono certi obbiettivi.

    In questo caso specifico, richiedere al bambino di comunicare in inglese per poter avere in cambio un oggetto tanto desiderato potrebbe funzionare una volta, magari due, ma non porterà di certo al raggiungimento del piacere di parlare una lingua in maniera naturale e spontanea sul lungo termine. Per cui non è proprio un approccio consigliato.

    Piuttosto, rendete il momento in cui parlate la lingua target un momento di gioco e divertente, oppure create delle attività speciali da fare solo in inglese per stimolare il dialogo.


    5- "Ma non si dice così!" "L'hai detto sbagliato"

    Dobbiamo fare molta attenzione a come gestiamo l'errore e a come correggiamo i nostri figli, soprattutto di fronte ad altre persone, tenendo sempre presente quanto certe frasi possano danneggiare la loro autostima. E questo vale anche per il tortuoso percorso del crescere bambini bilingue.

    Attenzione anche alle prese in giro, o le risate per una parola detta sbagliata in una determinata lingua. Potrebbero sembrare innocue, ma per chi le subisce hanno un peso molto diverso.
    Molti bambini hanno una profonda sensibilità e provano facilmente imbarazzo.

    La tattica migliore, per gestire l'errore che i bambini fanno nel parlare una determinata lingua, è il ripetere in maniera naturale quello che hanno detto omettendo l'errore (è una delle tante buone pratiche di cui ho parlato approfonditamente nel mio libro).

    Potreste ritrovarvi a ripetere la stessa cosa decide e decine di volte, ma portate pazienza, prima o poi ripeteranno, senza l'errore, quello che volevano dire. La pazienza è "l'arma" che non deve mai mancare nel percorso del bilinguismo.


    6- "Se non mi parli in italiano io non ti ascolto e non ti rispondo"

    Mi è capitato spesso di sentire genitori stranieri, qui in Inghilterra, dire frasi del genere ai proprio bambini, per costringerli a parlare la loro lingua madre e non l'inglese.

    I bambini devono sentirsi liberi di poter esprimere loro stessi e di farlo nella lingua che gli risulta più facile e naturale per comunicare con noi genitori. Non devono di certo essere puniti con una "non risposta" o con un rifiuto all'ascolto, solo perché non hanno usato la lingua da noi desiderata.

    I bambini ci testano continuamente, hanno bisogno di sapere che noi ci siamo per loro, che siamo disponibili ad ascoltarli, sempre, indipendentemente dal modo in cui comunicano con noi.

    Non rischiamo di fargli smettere di sentirsi liberi di comunicare con noi solo per un problema di lingua, ma facciamo del nostro meglio per mantenere una comunicazione aperta, che trasmetta loro sicurezza.
    Il "non capisco cosa dici" o "se non parli in italiano non ti ascolto" non fanno parte di questo approccio.


    7- "Sei proprio buffo quando parli in inglese/italiano, sembri diverso"

    I commenti non richiesti sul modo in cui i bambini parlano una seconda lingua dovrebbero essere evitati. Ogni bambino ha il suo modo di parlare, il suo accento, la sua intonazione e sentire dei commenti del genere potrebbe metterli in crisi a livello di identità e di autostima.

    Per i bambini che stanno crescendo bilingue in un ambiente biculturale, c'è una forte implicazione emotiva data dal frequentare l'ambiente scolastico e sociale in lingua inglese, per esempio, e poi parlare italiano in casa coi genitori.

    Uno dei miei figli una volta ha ricevuto un commento del genere da un parente, dopo aver detto una frase in italiano durante un nostro soggiorno in Italia, e per le settimane successive si è rifiutato di aprire bocca con quella persona, per paura di essere giudicato di nuovo o criticato.

    Questo parente ha perso delle grosse opportunità comunicative con mio figlio ed io genitore ho dovuto lavorare sulla sua autostima e libertà di espressione in italiano.

    Crescere bambini bilingue è una grandissima avventura che mette alla prova noi genitori sotto tanti punti di vista. Capire il fenomeno del bilinguismo, evitare gli errori più comuni, porre attenzione alla sensibilità ed intelligenza emotiva dei nostri bambini e mantenere sempre la comunicazione nella nostra lingua a livelli alti, nonostante gli eventuali rifiuti, sono un grandissimo punto di partenza.


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